• 23 Febbraio 2025
Itinerari

Il Matese è una regione montuosa dell’alto casertano ricca di storia e di Castelli medioevali. Qui troviamo due comuni vicini tra loro e nello stesso tempo hanno anche una storia in comune, Raviscanina e Sant’Angelo d’Alife.

Il nome di Raviscanina potrebbe derivare dal latino “Raviscana”, il che indica la sua possibile fondazione durante l’epoca romana. L’area circostante ha visto diverse popolazioni insediarsi nel corso dei tempi, dai Romani ai Longobardi, fino a diventare parte del vasto Regno Normanno. Durante il medioevo, Raviscanina sviluppò un’importanza strategica, soprattutto per la sua posizione che collegava diversi centri dell’area. L’architettura e gli edifici che si possono ancora osservare nel tempo, come chiese e antiche costruzioni, testimoniano l’evoluzione culturale e sociale della comunità. Nel corso dei secoli ha attraversato diversi eventi storici, dalle guerre ai periodi di pace e ha saputo mantenere vive le proprie tradizioni e identità. Oggi, il comune è caratterizzato da un mix di patrimonio storico, bellezze naturali e una comunità che si impegna a preservare le proprie radici culturali.

A pochi chilometri di distanza c’è Sant’Angelo d’Alife, centro che risale all’epoca romana. Il territorio è stato abitato fin dai tempi antichi come hanno dimostrato tracce di insediamenti e resti di strutture romane. Tuttavia, è nel periodo medievale che il comune comincia a svilupparsi più significativamente. Durante il Medioevo, Sant’Angelo d’Alife era un importante centro di sosta lungo le rotte commerciali. La sua posizione strategica ha attratto diversi gruppi di popoli e colonizzatori, tra cui i Normanni e gli Svevi. Il suo nome è probabilmente legato alla presenza di un’antica chiesa dedicata all’arcangelo Michele, un santo molto venerato in quel periodo. Un’importante caratteristica di Sant’Angelo d’Alife è il suo patrimonio artistico e architettonico. La chiesa di Santa Maria Assunta, in particolare, è uno dei principali luoghi di culto e presenta elementi architettonici romanici e gotici. In località Taverna – Starze, in prossimità dell’antica via Latina che da Teanum portava ad Allifae sono presenti i resti di una grande villa aristocratica romana, costruita intorno alla seconda metà del I secolo a.C.  Il centro storico presenta numerosi palazzi costruiti o ristrutturati prevalentemente nel XVIII e caratterizzati da facciate con stucchi e portali in pietra locale, sormontati dai simboli araldici delle famiglie. Di grande importanza è il Palazzo dei PrincipiSerra di Gerace-Windischgaetz risalente al XV secolo. Tra i vari feudatari che si contesero il territorio vanno ricordati i Gaetani d’Aragona che lo tennero dal 1459 al 1482, poi fu venduto ai Diaz Garlon che lo tennero fino al 1556. Successivamente appartenne ai Brancaccio, ai Genovese, ai Penna che, nel 1618, vendettero per 35.000 ducati il feudo alla marchesa Pietra Placida Grimaldi, principessa di Gerace, antenata della principessa Maria Luisa Serra di Gerace, sposata con il principe Massimiliano Windischgraetz, guardia nobile di S.S. il Papa e capo di una delle più importanti famiglie dell’ex impero austro-ungarico. Nel XVIII secolo subì profonde modifiche da parte del marchese Grimaldi, che lo ingrandì con la realizzazione di un tipico parco, ancora ben conservato, con un frantoio e con magazzini.

Proprio al confine tra i due comuni si trova uno dei siti più interessanti dal punto di vista archeologico, Rupecanina. Sono presenti resti di costruzioni di epoca sannitica e romana ed edifici del X secolo su cui a varie riprese furono costruite fortificazioni difensive sempre più imponenti. Le tracce sannitiche sono visibili soprattutto in alcuni tratti del muro che circonda il villaggio. La Rocca signorile è delimitata da un primo muro di cinta a forma trapezoidale che racchiude edifici residenziali, un maschio imponente, quadrangolare, ed un edificio religioso. Intorno alla rocca sono presenti le abitazioni del villaggio, difese da altra cinta muraria con torri circolari e rettangolari. Le prime vere fonti storiche del castrum de Rupecanina comparvero in epoca normanna. Riccardo di Rupecanina è il primo conte di cui abbiamo notizia. Discendente della famiglia normanna dei De Quarellis Drengot, era fratello di Rainulfo III, conte di Aversa, Caiazzo e Alife. Dalla giovane Maria, figlia de conte Gregorio, ebbe tre figli: Roberto, conte di Boiano, Andrea, conte di Rupecanina, e Giovanni, conte di Rupecanina e Alife. Giovanni di Rupecanina, figlio di Riccardo, è l’ultimo conte normanno di cui abbiamo notizia. Egli detenne il potere dal 1190 al 1197. Nel 1308 Sant’Angelo di Rupecanina è feudo di Tommaso di Marzano che, alla sua morte nel 1335, lo lasciò in eredità al primogenito Goffredo Marzano. I Marzano detennero il potere per tutto il ‘400. Proprio in questo secolo si assiste alla discesa della popolazione a valle anche se le istituzioni rimangono ancora per poco sul vecchio borgo, come mostra un’ordinanza vescovile del 1416 della diocesi d’Alife, creando i centri attuali di Sant’Angelo d’Alife e Raviscanina, famoso per la sua rinuncia al pontificato dopo solo 4 mesi dall’incoronazione. Rupecanina rivendica anche la nascita di un papa, Celestino V, insieme ai comuni di Isernia, Sant’Angelo Limosano e Santa Maria del Molise.

Questi due paesi, Raviscanina e Sant’Angelo d’Alife, insieme al sito archeologico di Rupecanina, hanno una veduta magnifica su tutta la Valle del Volturno.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.