• 23 Febbraio 2025
Editoriale

Un ciclone politico in arrivo sulla Germania, dopo il tracollo dell’alleanza tra i Spd, socialdemocratici con Olaf Scholz, i verdi e i FdP, liberaldemocratici, l’AfD, partito di estrema destra guadagna consensi, secondo i sondaggi, circa il 22% e designa Alice Weidel come candidata alla carica di cancelleria.

Ma il partito resta politicamente isolato poiché ormai noto è il rifiuto di probabili coalizioni da parte dei partiti tradizionali, e la retorica populista monta e con esso un possibile malcontento generale, creando uno scenario frammentato al punto tale che nessun partito può governare da solo, non avvicinandosi ad una maggioranza assoluta.

Infatti la commistione dei voti avvenuta sulla mozione Migranti tra Cdu con i voti dell’estrema destra dell’AfD, al Bundestag per la prima volta nella storia parlamentare tedesca, ha sì suscitato le critiche di tutti in particolare del Leader Friedrich Merz, che afferma un sostegno “dalla clava morale” del nazismo, al contempo ha messo in luce la difficile sostenibilità a governare dei parti di maggioranza attuale anche in un futuro prossimo, e scade in un “errore imperdonabile” secondo l’uscente cancelliere Olaf Scholz,mentre Alice Weidel parla di “momento storico” e di “un grande giorno per la democrazia”. Finalmente gli estremi non più minoranze, sono utili alla democrazia, ma la legge non passa comunque, una resa alla democrazia, la Merkel, interviene dopo un notevole silenzio,con fare assolutamente critico, denunciando e considerando impossibile un’alleanza simile, tra Cdu e AfD.

La retorica comunque sembrava cedere il passo alla convenienza e forse anche al superamento dell’estremizzazione dell’ideologia di estrema destra, quando si confonde il nazismo con un partito più a destra. Tuttavia lo scenario si complica e le stesse critiche aumentano la complessità e i consensi.        

I negoziati infatti, restano gli strumenti necessari, finalizzati ad un buon governo come da tradizione tedesca, tuttavia la Weidel, appare all’élite come un elemento di disturbo, perché,spinge verso una propaganda confortante, volta a confezionare un’offerta politica, certamente infuocata, tale da far scendere in campo, Elon Mask e il suo social X che tuttavia propende per la destra estrema e per una sua poco arrendevole riscossa, promuovendo Elon Musk una rimonta economica tedesca nell’ambito tecnologico dove la Germania è ferma al palo.

Sebbene l’AfD approva il 7 di dicembre la corsa della Weidel, come candidata cancelliera alle prossime elezioni del 23-02-2025, con un congresso, alternativo per la Germania, dove l’elemento di dibattito è la “remigrazione”, sostenuto con forza da Weidel anche con Mask, non lontano dai contenuti della mozione Migranti del Cdu, in una conversazione senza filtri, e molto colorito con citazioni antistoriche, dove emerge che solo l’AfD può salvare la Germania con un’azione “programmatica di remigrazione” al fine di blindare i confini, e la “remigrazione” diviene un elemento ideologico delle destre estreme europee, tale da diffondersi anche in Austria, con il nuovo candidato Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra Fpo.

Parliamo di un’espulsione di massa dei migrati non integrati e propriamente non invitati, ovviamente una azione diametralmente opposta sostenuta dalla Merkel, in passato,che altresì suggerisce una Dexit o uscita della Germania dall’UE un paradosso geopolitico di rilevante antitesi politica, troppo forte che si stigmatizza però in una propaganda e basta.

La nuova leader di Alternative fuer Deutschland, si pone inevitabilmente in antitesi al conservatorismo della Merkel, proponendo una marcata condizione diametralmente opposta ad essa, con chiare posizioni marcatamente estreme, ritorno al nucleare e falciatrice delle rinnovabili, ma non escludendo alcuna tecnologia ed è forse anche per questo l’apertura a Elon Musk che a sua volta cerca di sdoganarla e portarla sul podio della vittoria, implicitamente frenando una potenziale crisi con gli Usa, per spingerla in una rimonta anche scientifica e tecnologicamente avanzata evitando il baratro recessione.

