Da secoli la Venerazione della Vergine Maria Santissima del Roseto unisce non solo il popolo solopachese ma valica ogni confine territoriale sconfinando oltreoceano. Ogni fedele a Lei devoto La porta nel cuore custodendone per sempre l’Amore, ogni figlio si ripara sotto al Suo manto celeste, si rifugia nel Suo sguardo profondo, nel Suo viso delicato. Ai Suoi piedi si depongono desideri, suppliche, pensieri, preoccupazioni, dispiaceri, dolori ma anche sorrisi e gioie. Chi si trova ad incrociare il proprio sguardo nei Suoi occhi non può fare a meno di sentirsi meglio nell’animo, nello spirito, come una sorta di grazia, di sensazione di improvviso benessere spirituale, percependo una carezza sul cuore. Recarsi al Santuario del Roseto quando ci si sente afflitti apporta conforto, consolazione, dolcezza ritrovata. Le persone che sono nate e cresciute a Solopaca e che dunque cresciute condividendo questa Fede con il popolo ai piedi del Monte delle rose, non può non essere colpito dall’eterea beltà che La caratterizza. Chiunque oltrepassa la soglia del piccolo Santuario ne resta affascinato per la semplicità, per il senso di pace, per la sensazione di infinito amore materno che si sente quasi come a percepirlo quanto l’affetto reale verso una persona cara. Nel 1939 gli emigranti che da Solopaca partirono per gli Stati Uniti, fecero ricreare in Italia una copia della Nostra Amatissima Effige, portandola a Filadelfia dove da allora continuano a venerarla dedicandole gli stessi festeggiamenti che noi facciamo qui a Solopaca. Le nuove generazioni, le stesse che snobbano quasi le preghiere e la chiesa sono invece qui molto legate alla tradizione e al culto per la Madonna del Roseto. Giovanissimi e meno giovani ogni anno quando il primo lunedì di giugno ci si appresta alla Discesa dell’Effige dal monte verso il paese si riuniscono per accompagnarla con i classici e tradizionali canti alternati alle preghiere, la stessa cosa avviene a settembre quando La si riporta dal paese verso il santuario. Non esistono dunque limiti di età per venerare la Mamma del Mondo, non esistono ricambi generazionali a bullizzare chi crede in Lei, non esiste la tecnologia che devia la fede, anzi, anche attraverso i social la si condivide con entusiasmo e voglia di divulgare. È veramente emozionante guardare i ragazzi che trovano asilo sotto Quel Manto. La cerimonia di Incoronazione e la Benedizione dal Pontefice alla Santissima Vergine del Roseto avvenuta in piazza San Pietro diventa un messaggio di Amore, un invito a ritornare ai vecchi valori preziosi che mettono al centro della vita il senso di Famiglia, di Condivisione, di Sacrificio, di Rispetto in un Credo che appartiene ad ognuno e a tutti coloro che conoscono il significato di umana reciprocità. Siamo noi, uomini figli di Dio, la vera Corona che rappresenta la solennità pura dell’amore, il trionfo della semplicità e della dolcezza attraverso le manifestazioni di bontà insegnateci dalla Madre di Gesù. Sul Suo capo sia dunque un giorno l’umanità la corona portata in modo regale e mostrata con orgoglio come simbolo di vittoria del bene sul male, con la fine delle guerre, dei soprusi, delle violenze, delle ingiustizie, dei genocidi, delle devastazioni. Sia Essa la corona del Bene inteso come fine del male!