Gioia Sannitica è un comune dell’alto Casertano, confinante con la provincia di Benevento facente parte della regione del Matese. Famoso ed è forma di orgoglio per i gioiesi il Castello medievale ad oltre 500 mt di altezza vicino alla frazione Caselle. Un Castello spettacolare e pieno di leggende come quella della Janara Erbanina.
Quello che non si conosce e soprattutto dimenticato anche dalla popolazione locale stessa è che il territorio di Gioia Sannitica in realtà non ha un solo Castello medievale ma bensì due.
Il secondo castello di origine medievale si trova nella frazione di Carattano, ormai dimenticato e semi-scomparso, quasi irriconoscibile per essere stato inglobato dal cimitero. Il castello di Carattano costituì separato da quelli circostanti e lo dimostra anche la divisione della diocesi che, insieme a quella di Calvisi e Madonna del Bagno, non appartiene al resto del comune di Gioia Sannitica che fu stabilito dall’arcivescovo di Benevento nel 991. Il feudo di Carattano appartenne all’abbazia di San Salvatore di Telese che gli fu donato nel 1134 da Ruggero D’Altavilla, Re di Sicilia e cognato di Rainulfo Drengot, Conte di Alife.
Nel 1304 Carattano fu visitato da Carlo II d’Angiò, Re di Napoli, e nello stesso anno elevò il feudo in Univertitas. Nel tempo il feudo Universitario cercò sempre di più di ottenere una certa indipendenza dall’abbazia di San Salvatore. Infatti, nel 1343 la popolazione del castello si ribellò all’abate di San Salvatore che fu scacciato a sassate e dovette scappare insieme agli ufficiali baronali che lo accompagnarono, rischiando la morte. Il castello fu saccheggiato e distrutto nel 1459 per mezzo tra gli scontri delle truppe di Onorato Gaetani, feudatario di Alife e Marino Marzano, feudatario di Sessa.
Da questo periodo, insieme ad altre rivolte che si susseguirono in tutto il Regno, compreso in questi territori, si ampliarono anche epidemie di peste in tutte le aree dell’alto Volturno portando di conseguenza lo spopolamento di molti villaggi e compreso Carattano.
Oggi, purtroppo, del castello rimane quasi nulla e anche la popolazione locale ne è a poca conoscenza eppure, nel medioevo, Carattano poteva vantare di ampio prestigio oltre che essere un punto strategico. Oggi si vedono solo alcuni ruderi murari che compongono l’attuale cimitero di Carattano e a pochi metri c’è una bellissima Chiesa dedicata alla Madonna della Libera del periodo ‘500.
Sarebbe ormai il momento che anche questa parte storica e monumentale riemerga dopo anni di dimenticanza. Soprattutto per Gioia Sannitica con il vanto di aver due castelli.