• 2 Febbraio 2025
Itinerari

Gioia Sannitica è un comune della provincia di Caserta, anche se molti erroneamente lo considerano della provincia di Benevento per il suo nome e la sua storia. È l’ultimo comune dell’alto casertano che divide le due province campane, Caserta e Benevento. Con la sua estensione di 54,42 km2 lo rende, territorialmente, tra i più grandi comuni di tutta la provincia. Il suo territorio è principalmente collinare e a nord vi è una parte della catena montuosa del Matese con le sue due principali cime, Monte Monaco di Gioia con i suoi 1337 metri e Monte Erbano con i suoi 1385 metri. Il territorio comunale è attraversato dal principale torrente, da nord verso sud, Adventus o Arvento, dove sfocia nel principale fiume del sud Italia, il Volturno.

Questo modesto torrente è legato storicamente al territorio di Gioia Sannitica e non solo. Infatti, in epoca Sannitica era il confine Occidentale tra le tribù federate dei Pentri e dei Caudini, lungo per tutto il suo corso fino nell’innesto del fiume Volturno, dividendo, come ancora fin ad oggi, i territori delle Valli Telesina e Alifana. Con l’istituzione delle colonie romane di Allifae e Telesia e dunque la costruzione delle due città gemelle, l’Arvento continua ad essere un confine naturale.

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il territorio passa sotto il dominio dei Longobardi e il torrente Arvento continuerà ad essere un confine naturale tra il Gastaldato di Alife e Telese del Ducato diBenevento. Nel X secolo d.C., il torrente, diventerà confine di due Feudi Ecclesiastici, Alife e Telese, che ancora oggi segna la divisione delle due diocesi. Infatti, le Frazioni di Carattano, Calvisi e Madonna del Bagno rientrano nella diocesi Alife-Caiazzo, mentre Gioia centro, Auduni, Curti, Criscia e Caselle rientrano nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Gioia Sannitica, dal 2025, è l’unico comune della provincia di Caserta a partecipare nella V edizione del calendario storico dell’Ente culturale San Lorenzo Martire “Borghi del Sannio”.

Nel territorio ci sono diverse Frazioni che compongono il comune, ognunadi esse con la sua storia. Gioia centro è l’unione di alcune contrade corso durante i secoli come San Felice, Cupone, Colli, Vicinato e con lo sviluppo della nuova contrada Taverna verso la metà dell’800 che sarà portata anche la sede comunale. A Gioia centro ci sono due importanti edifici religiosi, la Chiesa di San Felice che dal 1525 è chiesa parrocchiale ed è custodita la statua in lignea di San Michele Arcangelo. Dal punto di vista architettonico essa si presenta a tre navate con cupola e ricca di numerosi altari e cappelle. La facciata presenta un timpano di tipo neoclassico, in cui è apprezzabile un portale in pietra lavorata. All’interno sono custodite le statue della Madonna dell’Assunta; Santa Filomena; Cristo Morto; Madonna Addolorata; Madonna del Rosario; L’Immacolata, Anime del Purgatorio e di Santa Lucia. Nella parte bassa del paese troviamo la Chiesa di SS. Pietro e Paolo, risalente al XVIII secolo, che si presenta dal punto di vista architettonico a tre navate. In essa è custodita la statua di San Francesco d’Assisi; Sant’Antonio e la Madonna della Libera. Molto piccola invece è la Chiesa di San Rocco dove viene custodita la reliquia del Santo. Vicino la Chiesa di San Felice vi è anche il palazzo ducale di Gioia, che ha come ingresso un portone posto sotto l’arco del palazzo e si entra direttamente nel maestoso cortile. Purtroppo non si hanno, ad oggi, fonti storiche e architettoniche del palazzo.

Auduni è una frazione a 268 mt di altitudine e la sua storia è strettamente connessa a quella di Gioia Sannitica e del territorio circostante. Infatti, come molte altre località dell’area, ha origini antiche. Il territorio è stato abitato sin dall’epoca romana, evidenziata da reperti archeologici e resti di antichi insediamenti. La presenza di popolazioni italiche, e successivamente romane, ha influenzato la cultura e lo sviluppo della zona. Durante il medioevo, la regione subì diverse incursioni e dominazioni, tra cui quella dei Longobardi e dei Normanni. In questo periodo, le piccole frazioni come Auduni cominciarono a svilupparsi come centri autonomi o come parte di feudi più grandi. Nel cuore della frazione vi sono due strutture storiche importanti, la prima è il Palazzo Biondi, edificio storico con esempi importanti dell’architettura locale e rappresenta una parte importante della storia e della cultura della zona. Il Palazzo fu costruito nel XV secolo dalla famiglia Biondi, una delle famiglie nobili locali, e prende il nome da un antico possedimento legato alla famiglia di Auduni, che aveva un ruolo rilevante nella storia della regione del Matese. Il palazzo ha subito diverse modifiche e restauri nel corso dei secoli ma mantiene ancora elementi architettonici che testimoniano il suo passato. All’interno del Palazzo si possono trovare elementi architettonici tipici dell’epoca, come affreschi, soffitti a cassettoni e decorazioni che testimoniano il gusto artistico del passato. Oltre a fungere da abitazione, il palazzo potrebbe aver avuto anche una funzione sociale e politica, luogo di incontro per l’élite locale. Oggi, il Palazzo è una testimonianza del passato glorioso di questa area, e la sua conservazione è fondamentale per mantenere viva la memoria storica della comunità. La seconda struttura storica della frazione è l’edificio religioso della Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Anche se non dispone di documentazione dettagliata, la Chiesa è tipicamente associata a stili architettonici che vanno dal Romanico al Barocco, comuni nelle chiese italiane della sua epoca. La Chiesa è stata costruita nel contesto dell’espansione cristiana in Italia, probabilmente tra il XIII e il XIV secolo. La Chiesa di Sant’Antonio da Padova non è solo un luogo di culto, ma anche un centro di aggregazione culturale. Eventi religiose come messe, processioni e festa patronale sono occasioni per mantenere vive le tradizioni locali.

