• 26 Dicembre 2024
La mente, il corpo

Cari lettori, la domanda di questo mese è: come scelgo il mio partner? E così, ho iniziato la mia ricerca.

Il bisogno di avere una relazione appartiene sia all’uomo che alla donna. Le motivazioni che ci conducono alla scelta di un partner sono istintuali, sociali ma soprattutto psicologiche, consce e inconsce. All’inizio della relazione ognuno è l’unico grande amore della nostra vita, con lui o lei iniziamo una storia fantastica, e viviamo in una favola aspirando al lieto fine. 

Quando si avvia una relazione, obiettivo di ogni relazione amorosa è il rapporto sessuale.  La comunicazione tra partner è sempre circolare, perché modifica il comportamento di chi la riceve, che a sua volta, invia una comunicazione di ritorno, modificando così il comportamento di chi ha inviato per primo il messaggio. Cerchiamo, qualcosa che ci manca, al di fuori di noi e/o di una integrazione dentro di noi. 

La coppia inizia con un’attrazione, due sconosciuti investono nella conoscenza e scoperta dell’altro. Nell’attrazione, l’Io e il Tu, diventano Noi, ognuno fa spazio all’altro nella propria vita.  Inizia l’innamoramento, seguito dall’amore, dal matrimonio, dai figli e così via. La coppia si evolve, rispondendo a richieste interne ed esterne dei partner, distinguendosi l’uno dall’altro e mantenendo l’altro all’interno di sé. 

La scelta del partner, per Freud, si fonda sui modelli genitoriali, elaborando o una scelta narcisistica in cui si vede nell’altro un qualcosa di sé; o una scelta per appoggio, in cui un partner vuole essere amato piuttosto che amare, apprezzando la cura, la protezione, l’accudimento da parte dell’altro partner come fosse un genitore. Possiamo dire che tendiamo a stringere legami affettivi secondo un modello di relazione madre-bambino, ci sintonizziamo con emozioni, pensieri, comportamenti e componenti fisiologiche che definiscono lo stile di attaccamento. Le caratteristiche dello stile, appartengono sia alla diade madre bambino, sia ai due partner della coppia, e sono: la ricerca della vicinanza fisica, il mantenimento della vicinanza fisica, l’uso della figura di attaccamento come base sicura. 

Nella scelta del partner, intervengono motivazioni inconsce che rendono l’altro psicologicamente e sessualmente attraente, che derivano da un trasferimento di emozioni intense vissute nel passato con le figure di riferimento e che vengono riprodotte nella relazione adulta. Avviene uno spostamento sul partner del primo oggetto d’amore, ma, può accadere che il partner possa essere investito da aspettative in contrasto con i modelli genitoriali. 

Nella relazione di coppia mettiamo in atto rapporti oggettuali irrisolti del passato, e dinamiche inconsce del presente: soddisfazione del bisogno di essere curato, ricerca di intimità, di conforto, cercando di colmare con l’altro, le mancanze, i vuoti interni. È una scelta reciproca. Entrambi cerchiamo soddisfazione e gratitudine stando insieme. Entrambi otteniamo beneficio dalla relazione. Ci stiamo innamorando. Ognuno idealizza l’altro. Stiamo costruendo il Noi. Creiamo il nostro primo contratto. Quando avviene un incontro emotivo, si ha voglia di unirsi all’altro e di essere intimi. 

La sessualità facilita il senso di fusione. Ci impegniamo nella relazione, colmiamo i nostri bisogni, siamo appagati e insieme superiamo le difficoltà che si presentano. Non abbiamo senso critico, perdoniamo ogni cosa, non vediamo i difetti o le mancanze dell’altro, neghiamo la vera realtà. Diamo all’altro un’attenzione esclusiva, e ci estraniamo dal resto del nostro mondo. Questa fase dura circa due anni, e passando il tempo, perde di intensità, mettendo in evidenza i limiti della coppia.  

Dall’illusione passiamo alla disillusione (non con accezione negativa). Il contratto va rinegoziato. Noi come coppia entriamo in una nuova fase, quella dell’amore profondo che pretende investimento emotivo, partecipazione, cambiamento e un certo grado di dipendenza. Se noi innamorati abbiamo le risorse per superare la disillusione passeremo alla fase successiva e formuleremo un nuovo contratto, altrimenti abbiamo la rottura della coppia. In questa fase si possono verificare i tradimenti. Superare questa fase significa entrare in quella dell’interdipendenza, si approfondisce la conoscenza reciproca, rivediamo le regole e le aspettative della relazione e permettiamo ad ognuno di noi di essere ciò che siamo. 

Per comprendere la nostra scelta del partner, dobbiamo osservare quali risposte mettiamo in atto di fronte ad un conflitto, che nasce dalla scoperta della diversità dell’altro, che nel momento dell’innamoramento o momento simbiotico, non viene vista. Negare questa diversità crea una gestione del conflitto disfunzionale, e la rottura di coppia.