Montella nacque come villaggio sannita nel I millennio a.C. su una zona già abitata nel periodo neolitico, il paese diventa municipio romano nel periodo del 91-89 a.C. Durante il periodo longobardo fu sede di un importante gastaldato, data la sua collocazione strategica tra il Principato di Benevento e il Principato di Salerno. Un notevole posto di guardia dell’epoca medievale era il Castello del Monte.Durante la dominazione Normanna e Sveva Montella, diventata contea, fu feudo dei signori De Tivilla e poi dei d’Aquino (dal 1174 al 1293), sotto il dominio dei quali nacque Rinaldo d’Aquino, poeta esponente della scuola siciliana.Tommaso II d’Aquino era signore del feudo quando – nel 1222 – frate Francesco d’Assisi, durante il suo viaggio di ritorno dal Santuario di S. Michele Arcangelo del Gargano, si fermò nei pressi di Montella, nel bosco di Folloni.Francesco decise di lasciare in quel luogo alcuni frati affinché edificassero un dormitorio e convertissero con la loro missione i ladri che infestavano il bosco.
Sorse così il monastero di San Francesco a Folloni che tutt’oggi partecipa in maniera attiva alla vita della comunità.Testimonianza di quel passaggio è l’affresco di Giotto nella Basilica superiore di Assisi che raffigura il miracolo de “la morta di Montemarano“, paese confinante con Montella.
Con l’arrivo degli Aragonesi, Montella passò sotto il dominio dei conti Cavaniglia, arrivati nel Regno di Napoli dalla Spagna al seguito di Alfonso VII il paese conobbe un periodo di splendore. Nel 1445 il castello del Monte ospitò una memorabile battuta di caccia cui prese parte il Re Alfonso il Magnanimo. Durante la signoria di Troiano I Cavaniglia, il Palazzo di Corte fu frequentato dagli accademici pontaniani, oltre che da pittori e intellettuali provenienti da diverse parti del Regno. Anche più avanti, nel periodo borbonico, grazie sempre alla posizione strategica di confine tra il Principato Ultra e il Principato Citra, Montella ha avuto un ruolo di protagonista. Qui soggiornò Giuseppe Bonaparte e montellese fu Michelangelo Cianciulli , politico conosciuto per aver promulgato le leggi eversive della feudalità, che sancirono la fine di questo sistema anche a Montella.Durante il ventennio fascista, Montella fu più volte visitata dal principe Umberto di Savoia, ospite del convento francescano.
Di Montella era anche Giovanni Palatucci, medaglia d’oro al merito civile e considerato “Giusto tra le Nazioni” per la sua opera di salvataggio di numerosi ebrei durante il suo periodo di Questore di Fiume, azione che gli costò l’internamento nel campo di concentramento di Catau dove morì.
Oggigiorno, questo borgo rappresenta un’eccellenza della Provincia di Avellino, un connubio tra arte, storia e Natura quasi perfetto, in un luogo che lascia spazio ad ogni tipo di visitatore.Sono tantissime le attrattive artistiche e paesaggistiche che sono presenti a Montella: oasi naturali, boschi, cascate, conventi, palazzi signorili, resti medievali ed anche più antichi. Tutti segni di una storia lunga secoli.Tra le attrattive principali da non poter perdere in un viaggio qui, ci sono: il complesso monumentale del Monte: il sito è posto in una posizione dominante rispetto all’abitato odierno ed è composto dal Castello Angioino, di origine longobarda, dalla chiesa di Santa Maria del Monte, risalente al XVI secolo e dall’ex monastero francescano databile al XVI secolo. Il tutto circondato da pura tardomedievali. Il convento di San Francesco a Folloni considerato come monumento nazionale, fu fondato nel XIII secolo dopo la visita di questi luoghi dello stesso San Francesco d’Assisi. Conserva al suo interno una reliquia attribuita ad un miracolo operato dal santo e le spoglie di Diego I Cavaniglia.
Oltre a questo il complesso monastico conserva delle pregevoli architetture ed opere d’arte, come il “monumento degli innamorati”. L’Altopiano di Verteglia: posto a 1230 m.s.l.m. offre la possibilità di immergersi totalmente nella Natura incontaminata. Ricoperta di faggi e da pascoli estivi, qui si trova anche un caseificio ed un’antica chiesa trasformata in un rifugio.