La frazione di Criscia è un piccolo agglomerato urbano che si è sviluppato tra il ‘600 e il ‘700, a 380 metri sul livello del mare, intorno alla Chiesa della S.S. Trinità. La piccola Chiesa, con stile molto semplice e suggestivo, viene inaugurata ufficialmente nel 1685. Il borgo è caratterizzato da un piccolo nucleo di case e da un certo numero di abitazioni sparse. Negli ultimi anni vi è stato un ulteriore sviluppo urbanistico da parte di emigranti che, rientrati nella loro patria, hanno costruito nuove abitazioni. Purtroppo, anche questa frazione, come le altre del comune, sta vedendo negli ultimi 5 anni un processo di spopolamento.

A 469 metri sul livello del mare, nemmeno ad un chilometro di distanza da Criscia, sorge la frazione di Curti, dov’è presente la Chiesa dedicata a Santa Maria del Carmine sorta nel ‘500. Questo borgo è il centro originario del culto di San Michele Arcangelo, che si celebra in una grotta a lui intitolata, contenente antichi affreschi pregiati. Questa grotta è dedicata a San Michele Arcangelo, culto risalente al periodo di dominazione Longobarda.

Nella parte circostante del Castello Normanno di Gioia sorge a 489 mt di altitudine un’altra piccola frazione con una propria Chiesa, Caselle. La Chiesa delle Caselle è dedicata al Santissimo Salvatore, dove è custodita la Madonna delle Grazie che ancora oggi si festeggia nella terza domenica di Ottobre in ricordo della liberazione dai tedeschi e per la fine della guerra. Questa frazione, forse più di tutte le altre, ha visto un vero e proprio declino della popolazione.

A 347 mt dal livello del mare sorge quella che una volta era la frazione più popolata del comune di Gioia Sannitica, Calvisi, oggi è un borgo di circa 300 abitanti. Calvisi è un’antica città sannita prima e romana dopo, dove sono stati ritrovati molti pavimenti a mosaico che attualmente risultano ricoperti da campi coltivati. Questa frazione ha un centro storico di rilevante importanza con la Chiesa dedicata a S. Maria del Carmelo costruita nel ‘500 e successivamente, nel 1687, furono ospitate le reliquie del medico martire San Liberato, ucciso dai Vandali. Nel centro storico vi è presente anche il palazzo della Fiondella, edificio storico costruito dauna ricca famiglia del luogo. Il Palazzo viene costruito nel 1780 a pianta quadrata, con corte, e dotati di più ingressi e con imponenti portali lapidei.A Calvisi è nato Giuseppe Fidanza, conosciuto come fra Umile dai fedeli, i suoi resti mortali riposano nella chiesa di Santa Maria del Carmine ed è in corso la causa di beatificazione. Fra Umile è molto sentito e amato dai fedeli di Portici dove il frate ha vissuto per oltre 50 anni.

Carattano è una frazione molto dispersiva composta da diverse contrade e per questo è di difficile locazione geografica e un dislivello altitudinale molto vario dai 200 mt ai 250 mt. Anche questa frazione, come Calvisi, è un antico insediamento sannita prima e romano dopo. In antichi documenti del medioevo compare con il nome di Caraczanum e Caractanum. Il 23 settembre del 1304 fu visitata da re Carlo II d’Angiò, Re di Napoli, e nello stesso anno elevò il feudo in Univertitas. La frazione di Carattano ha anche un altro Castello, oggi dimenticato e sede del secondo cimitero del comune di Gioia Sannitica. Vicino al Castello vi è la Chiesa dedicata alla Madonna della Libera, piccola chiesetta caratterizzata da una bellissima volta con affreschi ottocenteschi, del XII secolo secondo alcune fonti. Negli anni ’80 del ‘900 è stata costruita una seconda Chiesa nella frazione dedicata alla Madonna degli Angeli.

Madonna del Bagno è un’altra frazione sparpagliata composta da diverse contrade che la costituisce. Qui è presente un santuario di grande importanza e luogo di devozione anche dai paesi limitrofi.  Il santuario di Madonna del Bagno dedicato alla Vergine Maria sorge su una piccola collinetta adiacente al pozzo dove si fa risalire il ritrovamento del quadro dedicato proprio alla Madonna. L’attuale santuario dedicato alla Madonna del Bagno è stato edificato nel 1700 circa. La facciata si presenta molto semplice e l’interno della chiesa è ad aula unica, con volta a botte sorretta da semipilastri.

In tutto il territorio del comune di Gioia Sannitica, oltre le Chiese già citate, Santuario e palazzi storici appartenuti a famiglie ricche e potenti del tempo, ci sono anche molte altre Cappelle che vengono aperte durante le processioni e per devozione si ci sosta per una preghiera.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.