Come sta la scuola italiana? Non molto bene a guardare le notizie che si rincorrono ogni giorno e che parlano di un’attenzione per l’istruzione sempre più in calo a fronte di una dispersione scolastica che continua ad aumentare, anche in Campania, attualmente terza regione in Italia per tasso di studenti che abbandonano prematuramente gli studi.
A questo e ad altri problemi tenta di reagire Teach For Italy – Insegnare per l’Italia, un’organizzazione del terzo settore fondata nel 2019 con la missione di migliorare la scuola italiana.
A parlare di Teach For Italy è Luca Di Palma, fellow originario della Valle Telesina e docente di inglese in un istituto di Caserta. Dopo gli studi in Lingue e le esperienze di lavoro in ambito turistico, culturale ed amministrativo, nel 2021 Luca decide di lasciare l’azienda in cui lavora e di entrare in classe, motivato dalla volontà di contribuire al cambiamento sociale. Un anno più tardi, l’adesione a Teach For Italy.
Che cos’è Teach For Italy?
Teach For Italy è un’organizzazione senza scopo di lucro e parte di Teach For All, una rete internazionale di educatori ed attori del cambiamento che opera in più di 60 paesi nel mondo. La missione di Teach For Italy è di rafforzare la scuola italiana, agendo soprattutto nei contesti in cui le disuguaglianze educative sono maggiori, come la nostra Campania, in cui siamo al momento attivi in diversi istituti di Napoli e Caserta
Perché hai aderito a Teach For Italy?
Innanzitutto perché ne condivido la visione: la scuola italiana non è in buona salute, c’è bisogno di un cambiamento importante ed improrogabile che le istituzioni formali faticano ad attuare ed è proprio questo cambiamento che noi fellow di TFI ci impegniamo a costruire giorno per giorno, aula per aula, studente per studente. Non meno importante, ho aderito a TFI per arricchire il mio percorso professionale con nuove ispirazioni e connessioni in una dimensione internazionale e cooperativa.
Come metti in pratica tale esperienza con l’organizzazione?
Portando in classe una didattica più consapevole ed innovativa ed una maggiore attenzione al benessere emotivo dei miei studenti e all’inclusione, che è una prerogativa mia e di TFI. Uno dei nostri obiettivi è infatti di mettere ciascuno studente nelle condizioni di sviluppare la versione migliore di sé, per questo ci impegniamo a valorizzarne le potenzialità e le peculiarità e a dar loro una voce, riservando grande centralità alle loro necessità ed ambizioni.
Cosa diresti a qualcuno che sta pensando di aderire a Teach For Italy?
Gli direi innanzitutto che aderire a TFI significa entrare a far parte di una grande comunità di supporto. Spesso noi docenti cominciamo ad insegnare da precari, senza un minimo di formazione o di tutoraggio. Perdersi nella grande giungla della scuola è quindi facile e spesso demotivante. Per questo TFI offre ai propri fellow una solida formazione in cui si è preparati ad entrare in classe e ad affrontare tutti i compiti che l’insegnamento prevede, dalla didattica alla pianificazione fino all’intricata burocrazia. Lascia che ti dica che se fossi entrato in aula dopo la formazione di TFI sarei stato indubbiamente più consapevole e sicuro del mio ruolo di insegnante. Infine, voglio specificare che TFI si rivolge anche a docenti già esperti e di ruolo che desiderano perseguire un cambiamento nella scuola italiana.
Cosa farai dopo questa esperienza?
Credo che continuerò ad entrare in classe e a perseguire il cambiamento sociale attraverso il dialogo, la collaborazione e, ovviamente, l’istruzione. Non escludo la possibilità di portare questa missione ad un livello successivo, magari impegnandomi a guidare istituti in contesti svantaggiati o facendo ricerca nella didattica e nel sociale.
Puoi scoprire di più sulle attività di Teach for Italy sul sito www.teachforitaly.org e sui relativi social. Se sei un docente o un aspirante tale e vuoi unirti alla missione di Teach For Italy, puoi presentare la tua candidatura sul sito dell’organizzazione. La scadenza dell’attuale finestra di candidatura è fissata per domenica 23 Aprile.