Goffredo Coppola (1898-1945) è stato un noto filologo classico, saggista, politico e giornalista italiano. Nato a Guardia Sanframondi, ha studiato dapprima a Benevento e poi a Napoli. Dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II, si è trasferito a Firenze per studiare i papiri greci sotto la guida del filologo e papirologo Girolamo Vitelli.
Coppola ha iniziato la sua carriera universitaria come docente di letteratura greca, prima a Cagliari e poi presso l’Università di Bologna. È stato molto apprezzato nel mondo accademico italiano, in particolare per i suoi studi sulla poesia greca e i suoi studi callimachei gli hanno valso l’incarico nel rinomato ateneo petroniano.
Fin da giovanissimo mostrò una particolare inclinazione per gli studi classici. Sulla “Rivista storica del Sannio”, a soli 18 anni, pubblicò due saggi filologici: Osci e Sanniti (Un’ipotesi) e Divinità italiche, questo di una tale bellezza che incanta riflettendo che fu scritto da uno studioso alle prime armi, appena uscito dal liceo.
Durante il periodo fascista, Coppola ha sostenuto l’operato politico e culturale del regime, pur non avendo firmato il Manifesto della razza. Ha collaborato con varie testate giornalistiche di rilevanza nazionale, tra cui “Il Popolo d’Italia”, “Il Corriere della sera”, “Il Resto del Carlino” “Gerarchia”, “Pegaso” e “Pan”.
Nonostante la sua attività politica, Coppola ha continuato a dedicarsi agli studi classici. Tra le sue opere più note ci sono “Introduzione a Pindaro”, “Archiloco nei giambi di Callimaco”, “Documenti del cristianesimo primitivo”, “Il teatro di Aristofane”, “Il teatro di Terenzio”, “Menandro le commedie”, “L’erede di Cesare”, “Letteratura latina”, “Augusto”, “Vita di Epicuro”, “Gaio Lucilio cavaliere e poeta”, “Teofrasto”.
Per quanto riguarda la storia del Sannio in particolare, Coppola è stato anche un contemporaneo di Edward T. Salmon, quest’ultimo nato il 29 maggio 1905 e morto nel 1988. Quindi, c’è stato certamente un periodo in cui i loro percorsi di vita si sono sovrapposti, ed è lecito chiedersi se Coppola fosse a conoscenza anche degli studi di Salmon sui Sanniti.
Edward T. Salmon è certamente uno degli autori più noti per il suo lavoro sui Sanniti e la romanizzazione dell’Italia. Il suo libro “Il Sannio e i Sanniti” è considerato un’opera di riferimento nel campo, mentre Coppola è stato un filologo di grande rispetto, noto per i suoi contributi alla filologia classica.
Nonostante la sua attività politica, Coppola ha continuato a dedicarsi agli studi classici. Durante la spedizione bellica contro la Francia nel 1940, ha maturato l’idea di redigere il suo “Epicuro”. Questo lavoro è un esempio del modo in cui Coppola ha combinato i suoi interessi accademici con le sue esperienze personali, dimostrando la sua capacità di collegare la filologia classica con le questioni contemporanee.
Il contributo di Goffredo Coppola alla filologia classica è stato significativo e duraturo. Le sue opere continuano a essere di grande importanza per gli studiosi di oggi, e il suo impegno per la filologia classica ha lasciato un segno indelebile nel campo degli studi classici.
Durante il suo periodo di studi in Italia invece, Salmon ha approfondito la sua comprensione della storia antica, in particolare della cultura e della storia dei Sanniti. Nel suo “Il Sannio e i Sanniti”, Salmon esplora in dettaglio la cultura, la società e le interazioni dei Sanniti con altre popolazioni dell’antica Italia, in particolare i Romani.
Un altro importante contributo di Salmon alla storia del Sannio è il suo lavoro sulla romanizzazione dell’Italia. Salmon esamina come l’espansione dell’Impero Romano ha influenzato le culture e le società locali, tra cui i Sanniti. Questo lavoro offre una preziosa visione della complessa interazione tra i Romani e le popolazioni indigene dell’Italia, come i Sanniti.
Edward T. Salmon, con il suo profondo interesse per la storia del Sannio e la romanizzazione dell’Italia, potrebbe aver avuto un interesse sincero per gli avvenimenti politici nazionali italiani. Questo interesse potrebbe averlo portato a conoscere figure di spicco nel panorama politico e accademico italiano, come Goffredo Coppola.
Coppola, oltre ad essere un rispettato filologo classico, era anche attivo politicamente durante il periodo fascista. Nonostante non abbia firmato il Manifesto della razza, ha sostenuto l’operato politico e culturale del regime e ha collaborato con varie testate giornalistiche di rilevanza nazionale. Queste attività potrebbero aver attirato l’attenzione di Salmon, data la sua attenzione per la storia italiana.
Tuttavia, nonostante queste possibili connessioni, non ci sono prove concrete che Salmon fosse a conoscenza del lavoro di Coppola o che avesse preso in considerazione i suoi studi nei suoi lavori. Questo lascia aperto il dibattito sulla possibile influenza di Coppola sul lavoro di Salmon, un argomento che potrebbe richiedere ulteriori ricerche per essere pienamente compreso.
Il contributo di Edward T. Salmon alla storia del Sannio è stato significativo e duraturo. Le sue opere continuano a essere di grande importanza per gli studiosi di oggi, e il suo impegno per la storia del Sannio ha lasciato un segno indelebile nel campo degli studi classici.
Entrambi sono studiosi di rilievo nei loro rispettivi campi, ma è difficile trovare riferimenti che indicano una connessione diretta tra i due o che Coppola abbia studiato o citato il lavoro di Salmon nei suoi scritti.
Tuttavia, è importante notare che, nonostante non ci siano riferimenti diretti tra i due, entrambi hanno contribuito in modo significativo alla nostra comprensione della cultura classica e della storia del Sannio. Le loro opere continuano a essere di grande importanza per gli studiosi di oggi.
In conclusione, mentre non possiamo affermare con certezza che Coppola fosse a conoscenza del lavoro di Salmon sui Sanniti, possiamo sicuramente dire che entrambi hanno lasciato un segno indelebile nel campo degli studi classici e della storia del Sannio.