Come ogni paese irpino, anche Montella offre una varietà di offerta culinaria incredibile: dai formaggi e salumi locali, passando per la pasta tipica, le “stése” una sorta di linguine preparate con i ceci, fino ad arrivare al tartufo ed ai funghi che crescono nei boschi che circondano il paese.Ma la regina di Montella, che l’ha resa famosa in tutto il mondo, è la castagna IGP.La castagna di Montella è un prodotto ad Indicazione Geografica Protetta e rappresenta la maggiore coltura presente sul territorio che viene esportata in tutto il mondo.Grazie a questo frutto, si svolge, ogni anno, la Sagra della castagna IGP, evento che richiama centinaia di turisti da tutta la Campania. La castagna di Montella già nel 1987 ottiene, il riconoscimento della denominazione di origine controllata. Bisogna considerare anche tutti i prodotti derivati dalla lavorazione della castagna, dai dolci di castagne ai marron glacé, passando per le tipiche castagne del prete.Bollite con la buccia e mangiate calde, le castagne vengono dette valani. Le caldarroste sono invece dette varole. Le secche bianche (pistate) vengono spesso consumate in zuppa con i fagioli.A partire dal 2008 i castagneti hanno subito un netto calo di produttività dovuta alla comparsa del cinipide galligeno del castagno, proveniente dalla Cina e apparso in Italia negli anni duemila. Si tratta di una piccola vespa le cui larve provocano la formazione di galle che riducono l’attività fotosintetica della pianta, portandola al deperimento.Considerata anche la difficoltà di combatterne la diffusione con fitofarmaci, sono stati attivati dei progetti di lotta biologica.Vi si sono insediate diverse industrie: conserviere, dolciarie, lavorazione del legno, restauro, lavorazione lamiere. Numerose le aziende dedicate alla lavorazione e trasformazione della castagna.. Importante è anche l’allevamento e l’industria casearia è ben sviluppata.Importante inoltre l’industria boschiva con produzione di legna e legnami, soprattutto castagno e faggio.
Ci sono varie esperienze che come Ruralis proponiamo per scoprire le bellezze di Montella. Tra queste c’è “Trekking al tramonto sulle Ripe della Falconara“, l’esperienza che permetterà al viaggiatore di trascorrere del tempo immerso nella natura, tra maestose faggete, arrivando al pianoro da dove si potrà osservare un panorama su tutta l’Irpinia, accompagnati da guide escursionistiche esperte. Data la sua grande riserva idrica Montella è in grado di fornire acqua a molte zone della Campania e della Puglia. Le sorgenti denominate Peschiera, Pollentina, Prete e Bagno della Regina alimentano l’Acquedotto pugliese attraverso le opere di captazione ubicate nel comune di Cassano Irpino. Nel territorio del comune di Montella si trova la sorgente del fiume Calore, la principale per portata e importanza; sempre a Montella si trovano le sorgenti dell’Acqua degli Uccelli ai piedi del monte Terminio delle Acque Nere, della Tufara, il torrente Jumiciello tra il monte Sassetano e il monte Tufara, le sorgenti della Scorzella, torrente che affluisce nel fiume Calore, il torrente Santa Maria che attraversa il paese, il Lacinolo e il Bagno della Regina.Sul territorio sono presenti quattro cascate: la cascata della Tufara, la cascata della Madonnella; la cascata del Fascio, costruita appunto in epoca fascista per convogliare le acque nell’acquedotto di Montella, e che è uno dei luoghi di partenza delle escursioni; la cascata della Lavandaia (la Pelata), già presente al tempo della realizzazione dell’omonimo ponte (I sec. A. C.), sottoposta a lavori di rifacimento nel XV secolo per alimentare il mulino voluto dai cittadini che, attivo fino agli anni cinquanta del XX secolo, è oggi allo stato di rudere.Il sottosuolo del territorio presenta varie insenature, passaggi, aperture, condotti e caverne, dati dal fenomeno carsico a cui sono soggette le montagne. La più grande tra le grotte e quella detta del Caprone.