Nell’orizzonte umano nasce un dubbio, una singolarità, una visione sul futuro, l’intelligenza artificiale (AI) che propende verso un cambiamento epocale, e necessita improrogabilmente di regolamentazione, in maniera da suffragare e garantire la veridicità e l’autenticità delle informazioni diffuse, evitando disordini irrecuperabili, e manipolazioni ideologiche e politiche, tali da non modificare la realtà e la sua percezione. La persuasione sovrumana di cui possono essere capaci i sistemi di intelligenza artificiale, potrebbero indurre e orientare i sistemi economici, e politici in maniera subdola giungendo a risultati incontrovertibili se impiegati e assunti inconsapevolmente.
La tecnologia AI è assolutamente in rapido sviluppo, e come tale potrebbe essere capace di capacità singolari, inafferrabili, imprescindibili, una volta innescate in rete, nei sistemi globali, che si avvalgono di piattaforme supportate dalla stessa intelligenza artificiale, infatti, il superamento delle funzioni cognitive degli esseri umani e già in atto, e il timore, che il futuro possa sfuggire di mano, è assolutamente legittimo. L’apprendimento viaggia a velocità inestimabili, e non solo scientificamente e matematicamente, anche da un punto di vista persuasivo, elemento che sembri appartenere esclusivamente ed inclusivamente all’essere umano, in realtà, può essere subordinato ad un apprendimento sistemico, con frequenze regolari che superano l’interfaccia umana, al punto tale da renderla irriconoscibile e simile, del tutto uguale, nella sua singolare unicità, che finora ritenevamo esclusivo appannaggio dell’uomo. La ChatGPT, Optiomizing Language Models for Dialogue, è ad elevate tecnologia, e viene scambiata per un essere umano nel 41% dei casi.
I contenuti persuasivi, infatti, delle comunicazioni, della pubblicità digitale potrebbero aumentare in maniera smisurata generando delle campagne di disinformazione preoccupanti, tali da essere però convincenti per target di consumatori digitali presi di mira e vulnerabilmente indotti a comportamenti inattesi. Gli utenti medi, di internet, possono essere le prime vittime inconsce, di un immaginario collettivo surreale di truffe digitali, montate da un sistema artificiale, strumento incredibile, con cui si può realmente ingannare gli utenti e i consumatori di alcune chatbot AI.
La élite, finanziaria, sta investendo notevoli fondi nello sviluppo di algoritmi ad alto potenziale, programmazione atta a migliorare non solo i sistemi di internet e svilupparne e modificarne la sua profittevole, unicità, pertanto, le insistenti richieste di regolamentazione legislativa, invocate a più riprese, da Nobel, da esperti del settore, e da CEO di Open Al, non sono da sottovalutare, perché i rischi attesi da investimenti di capitale, in oggetto, non sono irreali. Le richieste incanalate in tal senso sono pervenute da ogni fronte esperibile e sono giunte sino nelle commissioni centrali del Senato a Washington, nel parlamento Europeo e oltre.
I potenziali rischi derivanti dall’intelligenza artificiale, sono assimilabili all’esplicarsi di una innovante tecnologia così potente ed avanzata che renderebbe subdoli i suoi effetti collaterali da non essere contenuti e visibili, le sue molteplici applicazioni possono divenire moltiplicative e degenerative, le implicazioni da sistema sono dunque catastrofiche e generative di disastri, ovviamente la regolamentazione deve essere non limitativa ma assolutamente costruttiva per utilizzare AI in maniera profittevole nelle scienze e nel sistema economico senza trascendere in apocalittiche strumentalizzazioni antiscientifiche e antidemocratiche.
Alcuni filantropi stanno già dichiarando AI come la “forza distruttiva della storia” rendendo molte forme di occupazioni obsolete, fino al punto che per alcuni tipi di lavoro non sarà più necessario la presenza fisica dell’uomo, che se vorrà potrà lavorare solo per sua soddisfazione personale. Insomma, AI sarà in grado di svolgere ogni mansione, una vera sfida etica, una controrivoluzione etica, le persone potranno dedicarsi esclusivamente alla propria felicità personale, mentre la tecnologia AI potrà soddisfare ogni nostro desiderio materiale, senza alcun limite o privazione. Ovviamente i leader mondiali stanno già correndo ad assumere le contro misure, discusse e ridiscusse in summit mondiali, dove si condivide la necessità immediata di una regolamentazione sostenibile valida a livello globale, perché globale è il rischio, infatti le multinazionali, sentono la necessità di sviluppare oltremisura il fenomeno, sottoposte a costi notevoli dalla manodopera specializzata, altresì, subordinante ad un inverno demografico che sembra non trovare una controtendenza. Ma la vera sfida resta la sicurezza e il controllo, della super intelligenza, infatti, i software GPT 4 di Opel AI suscitano non poche perplessità e preoccupazioni.
