Fondate notizie assicurano che Sassinoro è stato un possedimento della badia soriana intorno all’anno 1000. Nel 1027 infatti Corrado II, imperatore d’Alemagna, divenuto re d’Italia, conferma il possesso di Sassanorum alla ricca Badia di S.Sofia. Sotto Federico II fu feudo della famiglia De Capoa dei conti di Altavilla, che lo possedette fino al 1566, epoca in cui passò alla casa Carafa. Dal 1599 al 1607 appartenne ai Carafa del ramo dei duchi di Montecalvo, dai quali venne venduto nel 1608 a Giovan Vincenzo Allegretti per undicimila ducati. Successivamente, nel 1651, passò alla famiglia Mazzacane di Cerreto. Nel 1766 lo troviamo in possesso di un certo Orazio Mondelli che lo aveva ereditato dal figlio Francesco avuto dalla baronessa di Sassinoro, Antonia Mazzacane. La famiglia Mondello lo ha posseduto fino alla abolizione del feudalismo. Sassinoro fece parte del contado di Molise ed è stato annesso alla provincia di Benevento nel 1861.
Sassinoro, oggi, con meno di 1.000 abitanti, e’ il paese piu’ piccolo della Comunita’ Montana alla quale appartiene, con attivita’ agricola piuttosto ridotta, data la scarsita’ di terreni coltivabili.
Per la posizione favorevole del suo Piano di Insediamenti Produttivi ospita diverse imprese artigiane presso le quali trovano occupazione anche operai dei comuni limitrofi.
Sassinoro sorge su di un colle alle pendici del monte Rotondo, afferente al massiccio del Matese nella valle del Tammaro.Il territorio comunale ha un’escursione altimetrica pari a 783 m.L’altezza minima è di 392 m s.l.m. nei pressi del fiume Tammaro, mentre la massima è di 1.175 m s.l.m. della cima Selvozza. I rilievi principali sono cima Selvozza e il monte Rotondo che sovrasta il centro abitato.Sassinoro sorge sul confine nord sia della regione Campania sia della stessa provincia di Benevento, essendo l’ultima propaggine della Campania al confine con il Molise e la provincia di Campobasso. Confinante con il territorio comunale di Morcone, per i tre quarti del suo perimetro, Sassinoro è uno dei comuni più piccoli della provincia di Benevento sia dal punto di vista territoriale (13,2 km²) sia dal punto di vista abitativo (circa 650 abitanti); l’altro comune con cui confina è Sepino, comune molisano della provincia di Campobasso. La maggior parte del territorio comunale è collinare e montuoso anche se vi sono piccole pianure dislocate entro il suo territorio, come la pianura di Colle di Prato detta comunemente “La Pianella”, dove vi è anche un piccolo lago artificiale frequentato per la pesca sportiva, e la piccola pianura di Vignadonica situata ad est del centro abitato.Il territorio comunale è delimitato da due corsi d’acqua naturali: il torrente la Sassinora, affluente del fiume Tammaro, lo separa dal comune di Morcone; il torrente Rio Fratto, anch’esso affluente del Tammaro, da quello di Sepino.Il centro abitato è situato su un colle formato di massi calcarei congregrati, elevato tra due pianure, al nord quella di Sepino e al sud quella di Morcone e fra due gole laterali formate da opposti monti e colline.Il terreno non offre indizi vulcanici, né fossili. I banchi arenarii, di natura calcarea, si trovano in molti luoghi, e quelli quasi puri, con pagliuzze di mica e lamine di feldspato, si adoperano con la calce come cemento da fabbrica.Nel centro storico, piccolo e raccolto, si puo’ visitare la Chiesa di San Michele Arcangelo costruita nel 1728.
Qui, l’ 8 maggio, si tiene la festa in Suo onore.Alla vigilia della festa in onore di San Michele Arcangelo, vengono preparati grandi falò per ogni contrada e rione del paese. Sul falò più grande, che viene acceso in piazza, viene bruciato un fantoccio che presumibilmente rappresenta la fine dell’inverno. Intorno a questo falò si consumano, per tradizione, nocciole bagnate nel vino. La tradizionale processione viene accompagnata dai confratelli della “fratellanza di S.Michele Arcangelo” con il gonfalone del sodalizio. Nel comune di Sassinoro e’ situato il Santuario di Santa Lucia e San Michele Arcangelo Narra la leggenda che il santuario sia nato cosi’: correva l’anno 1600 e alcuni pastori, che erano soliti condurre le greggi al pascolo sulla montagna, cominciarono a notare che, ad una certa ora, il bestiame spariva senza che si riuscisse a trovarlo da nessuna parte, per ricomparire tranquillamente qualche tempo dopo. Incuriositi dalla strana circostanza, decisero un giorno di seguire di nascosto il gregge ed ebbero la sorpresa di ritrovarlo inginocchiato in una grotta davanti all’apparizione di San Michele Arcangelo e Santa Lucia.
Attorno a questa grotta, nel XVII sec. fu edificata una prima chiesa , la cui struttura e’ stata successivamente inglobata in una costruzione piu’ grande. Una visita al santuario, da parte di comitive di fedeli di tutti i paesi vicini, non puo’ mancare, nell’ultima domenica di maggio, in occasione della Festa di S. Modestino che secondo il calendario religioso cadrebbe in altra data, ma si svolge nell’anniversario dell’arrivo a Sassinoro delle ossa del santo. Presso il santuario si tiene anche la Festa dei SS.Pietro e Paolo , che è occasione per i sassinoresi di organizzare, dopo la funzione religiosa, scampagnate con amici e parenti presso una delle tante fontane di cui il territorio è ricco. Processione in maschera con cappucci, campanacci e filastrocche tradizionali che si tiene nella notte tra il 16 ed il 17 Gennaio per annunciare l’inizio del carnevale.