• 22 Dicembre 2024
Alimentazione

Oggi la cucina mediterranea è riconosciuta come tra le migliori del mondo, soprattutto quella italiana. La nostra cucina è riuscita negli ultimi anni a farsi conoscere e a farsi strada come tra le migliori in assoluto, soprattutto alcuni prodotti considerati di nicchia. L’Italia, ma non solo noi, anche i nostri cugini mediterranei, come Francia, Spagna e Grecia, ritiene che la nostra alimentazione e i prodotti coltivati nei nostri territori siano in assoluto i migliori. Senza dubbio non lo diciamo solo noi ma lo dimostra anche l’export e nello stesso tempo come gli altri Paesi tendano sempre di più a taroccare i nostri prodotti alimentari.

Ma, in passato, è stato sempre così? Siamo sicuri che quello che oggi riteniamo di nostra specialità nel passato era così? In effetti, se torniamo indietro nel tempo, nemmeno tanti secoli fa, molti dei prodotti agricoli che oggi coltiviamo non si conoscevano. Infatti molti di loro provengono dalle Americhe oppure dall’Asia, specie dalla Cina.

Si pensa che nel medioevo si consumava maggiormente la carne, senza dubbio si mangiava ma non tutti i giorni ma soprattutto non dalla maggior parte della popolazione. Ciò che può sembrare strano è che proprio i contadini non potevano permettersi di consumare troppa carne, non avendola, a differenza dei nobili, dei ricchi e dei monaci, questi ultimi ovviamente non francescani che praticavano maggiormente la povertà.

Se il grano saraceno, segale, orzo, avena e farro erano conosciuti e coltivati, specie per la produzione di zuppe ma anche nella trasformazione di farine per creare il pane, fino alla fine del 1400 e appena gli inizi del ’500, i nostri avi non avena idea dell’esistenza del mais. Infatti, il mais viene introdotto nel nostro continente dopo la scoperta delle Americhe, insieme ad altri prodotti che oggi riteniamo estremamente fondamentali per la nostra cucina per le pizze e il condimento della pasta come pomodori, patate e fagioli. Anche il cacao, vaniglia, peperoni e peperoncino non erano consumati in quel periodo per mancanza della loro stessa conoscenza. Invece, inizialmente, per alcuni anni, il pomodoro venne introdotto in Europa solo per ornamento in quanto si riteneva che il loro frutto non fosse commestibile.

Senza dubbio, oltre le verdure come cavoli, barbabietole, cipolle, agli, carote e broccoli veniva consumato il latte e i formaggi. Un alimento importante per il periodo vista la scarsità di tanti altri alimenti che oggi riteniamo siano comuni. Venivano consumati anche ceci, fave e piselli ma solo per le classi inferiori in quanto sconsigliato per quelle superiori per il problema delle flatulenze.

Anche la pasta veniva consumata in abbondanza e in varie forme, specialmente nella penisola Italica. Anche se oggi c’è una vera e propria disputa tra l’Italia e la Cina su chi ha inventato questo alimento. La verità e che entrambi hanno inventato la pasta e sembra anche nello stesso periodo anche se in modi e con farine diverse. Mentre le paste italiane le esportano nei restanti Paesi europei, quelle cinesi le hanno esportate nel restante territorio dell’estremo Oriente.

Oggi, il latte di mandorla viene usato maggiormente chi ha intolleranze al classico latte di mucca o capra o per chi inizia diete particolari come quella chetogenica oppure ad esclusione di alimenti. Mentre, questo latte, veniva molto usato nel medioevo, specialmente nelle classi di alto rango. Il motivo stava proprio nella difficoltà di conservazione del latte animale rispetto a questo latte ritenuto anche molto buono.

La carne, per le classi abbienti, era molto consumata, specie quella di maiale, pollo, agnello e vitello. Nelle classi meno ambienti c’era il consumo di ricci e istrici ma anche di volatili come quaglie e allodole, nelle classi ambienti si consumavano molto cigni, pavoni, cicogne e gru. Chi abitava nei pressi di fiumi, laghi e mare, in periodi di penitenza o di carestia di altri cibi si consumava volentieri anche il pesce come aringhe e merluzzi, ma anche crostacei e frutti di mare come cozze, vongole e gamberi di fiume. Spesso veniva consumata anche la carne di castoro.

Per assaporire ancora di più il cibo non mancavano le spezie, sia quelle che provenivano dai Paesi mediorientali che quelle coltivate nei propri campi come la salvia, senape nero, prezzemolo, menta, aneto e finocchio oppure si usava friggere nello strutto, in quanto l’olio di oliva veniva usato solo per condire in modalità crudo, anche perché era molto costoso e quasi inavvicinabile per le classi inferiori.

Veniva consumato senza dubbio la frutta come uva, fichi, mele e pere ma, nel periodo medievale si conosceva anche il melograno in quanto importato dai greci e le ciliegie importate dai romani entrambi dall’Asia. Mentre il gelso arriva nel nostro continente nel ‘500, sempre dall’Asia, insieme al baco da seta.

Come bevande si usava molto il vino, la birra e anche diversi succhi derivati da melograno, mele e more.

Morale, oggi ci riteniamo i padri fondatori della miglior cucina al mondo ma nello stesso tempo per ottenere questi risultati, nei secoli, ci siamo dovuti adattare con quello che avevamo e siamo stati estremamente bravi ad usare prodotti originariamente non nostri.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.