Diversa, dunque dai suoi predecessori, economista, conferma una linea di partito, che da alcuni è stata ritenuta “Inaccettabile”, e si discosta da un conservatorismo, moderato e poco reazionario, portatore di valori democratici, ma le sue contradizioni non sono poche, partendo dal suo orientamento omosessuale, essendo gay, palesemente, dichiara comunqueguerra agli studi gender, senza provarne un sostanziale, motivo di senso di colpa.

La sua vera identità, dunque, esattamente politica, non risulta confusa ma ambigua ovvero sta cercando di porsi al contrario delle scelte che nel passato sono emerse inadeguate e poco vincenti per fungere ad una vittoria inarrestabile e ad una vittoria della Germania dal punto di vista globale.

Infatti a ragione ma anche per condizione della crisi energetica indotta dalla crisi ucraina, la Weidel vuole non più dipendere dal gas russo e tornare al nucleare, con un rischio soddisfacente per farsene testimone e ottenere maggiori consensi. Insegue dunque una forma di propaganda politica che esplica ad ogni costo, rinunciando ad un putinismomerkeliano di altri tempi, che fu troppo intergovernativo e poco atlantista si muta con un coraggio impareggiabile senza indugio di decisione.

Sostenitrice indiretta di Trump, conferma la sua fiducia nelladefinitiva chiusura della crisi ucraina, ponendosi al riparo da una possibile idea di non essere sostenitrice della geopolitica orientata alla sicurezza nazionale ed Europea, ritenendo inutile dispendio di energie anche monetarie e di risorse umane.

Ma la sua vera contrapposizione emerge nella denuncia dell’enorme potenziale di crimine antisemita che crescecontro il popolo ebraico, che la sdogana da un neonazismo ideologico, non affermato dalla Weidel essendo a sostegno di Israele, affiorato dopo la denuncia di Netanyahu, dovuto da una reale diffusione dell’odio antiebraico e antisemita, una contrapposizione forse positiva rispetto alla tendenza generale.

Fare breccia nel malcontento dell’elettorato con una falsa ideologia di estrema destra tendente ad una retorica populista, non rende merito all’elettorato tedesco e avanza uno spettro di solitaria involuzione perché incapace senza alleanze di formare una maggioranza assoluta.

Orbene se i sondaggi conferiscono merito alla Cdu/Csu la posizione migliore per formare una coalizione di maggioranza ci sarà un motivo, con sostegno dei Verdi e del Spd, ma l’esclusione della Bundestang e dello sbarramento sotto il 5% è rilevante numericamente ed è questa la politica che ha portato ad un declino di Olaf Scholz.

Allora come e cosa accadrà di risolutivo? Il dato politico non è certo, tuttavia in Germania la politica è certamente ad un bivio, e se solo una controrivoluzione può salvare la Germania, certamente il riformismo della Weidel estremo e retrogrado, non recupererà il terreno geopolitico di una nazione, quale quella tedesca che fondamentalmente si ritrova con una classe industriale, annientata da una recessione spinta, con un chiaro disavanzo tecnologico, molto simile agli albori della repubblica di Weimar.

La Weidel, resta ed è un economista che sta cercando di vincere, battendosi su un piano che non le confà, ripudiando e disinnescando una programmazione economica a soluzione di una competitività perduta dalla Germania, spingere il pedale su uno Stato con un governo forte, resta non competitivo sul piano internazionale e nell’ambito europeo.

Il voto del 23 febbraio, rimane un enigma rilevante, la paura di una minaccia estremista e della perdita della democrazia rende gli animi più liberali dei sovvertitori, le fughe giornalistiche e le spinte ad assumere una decisione cosìantieuropea che trapela dal programma di Weidel, non lascia ben sperare in un risultato unanime non a suo esclusivo vantaggio ma che polverizzerà e frammenterà l’elettorato, già diviso e incerto.

E se la democrazia è responsabilità e libertà partecipativa secondo la conservatrice Merkel, anche la democrazia e il giornalismo di opinione prosperano sulla libertà di espressione, e secondo le vicende interne tedesche anche se i sondaggi danno l’AfD al secondo posto, si parla già di influenza esterna per la democrazia, ritenuta un pericolo come già è avvenuto per le elezioni in Romania.

