In un paese situato ad occidente della provincia di Benevento, ai confini con la provincia di Caserta, si trova uno dei castelli più belli della regione Campania. E’ una delle porte del Sannio verso la città di Napoli ed è costituita da quattro frazioni: Biancano, Limatola, Ave Gratia Plena e Giardoni. Il borgo, in epoca longobarda, fu presidio militare del Principato di Capua, nel 1064 appartenne ai territori dell’Abbazia di Monteccasino, per poi essere conquista dei D’Angio’ e dei D’Artus. Nel 1811 entrò a far parte del circondario di Solopaca e nel 1816 di Sant’Agata dei Goti.
Il nome del borgo deriva dal latino “limo” che significa luogo sabbioso. Nel paesino sono stati ritrovati molti resti risalenti all’epoca sannita e romana.
Il castello di Limatola si innalza su un verdeggiante panorama di ulivi e viti che include il Taburno e il Matese, osservato dalla valle solcata dal fiume Volturno, in una strategica posizione di difesa, costituendo in passato, una cortina muraria. Venne edificato dai Normanni sui resti di un’antica torre longobarda, rappresentando un meraviglioso esempio di architettura medioevale. Nei secoli successivi, la fortezza perse la sua funzione di baluardo militare divenendo dimora e simbolo di Signoria delle famiglie che si andavano succedendo nel dominio del territorio; In primis dal re Carlo I D’Angio’, nel 1277, successivamente i Conti della Ratta, feudatari di Limatola dal 1420, poi tra il ‘600 e il 700 la struttura passò ai Gambacorta, ai Mastelloni e ai Lottieri D’Aquino, finché nel 1806 fu comprata dai Canelli. Oggi il castello di Limatola è proprietà della famiglia Sgueglia che, dopo aver provveduto al restauro, lo ha riservato ad attività di cultura e ricevimento. All’interno del castello è racchiuso un museo, che raccoglie dipinti e reperti dei principali eventi che hanno caratterizzato la storia della zona, tra cui la battaglia del Volturno del 1860, che ha condotto poi all’Unità d’Italia e di conseguenza il passaggio alla provincia di Benevento; questo polo museale è dedicato all’artista cinquecentesco Tolentino, infatti oltre al suo affresco presente nella torre, si aggiunge un Polittico commissionato nel 1527 dalla famiglia Gambacorta. Le sue mura hanno custodito le vicende delle famiglie degli Angiolini, Aragonesi, Sanseverino, sono state il palcoscenico dei fasti del ‘700 e testimoni del soggiorno strategico di Garibaldi. Nei secoli vi hanno dimorato donne potenti come la Duchessa Margherita De Tucziaco, la leggiadra Contessa di Caserta Anna Gambacorta e la coltissima Contessa Aurelia D’Este. Il castello è circondato da una cinta muraria intervallata da torri circolari dotati di scarpata fino all’altezza del cornicione. Alcune sale sono decorate da affreschi prevalentemente del XVIII secolo. Dopo decenni di abbandono l’edificio è stato restaurato nel 2010, restituendolo al suo antico splendore ed ospita un albergo importante; i lavori hanno avuto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Caserta e Benevento.