La Cina, senza scrupoli capitalistici, punta di già alla produzione di massa di robot umanoidi entro il 2025, con lo scopo di una sostituzione occupazionale, ridisegnando l’avvenire mondiale della produzione su larga scala, dove loro sono il leader incontrastati. Padroni del consumismo mondiale e della loro diffusione, ambiscono ad una rivoluzione, industriale, la terza generata da una IA crescente ed inarrestabile, sinonimo di fattibilità tecnica e sociale in ogni ambito sia industriale, con riscontri applicativi di prodotti robotizzati nella vita sociale. I vantaggi saranno enormi, con sviluppi ora inimmaginabili dell’High tech, diffuso in una realtà che progredisce, a dismisura.
Le ambizioni cinesi sono abnormi, e già da mezzo secolo irrefrenabili, e la sovranità robotica, sembra essere una soluzione di un paese enorme ma con un processo di invecchiamento considerevole, ma il problema e il suo capitale di rischio non appartiene solo alla temeraria Cina, si stanno generando frontiere lontane da una possibile deregulation globale, la BSFCC, Frontier Compute Cluster, ossia un vero proprio centro galleggiante dotato di 10.000 GPU Nvidia H100, una nazione sperimentale sovrana in acque internazionali, un vero stato sovrano di intelligenza artificiale, che usufruisce di un raffreddamento ad acqua, e utilizzo di energia solare, come una piattaforma di estrazione, libera da restrizioni, convenzionali, eludendo ogni normativa può sviluppare la forma per eccellenza dell’IA.
È proprio vero, quando un fenomeno diviene di diffusione di massa è già storia, quando sta avvenendo per AI, non è più un sinonimo, sostenibile, i governi non sono in grado di frenare un processo esondato, un fiume in piena, la scienza quantistica, nella ricerca fisica è troppo pubblica e subordinata ai vari governi, questo non è vero per la super intelligenza che a quanto pare sta già decidendo, da sola il suo destino e la sua sovranità.
L’eccesso di governo, ovvero una probabile regolamentazione, non ancor impostata, non solo blocca l’innovazione, come annunciano i CEO di BSFCC, ma interferisce con la dotazione cosmica dell’umanità. L’esaltazione, di una simile affermazione, denota come gli esperti di questa materia, ne conoscono le finalità e non ne calcolano i rischi, propensi ad assorbili come normali. Ed è questa normalità che spingerà il fenomeno ai confini della singolarità cosmica, saremo riassorbiti da un fenomeno di cui non conosciamo i sintomi e nemmeno gli effetti collaterali dante causa.
Michel Onfray, filosofo materialista di fama mondiale, traccia nei suoi scritti, un percorso dell’alba dell’uomo, che giunge fino al domani ridisegnato dall’intelligenza artificiale, un progetto che i governi del mondo stanno appaltando al filantropo di turno, senza rendersi conto, dello scotto epocale da pagare, incapaci di disciplinare legislativamente l’evento, e raccogliere i disastri profetizzati da più parti dalle menti più acute dal mondo scientifico.
La verità che l’intelligenza artificiale è in grado fin da ora di negoziare per conto dell’azienda che la incarica, contratti di ogni genere, autonomamente, anche se deve patrocinare in ambito legale, e lo fa in maniera assolutamente professionale, sostituendosi ad uno studio di avvocati, consentendo loro di dedicarsi agli aspetti, più creativi della professione, senza essere appesantiti dal lavoro di routine e cartaceo. La sua capacità di gestire negoziazioni complesse e in maniera duratura rende e semplifica il ruolo degli avvocati stessi, effettuando e utilizzando una maggiore efficienza ed efficacia, lo stesso criterio sarà applicato nella digitalizzazione burocratica pubblica, nella industria manufatturiera e oltre. I vantaggi che essa può sostenere nella applicazione dei processi aziendali sono notevoli, ne disquisiscono con autorevolezza in “Scacco matto con l’AI” saggio edito in Italia da Egea, firmato da Thomas H. Davenport ( President’s Distinguished Professor of IT and Management al Babson College Di boston, MIT e università di Oxford) considerato fra le più influenti e autorevoli menti nel settore Tech e Nitin Mittal responsabile della divisione AI di Deloitte Consulting, Stati Uniti, un saggio per niente filosofico, nemmeno un dizionario o un ricettario applicativo, ma un reale approfondimento strategico su come condurre la componente umana con quella tecnologica, ovvero le nozioni necessarie per portare la funzionalità degli algoritmi ad un livello successivo insieme al machine learning e raggiungere gli obbiettivi necessari per avere successo.
