• 3 Dicembre 2024
Politica

Il Brasile è una Repubblica Federale dell’America Meridionale ed è l’unico paese dell’America Latina che ha come lingua il portoghese. È il quinto paese al mondo per estensione ed ospita il polmone del pianeta “la foresta amazzonica”. La maggior parte del Paese si trova nella zona tropicale e con la foresta amazzonica che copre poco meno del suo territorio che grazie alla sua vegetazione e al clima, ne fanno uno dei paesi con il maggior numero di specie di animali al mondo. Il territorio brasiliano fece parte del Regno di Portogallo, da cui ottenne l’indipendenza nel 1822, in seguito il paese divenne un impero per poi diventare una repubblica nel 1889.
Quando i portoghesi arrivarono in queste terre nel 1500, la popolazione indigena era divisa in grandi nazioni composte da diversi gruppi etnici e la abitavano maggiormente lungo la costa mentre nell’entroterra era praticamente impossibile viverci per la dimensione della foresta. Ancora oggi la maggior parte dei brasiliani è concentrata lungo la costa, specialmente nel centro-sud dove vi sono tra le più grandi metropoli del mondo come Rio de Janeiro e San Paolo, mentre nell’entroterra lo stato è relativamente poco abitato, soprattutto in virtù della presenza della foresta amazzonica.
Tra il 1946 e il 1964 il Paese ha vissuto una fase storica dove si susseguirono diversi governi democratici. Nel 1956, con il governo del social democratico Juscelino Kubitschek ebbe inizio un periodo di forte industrializzazione e di una fase di immensi lavori pubblici, come la costruzione della nuova capitale nel 1960 , Brasilia. Questa fase di imponenti lavori pubblici fece registrare anche un netto peggioramento della situazione finanziaria con una forte inflazione ed un incredibile raddoppio del debito estero. Nel 1964 ci fu il colpo di Stato che destituì il Presidente João Goulart e fu instaurato un regime dittatoriale. Il primo presidente militare ad essere eletto sciolse tutti i partiti politici e inaugurò la dittatura detta dei gorilas, adottando una politica di liberismo economico che causò l’accentuazione delle sperequazioni sociali. Il presidente Joao Baptista de Oliveira Figueiredo che governò il paese dal 1979 al 1985 decise di promulgare una legge elettorale che rese legali tutti i partiti politici tranne quello comunista, e praticò una forte riduzione dei salari atta a frenare la spinta inflazionistica.

La dittatura militare finì nel 1985 con le grandi manifestazioni di Rio de Janeiro e San Paolo dove il governo militare fu costretto a concedere il ritorno a elezioni democratiche.
Oggi l’economia brasiliana è la più grande dell’America Latina, visto anche che i paesi di questa parte del continente sono prevalentemente in crisi economica e democratica, ed è la nona al mondo per dimensioni del PIL nominale. Il Brasile è una delle economie a più rapida crescita economica e le riforme economiche hanno dato un nuovo riconoscimento a livello internazionale al paese. Il Brasile è membro fondatore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e di altre organizzazioni come l’Unione latina, l’Organizzazione degli Stati americani (OAS), l’Organizzazione degli Stati ibero-americani (OEI) ed è uno dei paesi del G20 e del BRICS.
Visitare il paese non è semplice in quanto è considerato anche tra i più pericolosi del mondo specialmente nelle grandi città e se si finisce nelle Favela. Le Favela solo delle baraccopoli costruite generalmente alla periferia delle maggiori città brasiliane. Le abitazioni sono costruite con diversi materiali, da semplici mattoni a scarti recuperati dall’immondizia e molto spesso le coperture sono lamiere di Eternit. I problemi principali di questi quartieri sono il degrado e la criminalità diffusa oltre a gravi problemi di igiene pubblica dovuti alla mancanza di idonei sistemi di fognatura e acqua potabile. Il paese merita vivamente di essere visitato per le sue meraviglie naturali e non solo ma proprio gli enormi problemi di criminalità rendono il percorso brasiliano pericoloso ed incerto.
La foresta amazzonica è una delle meraviglie del paese non è la foresta più importante al mondo per essere anche il polmone del pianeta Terra, ma purtroppo è in costante pericolo per la deforestazione e gli incendi per aumentare i terreni fertili per l’agricoltura. Sotto la presidenza Bolsonaro è stato in serio pericolo in quanto ha violato tutte le regole di salvaguardia della foresta ma con la nuova presidenza di Lula da Silva la rotta è stata invertita credendo nell’importanza di proteggere questo immenso patrimonio per tutto l’ecosistema del pianeta. Al sud, confina con l’Argentina e proprio con questo paese è delimitata dalla cascata di Iguazu, la più grande ed immensa cascata del mondo. Queste immense cascate delimitano una parte del Brasile con l’Argentina e il Paraguay, dove si possono visitare in tutti e tre i paesi. In questa parte del paese non sembra proprio di stare in Brasile, è tutto ordinato, strade asfaltate e pulite, un ordine che sembra quasi la Svizzera, un tratto del paese per dare una immagine diversa dal resto del paese ai turisti.
Non impressiona solo alcuni luoghi turistici di come il Brasile intende far valere l’ordine e la pulizia ma sorprende anche sui diritti della comunità LGBT che sono stati quasi completamente equiparati a quelli di tutti gli altri cittadini, compreso il diritto al matrimonio, permesso a livello nazionale dal 2013. Nel 2019 la Corte Suprema brasiliana ha stabilito che le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere costituiscono reato come il razzismo.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.