• 21 Novembre 2024
Itinerari

Tra le chiese più antiche di Solopaca, oltre a quella dell’abbazia del Roseto e di Santa Maria in Lamis, va ascritta la chiesa di San Leonardo, chiamata in tempi più recenti anche di Santa Maria di Costantinopoli per l’omonima statua che in essa si venera.

Negli antichi documenti la chiesa, un tempo campestre, viene chiamata anche abbazia e ciò si spiega facilmente in quanto in origine era una grancia (dipendenza) di Santa Maria delle Grotte, un’abbazia molto importante fondata da Atenulfo, principe di Benevento, verso il 940 o secondo altri da Atenulfo III nel 944 in tenimento di Vitulano.

Il tempio già esistente, verosimilmente, intorno all’anno mille venne ingrandito in epoca angioina subito dopo il devastante terremoto del 1349.

Citato più volte in pergamene del ‘400 a fine cinquecento era cadente e abbandonato e ciò per via dei tanti terremoti che funestarono la valle Telesina.

Agli inizi del ‘600 viene annesso alla compagnia di Gesù di Benevento. In un inventario dei primi del ‘700 si apprende che la chiesa ha due navate, cosa questa molto rara, comunicanti tra loro con tre archi consecutivi.

Negli anni ’90 del secolo scorso durante i lavori di restauro eseguiti dalla civile amministrazione, sono venuti alla luce elementi architettonici di notevole valore: il frammento di un arco, una piccola monofora e una finestra a cuspide databili tutti in epoca angioina.

Nel 2008 sono venuti alla luce fortuitamente, anche quattro archi, due a sinistra e due a destra, nonché due affreschi: Santa Caterina con Orante   e un Santo vescovo di epoca inequivocabilmente tardogotica.

Come per i templi antichi e tante chiese e cattedrali cristiane anche questa chiesa è orientata ad Est. Si entra dalla facciata e ci si avvia verso l’oriente, simbolo della nascita e della vita.

Nella chiesa, oltre ai citati affreschi, si conservano diverse statue lignee di altra epoca che andrebbero restaurate e riportate all’originaria policromia nascosta dai tanti strati di pittura aggiunti nel corso dei secoli.

Autore

Nato a Solopaca (BN) 20 dicembre 1948. Diplomatosi nel 1966 all’ Istituto d’arte di Cerreto sannita (sez. ceramica), frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli fino al terzo anno che lascia anzitempo poiché, essendosi nel frattempo abilitato per l’insegnamento di disegno e storia dell’arte, è nominato docente di materie artistiche nella scuola di Belgiojoso (PV). Oltre alla pittura, alla scultura e alla ceramica, dal 1976 si è dedicato alla critica d’ arte e alla storia. Nel 1977 porta alla ribalta due ignorati artisti del ‘700: Decio Frascadore (1691-1772) e Lucantonio D’ Onofrio (1708-1778). Appassionato sempre e profondo conoscitore dei problemi dell’arte, conta al suo attivo numerose pubblicazioni che riguardano l’arte dal periodo gotico al ‘700. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti ha collaborato fra l’altro dal 1980 al 2004 al settimanale beneventano “Messaggio d’ Oggi”