
La musica trasmette vibrazioni, emozioni e un senso di benessere psichico che incide anche sull’umore e benessere fisico, mette in azione tutta la sensorialità umana ed è per questo motivo che può essere utilizzata a scopo terapeutico. La musica, infatti, oltre a suscitare un ampio spettro di emozioni, produce delle risposte a livello fisico, che molte persone descrivono come “avere i brividi” oppure “avere la pelle d’oca”. Essa attiva alcune aree del cervello che sono coinvolte nel movimento, programmazione, attenzione, apprendimento e memoria; rilascia nel cervello anche una sostanza chimica chiamata dopamina che migliora l’umore e riduce lo stato d’ansia. La dopamina inoltre trasmette piacere, gioia e motivazione. Friedrich Nietzsche scriveva che la vita senza la musica sarebbe un errore; ci avete mai pensato? Sant’Agostino diceva che il cantare è espressione di gioia, e, se pensiamo a ciò con un po’ più di attenzione, è espressione di amore. Lo stesso insegnava che «il cantare è proprio di chi ama» (Sermo 336, 1: PL 38, 1472) e che chi canta prega due volte. È vero: cantare è un atto d’amore, e facendolo preghiamo con le parole e con la musica, con il cuore e con la voce, con la devozione e con l’arte.
Infatti in Chiesa da sempre si inseriscono canti e lodi per Dio, avendo la musica da sempre il potere di fare comunità in quanto richiede l’uscita dalla solitudine e dall’individualismo per accordarsi alle voci degli altri. Il canto, inoltre, suscita la festa dell’uomo liberato dalla morte, capace di riconoscere in Cristo morto e risorto l’unico Salvatore. L’umanità ha sempre avuto un legame profondo con la musica e il suono. Fin dai primi battiti di tamburo nelle tribù primitive, fino alle sofisticate orchestre sinfoniche dei nostri tempi, la musica ha avuto un ruolo fondamentale nel definire e plasmare le nostre emozioni. Ma come fa esattamente la musica a influenzare le nostre emozioni? Questa è una domanda che la scienza sta ancora cercando di rispondere in modo definitivo, ma ci sono diverse teorie. Una delle teorie più accettate è che la musica influenzi le nostre emozioni attraverso quello che è noto come il “Principio di Contagio Emotivo”. Il Principio di Contagio Emotivo suggerisce che quando ascoltiamo la musica, tendiamo a “sintonizzarci” sulle emozioni che essa esprime. Se la musica è triste, ci sentiamo tristi; se è allegra, ci sentiamo allegri. Questo avviene perché la musica stimola le aree del cervello associate alla produzione emotiva. Un altro fattore importante è il contesto in cui ascoltiamo la musica. Le nostre esperienze personali, i ricordi associati a un particolare pezzo musicale, possono avere un grande impatto sulle emozioni che proviamo quando lo ascoltiamo. Questo concetto è noto come “associazione emotiva”. Dato l’effetto potente che la musica e il suono possono avere sulle nostre emozioni, non sorprende che siano stati ampiamente utilizzati come strumenti terapeutici. La musicoterapia, ad esempio, è una forma di terapia che utilizza la musica per aiutare le persone a esprimere e gestire le loro emozioni. Questa forma di terapia può essere particolarmente efficace per le persone che fanno fatica a esprimere i loro sentimenti attraverso le parole. L’impiego della musica in ambito terapeutico, come nel caso della musicoterapia, può portare benefici significativi, specialmente per coloro che lottano con problemi emotivi o di salute mentale. Che si tratti di suonare uno strumento, ascoltare una melodia o semplicemente fare tapping con il piede al ritmo di una canzone, la musica può offrire un canale per esprimere e processare le emozioni che potrebbero altrimenti rimanere inespresse.

Personalmente amo la musica e l’ascolto ogni giorno diversi generi, ognuno di loro mi affascina e mi rende felice, per questo motivo accolgo sempre con entusiasmo l’invito annuale di Valentina Pellecchia ,una maestra di musica , titolare di una scuola di Telese Terme , -“Hearth of Music”- che insieme ad altri maestri di eccelso livello musicale come Luigi Lucci e Pasquale Tomasetta, formano con passione e professionalità i ragazzi della scuola di musica per accedere alle selezioni del concorso per il Premio di Mia Martini, una manifestazione entrata a far parte degli appuntamenti artistici e culturali più importanti, offrendo ai partecipanti l’opportunità di incontrare operatori artistici, culturali e professionali del settore. Ricordo che il Premio Mia Martini, é una kermesse canora istituita dal regista Nino Romeo nel 1995 a Bagnara Calabra nel ricordo dell’interprete della canzone Italiana, dá voce ai talenti che inseguono un sogno nel nome di Mimì.