Ormai, le multinazionali, si avvalgono con grande trasformazione sia nei processi, nei modelli di business, nelle relazioni esterne, per fronteggiare la concorrenza e determinare un product Offerte, altamente competitivo, e pare che nessun team gestionale, o team scientist ne sottovaluta le possibilità di impiego, la sperimentazione e il considerevole aumento di produttività a tempi inimmaginabili, consente di avere nel mercato di riferimento un innovativo ed immediato approccio strategico, con minimo dispendio di risorse, infatti, i cloud computing, in grado di immagazzinare dati, consentono di sviluppare e superare le barriere, e le minacce all’ingresso di ogni mercato.
Si ottiene un ROI accurato, solo dopo aver implementato su larga scala il sistema, e ciò avviene con automatismi ma anche con risorse umane creative, che abbiano una competenza digitale qualificata, ovviamente i benefici si determinano su ogni livello aziendale, dalla base piramidale fino a giungere a quella manageriale, i percorsi non sono lenti ma velocissimi, le strategie di inserimento altamente innovative e performanti.
La ricerca predittiva economica prevede l’annullamento del circa il 75% delle professioni, oggi esistenti, a vantaggio di una maggiore e performante velocità di aggressione dei mercati e dei settori di riferimento dove, AI sarà maggiormente e strategicamente applicata senza pregiudizio di implementazione. In Italia, specificatamente in Lombardia come in Europa, l’uso, dell’intelligenza artificiale, va avanti senza preclusioni in sintonia con i “Quattro motori d’Europa”, ovvero le quattro macroaree regionali europee che in sintonia da ben trentacinque anni, sviluppano le innovazioni nell’ambito industriale, e stanno gestendo questa trasformazione velocissima con esiti profittevoli, competenza, e formazione per concretizzare le nuove opportunità d’impresa.
Come possiamo cogliere, le minacce predittive restano lettera morta difronte allo sviluppo tecnologico e alla volontà manageriale e strategica di impiegare l’intelligenza artificiale con buon senso e competitività, tuttavia le preoccupazioni restano, siamo difronte ad un sistema che può autonomamente autorigenerarsi se non controllata con attenzione, e la sciare la regolamentazione ai governi sembra essere riduttivo , qualcuno non la ritiene una buona idea , i rischi da prevedere sono notevoli e la sicurezza globale , in tal senso non si può limitare ad un decisionismo politico, ignaro e forse incompetente, i cui tempi di impiego e legiferazione sono sottostimati e infruttuosi, mentre AI e capace di progredire a velocità stratosferiche. In altre parole il mondo si è svegliato in ritardo, l’impiego della super intelligenza spazia notevolmente in ogni ambito, e l’enormità di dati personali e di informazioni top secret sfuggono al controllo umano, siamo in presenza di metodi di sorveglianza massiva e automatica in paesi sia occidentali che orientali, per esempio come Israele, e la paura di nuovi attentati terroristici appartiene più all’occidente che intensifica sempre più questi sistemi massivi a discapito di ogni democratica applicazione , parliamo di riconoscimenti facciali, per la sorveglianza, sia civile che militare, controllo e sorveglianza degli avversari e degli armamenti nucleari, identificazione di bersagli con droni e disinformazione a depistaggio della verità su internet. I potenti sanno che chi svilupperà una migliore tecnologia governerà il mondo, non vi è più la corsa agli armamenti nucleari, ma all’implementazione dell’AI, con una sempre automatizzazione robotica in grado di autorigenerarsi, la regolamentazione stranamente non è proprio richiesta con adesione palese da quelle nazioni, o lo è con inganno, interessate a guadagnare un predominio strategico globale, una minaccia che incombe senza precedenti sulla società mondiale, gli unici potenzialmente edotti sui rischi di un controllo o una potenziale regolamentazione affidata ai governi, sono esclusivamente i ricercatori di base , per esempio nel mondo della fisica che possono monitorare scientemente le possibilità benefiche future sia i rischi conseguenti. La pericolosità di tutto ciò non avrebbe un ritorno futuribile, ma semplicemente l’inizio di estinzione della specie raziocinante, l’uomo.
Saremo cippati nel nostro io celebrale, unendo AI la nostra biologica esistenza, alterando in maniera definitiva, secoli di memoria umana, e possibilità di un’evoluzione naturale del nostro DNA, per soddisfare una nuova era.
Ma la vera gravità, che ancora oggi, i governi ci persuadono, sotto la sorveglianza delle banche centrali, che siamo indebitati economicamente e che la società mondiale, non potrà rimettere a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, la élite globale adesso potrà realmente alterare le nostre rare intelligenze.