• 18 Ottobre 2024
Foto di Abenezer Shewaga su Unsplash
La mente, il corpo

L’uomo è un essere sociale, ovvero per stare bene deve stabilire relazioni. Abbiamo la tendenza a vivere in comunità e ad interagire con altre persone. La solitudine è, più precisamente, uno stato d’animo, ci si può sentire soli anche in famiglia o circondati da molte persone. Parliamo di uno stato mentale chiamato “solitudine emotiva”. Questo può succedere se non ci sentiamo compresi e capiti, ci sentiamo derisi e questo ci fa sentire impotenti e abbandonati tristi ed insicuri con un senso di vuoto. Nella coppia il senso di solitudine può essere dovuto alla mancanza di comunicazione e così facendo si perde l’intimità.

”La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti, o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili.” C. G. Jung

Normalmente, le cause dello stato di solitudine affettiva sono da rilevare nelle condizioni psichiche, della persona. Eventi traumatici e cambiamenti improvvisi possono provocare turbamenti e senso di vuoto, come ad esempio la morte di un familiare, una storia d’amore finita, il trasferimento in un posto nuovo e sconosciuto. Si tratta di situazioni in cui si perdono i propri punti di riferimento e la ripresa, almeno inizialmente, sembra quasi un miraggio. Anche la mancanza di autostima e la presenza di problemi psicologici, come la depressione, possono portare all’isolamento: ci si sente poco o per niente meritevoli delle attenzioni e dell’affetto altrui, ma anche da parte di sé stessi. Ci sono persone che per carattere, per timidezza, introversione possono isolarsi volontariamente per sentirsi rifugiati, protetti, ma questa modalità non fa altro che aumentare la diffidenza verso il mondo esterno e quindi isolarsi sempre di più. Coltivare il rapporto con sé stessi è una cosa fondamentale per capire che la solitudine sana può far bene. Via libera agli hobby impegnativi, come leggere un saggio o occuparsi di volontariato , sport o semplicemente viaggiare, tutto può aiutare a scoprire nuove passioni e nuove abilità personali. Che cosa significa sentirsi soli? Il dottor Weiss (1973) distingueva tra solitudine emotiva e solitudine sociale. La prima si riferisce all’assenza di una figura di attaccamento (e sentimenti di isolamento), mentre la solitudine sociale si riferisce alla mancanza di una rete di riferimento, l’assenza di un circolo di persone che permetta all’individuo di sviluppare un senso di appartenenza e di comunità. Gli psicologi e i neuroscienziati parlano di questo tipo di solitudine come di un isolamento doloroso. In pratica, una sensazione di profondo isolamento, di non sentirsi compresi o accettati. Una sensazione oscura e persistente che ti segue per tutto il giorno. Sentirsi così profondamente soli può significare il non sentirsi parte del mondo, sentirsi di non appartenere a nulla, nonostante si possa avere una gran quantità di contatti sociali o essere in una relazione.

Autore

Laureata in Giurisprudenza e pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti. Ha lavorato presso casa editrice e collaborato in 4 testate giornalistiche sia nel Casertano che nel Beneventano. Proprietaria e direttrice resposanbile della Testata giornalistica “Sannio Matese Magazine”, registrata presso il tribunale di Benevento, che ha come obiettivo informare, formare e valorizzare il territorio a cui è particolarmente legata del Sannio e del Matese. Presidente dell’Associazione Incanto, da lei stessa fondata, volta alla realizzazione di eventi culturali, sociali, editoriali, mirante principamente a collaborare con le scuole trattando temi socialmente delicati tramite la sensibilizzazione, attraverso il suo format da lei stesso idealizzato “Love Life”.