Certamente i social interferiscono, anche se ciò non èdimostrabile non pone a vantaggio dei risultati di Weidel e del suo sostenitore Elon Musk. La stabilità politica è necessaria quando un governo deve nascere, e ogni forma di influenza straniera non depone bene, un potenziale investitore, deve in ogni caso non interferire con il risultato finale, anche perché se mai la Weidel sarà deputata a governare e ad essere la cancelliera tedesca ne indebolirebbe da subito la sua credibilità e autorevolezza declinando in forme sociali che sono invise e volte verso un’antipolitica democratica.

Lo stesso presidente Steinmeier, che scioglie il parlamento tedesco si spinge verso un attacco inopinabile nei confronti di Elon Musk, e la sua azione propagandista sulla piattaforma X.

Ovviamente il vero veleno per una democrazia e per una leadership strategica nascente e avere un antidoto già pronto derivante da oltreoceano. Ma se questo antidoto fosse benefico in termini di economia?

Attualmente la vera situazione precaria è l’instabilità economica tedesca che nessuno intende affrontare e le sfide pragmatiche di un’economia al declino, ed è necessario e possibile pensare ad un governo che suole impegnarsi verso una soluzione di continuità, e ogni forma di propaganda forviante non apporterà cambiamenti realistici in tal senso.

L’intervento congressuale di Elon Musk, in video collegamento, deve ad oggi essere ritenuto un sostegno per uno sdoganamento dell’estremismo tedesco e non deve essere temuto come una minaccia, tanto più che parliamo di un sostenitore altamente avanzato scientificamente che potrebbe apportare innovazione digitale alla Germania a prescindere da ogni pregiudizio politico.

Elon Musk non è solo portatore di istanze politiche ma lo è in senso innovativo, il suo decisionismo ha un avanzare scientifico che potrebbe potenziare la Germania a risalire insella, con una competitività rinnovata ed avanzata tecnologicamente, e ciò potrebbe essere una garanzia per la democrazia tedesca che si sente minacciata dall’estrema destra che pur non rinunciando a slogan impopolari, apre le porte alla innovazione per cedere il passo al futuro.

Ma Musk è anche un uomo di mercato, un imprenditore e come ogni sua azione guarda al futuro ad un nuovo paradigma del capitalismo fortemente digitale, dal punto di vista dell’efficienza ma anche della competitività.

Quindi se il popolo tedesco comprenderà il nuovo messaggio dell’AfD, che non emerge con chiarezza perché parla troppo alla pancia degli elettori che hanno bisogno di un’economia rinnovata: la Weidel potrebbe vincere, e il cambiamento cogliere di sorpresa non solo la Germania ma tutta l’Europa.

In Europa infatti ormai vacilla il Green, e la stessa Berlino con Parigi si professano fomentatori di questa bordata alla sinistra progressista che vuole una fluidità economica e lobbista, la trasversalità politica è imminente e potrebbe proprio il popolo tedesco esserne il portavoce. Certamente la politica di ElonMusk che non è afferente ad un classicismo politico stereotipato potrebbe non essere una interferenza straniera ma una benedizione a vantaggio dell’economia tedesca.

Non è facile asserire ciò con leggerezza ma la Germania è politicamente troppo legata alla storia e la nuova democrazia deve aprirsi ai cambiamenti, viviamo in una globalizzazione che deve riguardare il mondo e pertanto ogni sussulto democratico può essere foriero di benessere se recepito ottimisticamente.

Pertanto una nuova leadership potrebbe rinnovare l’assetpolitico ma anche depenalizzare l’economia dalla recessione e aprire le porte ad un nuovo pragmatismo economico foriero di un capitalismo rinnovato e digitale, un terzo paradigma che nel divenire delle cose può implementare la politica e renderla veramente integrata in una sovranità nazionale e sovranazionale.  

Autore

Economista, Bio-economista, web master di eu-bioeconomia, ricercatrice Unicas, autrice e ideatrice di numerosi lavori scientifici in ambito internazionale. Esperta di marketing. Saggista, studiosa di geopolitica e di sociopolitica. È autrice dei saggi “Il paradosso della Monarchia” e di “Europa Nazione”. Ha in preparazione altri due saggi sull’identità e sulla politica europee.