• 29 Gennaio 2025
La mente, il corpo

Adottare un figlio è una scelta che richiede coraggio e una grandissima responsabilità , oltre un atto di immenso amore. Chi decide di adottare un figlio deve sapere cosa significhi davvero, deve prepararsi, fare i conti con se stesso, le sue aspettative, le sue illusioni, i suoi limiti. Bisogna lavorar e sul la resilienza e con determinazione e fiducia iniziare un percorso per nulla semplice, ma fatto soprattutto di tante difficoltà ,che nessun altro conosce veramente, se non chi lo affronta. Ma la vita vera non può essere né racchiusa né risolta con frasi fatte e mezze verità . Per affrontare il percorso adottivo trasformandolo in una grande esperienza di vita per tutti, di crescita e miglioramento, è necessario conoscere alcune verità; perché ogni buona relazione è sempre frutto di scelte e ogni momento è adatto per fare la scelta giusta.Che vuol dire, anche, per iniziare a guardare le cose da prospettive diverse, e trovare le soluzioni giuste per risolvere i problemi. Qualche tempo fa,  ho incontrato un neo-padre adottivo . I suoi due figli , sono stati adottati da diversi nani, ma fin di subito di é trovato in difficoltà . Ritiene di avere fatto tutto il necessario, i figli sono stati analizzati da esperti di tutti i tipi, psicologi, psichiatri, e chi più ne ha più ne metta. E’ tutto a posto, sono intelligenti, però, non è mica facile vivere insieme tutti i giorni. Avverte sempre di più il peso della responsabilità , si sente oppresso. Si immaginava tutta un’altra vita. Ora stanno pensando di tentare strade alternative, tutte mirate a far sì che i figli si “trasformino”. Nessuno, nessuno dei tanti esperti che hanno incontrato, gli ancora gli ha detto che se non maturano prima  la loro consapevolezza, sarà molto difficile che possano diventare genitori, evolvere in quella direzione.

Queste sono alcune delle illusioni delle adozioni, e anche di tutte le relazioni. Negare la realtà, oppure trasformarla in una realtà accettabile ma che non è per niente vera, o scaricare all’esterno tutte le colpe. Sono strategie che sembrano funzionare, ma è solo apparenza e superficie: un problema non risolto, non scompare. Resta irrisolto. Di solito, diventa più grande. Accettare, riconoscere, conoscere la verità è l’unica vera soluzione.

Le adozioni sono belle e difficili, tutte le relazioni umane sono belle e difficili, tu non sei perfetto,  sei una persona di grande valore, attivando tutte le tue risorse potrai dare il meglio di te, e fare ciò che è giusto, per te, per la tua vita, per le persone che ami. Solo così si risolvono davvero i problemi. Tu hai tutto ciò che ti serve per risolverli. Perché, in una relazione, se c’è un problema, riguarda tutte le parti coinvolte. Pensa che bello: vuol dire che tutti possono fare qualcosa per risolverlo. Tu per primo.

Perciò, forza e coraggio. E amore, e consapevolezza. Rafforza la tua visione, impegnati giorno per giorno, i risultati arriveranno.L’adozione è un fenomeno che si è progressivamente diffuso nel mondo occidentale, soprattutto negli ultimi anni: ciò è frutto di trasformazioni sociali e di elaborazioni di nuovi significati che si sono costruiti sulla base dei valori dati alla relazione familiare, tendente a identificarsi sempre di più in una comunità di affetti piuttosto che in un mero vincolo biologico. La stessa società globalista odierna, in cui il fenomeno adottivo ha preso piede si è al contempo evoluta sotto un ulteriore aspetto, trasformandosi in pluralistica e multietnica, caratterizzata cioè dalla convivenza di diverse etnie e culture. Entrambi questi fenomeni sono di estrema rilevanza sociale e possono trovare un punto di congiunzione, poiché, se si parla di adozioni internazionali, è comprensibile come ambedue si misurino con la diversità culturale. Nell’adozione internazionale, infatti, gli ambienti di vita e le vicende vissute in precedenza dal minore racchiudono in sé elementi di diversità non soltanto etnica, ma anche culturale, in quanto relativi a sistemi comunicativi e valoriali differenti. Non è scontato, però, che tale realtà sia sempre identificata come ciò che è davvero, cioè una risorsa apportatrice di novità, di cambiamento inteso come arricchimento all’interno del quotidiano contesto educativo. Se potessimo leggere fino in fondo nel cuore di questi bambini, scopriremmo che ciò che si agita nel loro animo, ciò che stimola i loro pensieri ed i loro sogni è notevolmente diverso da quanto a livello conscio e inconscio è presente nell’animo dei genitori adottivi. La loro realtà interiore dipende molto dalla storia personale e quindi dalla loro età, dalle esperienze avute, dai ricordi e dalle frustrazioni provate. In definitiva, la loro realtà interiore è fatta di speranze, ma anche di sospetti. È fatta di amore per gli altri ma anche di odio verso gli altri. È fatta di gioie ma anche di sofferenze. È fatta di certezze ma anche di tante paure. D’altra parte, così come può essere problematica la realtà interiore che si agita nel cuore dei bambini, altrettanto difficili e dolorose sono le aspirazioni dei genitori che vogliono adottare. Pertanto un’altra delle illusioni che vivono i genitori adottivi è il sognare un clima familiare nel quale questi fanciulli con la loro presenza, con i loro sorrisi, il loro affetto, le loro carezze, i loro abbracci, saranno in grado di cancellare rapidamente e completamente ogni frustrazione causata da anni di tentativi di fecondazione falliti, di speranze tradite e di inutili, dolorosi interventi attuati dalla coppia.

Autore

Laureata in Giurisprudenza e pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti. Ha lavorato presso casa editrice e collaborato in 4 testate giornalistiche sia nel Casertano che nel Beneventano. Proprietaria e direttrice resposanbile della Testata giornalistica “Sannio Matese Magazine”, registrata presso il tribunale di Benevento, che ha come obiettivo informare, formare e valorizzare il territorio a cui è particolarmente legata del Sannio e del Matese. Presidente dell’Associazione Incanto, da lei stessa fondata, volta alla realizzazione di eventi culturali, sociali, editoriali, mirante principamente a collaborare con le scuole trattando temi socialmente delicati tramite la sensibilizzazione, attraverso il suo format da lei stesso idealizzato “Love Life”.