• 21 Novembre 2024

Alienazione, narcisismo e controllo al tempo dei social network. E’ questo il significativo sottotitolo del saggio pubblicato dallo studioso Riccardo Tennenini ed intitolato Schiavi digitali (Passaggio al Bosco 2019, collana “Bastian contrari. Saggi dissidenti”).

Quello dell’autore, come del resto emerge con netta chiarezza dall’osservazione della desolante realtà soprattutto giovanile dei giorni di oggi, è un percorso di riflessione tanto attuale quanto importantissimo. E questo sia per comprendere l’evoluzione degenerativa della società contemporanea, individuandone i limiti e i pericoli, sia per valutare le eventuali (e necessarie) contromisure da attuare.

Come è indicativamente precisato nella quarta di copertina, occorre innanzitutto riconoscere che l’epoca digitale ha certamente rappresentato un cambiamento di vastissima portata per l’umanità tutta. Un cambiamento che però ha avuto e continua ad avere dei non trascurabili effetti (negativi). “Utilizzate in tutto il pianeta, le teconologie smart innescano meccanismi irreversibili, le cui conseguenze stanno già destrutturando e riprogrammando gli equilibri sociali e i comportamenti dell’individuo”. Il riferimento è sia al sempre più diffuso impiego dell’Intelligienza Artificiale e della robotizzazione del lavoro sia, quanto al sociale, alla disgregazione dei legami, alla virtualizzazione della realtà e ai rischi neurologici legati alla dipendenza da smartphone. Elementi questi ultimi che tra l’altro, va ricordato, hanno nel peggiore dei casi come estrema conseguenza l’atrofizzazione delle menti e il condizionamento delle coscienze.

Gli algoritmi e i big data alla base dei social network – scrive l’autore – tracciano i contorni di un nuovo Panottico dell’iper sorveglianza, dove il controllo del sistema capitalistico, veicolato dalle cyber lobbies mondialiste, opera una vastissima manipolazione di massa, volta a catalogare e indirizzare le scelte degli utenti, ormai ridotti a cavie da computer” scrive l’autore. Ed aggiunge: “Il soggetto, cavia della civilizzazione tecnica, si riduce ad appendice della macchina: un cyborg tecnicizzato e iper-connesso, piegato alle regole del consumo e ai ritmi della globalizzazione. Il web, nato per collegare e condividere, si è trasformato nel motore di un isolamento alienante, dove il virtuale sostituisce il reale e loperazione dellautoma, schiavo del proprio narcisismo, soppianta lazione della Comunità”.

Con un approccio filosofico ed insieme pratico, pagina dopo pagina Tennenini disegna con impietosa precisione la situazione del nostro presente, trattando del capitalismo smart, della vita in diretta e in streaming, della cybersessualità e mercificazione di sé, della (diffusissima) dipendenza dai social network, della tecnocrazia ed infine delle conseguenze di tutto questo, riassumibili nella “disconnessione” dalla vita vera. La situazione attuale, ne risulta, appare dominata “dall’immagine, dall’omologazione e dal pensiero calcolante: un mondo orwelliano, fondato sullinautenticità e sullo sfruttamento”.E dunque sulla “schiavitù digitale”, tra l’altro magistralmente illustrata da due eloquantissime immagini nella copertina del libro e ancor più nella controcopertina.

Capire tutto questo, grazie anche alle pagine necessarie e coraggiose di Tennenini, non significa però accettarlo: come infatti dice lo stesso autore, lanciando anche un appello alla fine del suo saggio, lasciamo i social e “torniamo ad essere Uomini”.

Autore

Giornalista e scrittrice. Oltre ad aver curato volumi storici e raccolte di poesia (Tra le righe di Riccardo Di Giorgi, Ed. La Vela 2021), ha firmato biografie (Teseo Tesei, All'assalto della gloria, Idrovolante 2018; Adriano Visconti. Chi per la patria muor, vissuto è assai, Ritter 2019), saggi e racconti (tra essi: Dal pantano è nato un fiore. Maria Pasquinelli in Terra benedetta, Idrovolante 2020). In occasione del centenario della tumulazione del Milite ignoto a Roma, ha ideato il volume di racconti Ignoto Militi (Idrovolante 2021), realizzato insieme a Bianca Penna e ad altre autrici. Cultrice appassionata della storia d'Italia e degli Uomini e Donne che ne sono stati protagonisti, la studia con cura ed interesse e ne scrive con fini memorialistici e divulgativi.