• 4 Dicembre 2024
Editoriale

La Snai (Strategia nazionale delle aree interne), ha individuato 124 aree definite come “interne” con oltre 1.900 Comuni, per un totale di quasi 5 milioni di abitanti. Si tratta di territori che costituiscono circa i tre quinti dell’intero territorio nazionale, distribuite da Nord a Sud, e che presentano caratteristiche simili: grandi ricchezze naturali, paesaggistiche e culturali; distanza dai grandi agglomerati urbani; potenzialità di sviluppo centrate sulla combinazione di innovazione e tradizione ma carenza di servizi pubblici (ospedali, reti stradali, reti ferroviarie, connessioni a Internet, scuole). Se questi territori si trovano nel Meridione, i disagi aumentano. Ed è effettivamente il caso delle zone campane comunemente chiamate Sannio e Irpinia, dove, fra tutti, il fenomeno dello spopolamento necessita di una risoluzione impellente

Il quadro desolante emerso dalle rilevazioni condotte su queste zone risulta essere sconfortante e con una sola voce positiva dell’andamento dell’economia nelle aree interne della Campania: forte spopolamento, alto tasso di disoccupazione, scarsa dotazione infrastrutturale, ma alta produzione di energie alternative.

Trattasi di dati provenienti dal “Rapporto sulle Aree Interne della Campania, focus su Irpinia e Sannio”, a opera della Piccola industria di Confindustria Campania.

Come accennato, il dato più allarmante è quello demografico, con una perdita complessiva di circa dodicimila abitanti, mentre continua inarrestabile anche l’invecchiamento della popolazione in entrambe le province.

Le ragioni di  un trend demografico così negativo, risiedono nella debolezza del mercato del lavoro, soprattutto per quanto riguarda giovani e donne. Il tasso di disoccupazione giovanile è del 27% in Irpinia e del 25% nel Sannio, impressionante se confrontato alla media italiana del 17,9 per cento.

È poi rilevante la carenza infrastrutturale. La rete stradale extraurbana principale è concentrata intorno ai capoluoghi, pertanto la mobilità stradale provinciale presenta molte criticità, aggravate dalla pratica assenza dei collegamenti pubblici. Prospettive di miglioramento sono legate alla realizzazione del progetto AV/AC che potrebbe effettivamente rivoluzionare la situazione, con effetti economici e sociali importanti: la linea AV/AC Napoli-Bari consentirà infatti ai treni di viaggiare a una velocità massima di 250 km/h, abbattendo i tempi di percorrenza dalla Puglia verso la Campania, il Lazio ed il resto del centro-nord Italia, ma anche di collegare il Paese sul versante Est/Ovest.

La realizzazione della linea Napoli-Bari è stata suddivisa in 7 lotti. La società Webuild è impegnata nella realizzazione di quattro lotti: Napoli-Cancello, Apice-Hirpinia, Hirpinia-Orsara e Orsara; ovviamente la pospettiva è quella di trarre effetti benefici dagli snodi logistici della Stazione Hirpinia e Ponte Valentino.

Dal punto di vista del progresso tecnologico, notiamo dati contrastanti: anche le Aree Interne campane (a onor del vero, in linea con il trend nazionale), si caratterizzano per la lenta corsa alla digitalizzazione in banda larga e ultralarga. Le famiglie non servite sono il 9,6% in provincia di Avellino e addirittura il 13,1% nella provincia di Benevento; eppure, è apprezzabile il dato riguardante la produzione di energia da fonti alternative, con una produzione di circa l’83% dell’energia eolica dell’intera regione. Il Beneventano conta 168 impianti con una potenza nominale di 605 Mw, mentre l’Avellinese conta 292 impianti con una potenza di 586 Mw. È un ottimo dato, legato sicuramente all’invidiabile caratteristica delle aree interne, che le vede ricche di ampi spazi variamente impiegabili.

Dice Pasquale Lampugnale, presidente della Piccola Industria di Confindustria Campania: «Il Rapporto Aree Interne descrive una Campania a due velocità: quella della fascia costiera che cresce e si sviluppa a un ritmo più accettabile, e quella delle aree interne che vivono un lento e inesorabile deterioramento dei principali indicatori economici e demografici. Serve un masterplan in grado di valorizzare le tante iniziative in atto pianificando interventi complementari e tenendo conto delle varie disponibilità di aree che possono ospitare nuovi investimenti produttivi».

In effetti, le risorse destinate alle aree interne non mancano: è la capacità di finalizzarle e spenderle che manca. Dati alla mano: di oltre 800 milioni di euro messi a disposizione tra il 2014 e il 2021, nei primi nove anni ne sono stati spesi meno di 40, ossia meno del 5%. La causa principale è un sistema amministrativo non efficace, che andrebbe “migliorato”, soprattutto in presenza dei notevoli stanziamenti del PNRR che non vanno solo spesi, ma spesi bene.

Autore

Alessandro Ebreo è nato ad Avellino il 30 agosto del 2007. Frequenta il Liceo Classico "Rinaldo d'Aquino" di Montella e il corso di pianoforte al conservatorio "Domenico Cimarosa" di Avellino, esibendosi, in varie occasioni, in ambito accademico. Nel 2023, esordisce come cantante nell'opera lirica "Il barbiere di Siviglia" con l' Orchestra Filarmonica di Benevento. In ambito letterario, un suo componimento poetico, dal titolo "Sacrificio", è stato pubblicato, nel 2023, dalla casa editrice "Delta 3 edizioni", nella raccolta "Parole di legalità". Nel 2024, è risultato secondo classificato al "Premio Ginestra" con un elaborato sul tema della violenza di genere, dal titolo "Il posto che mi spetta".