La città di Alife è un piccolo comune dell’alto casertano ai piedi del Matese in un’ampia pianura conosciuta come la “piana alifana” e attraversato dal fiume Volturno. Alife è un’antica sede vescovile a partire dal 499.
La città di Alife ha origini sannite e coniava perfino le proprie monete in argento già a partire dal IV secolo a.C. Tra il V e l’inizio del III secolo a.C. la sua egemonia fu messa a dura prova dalle guerre sannitiche, tra il Sannio e Roma. Proprio in questo periodo gli abitanti del centro di Alife si arroccarono tra Raviscanina e Sant’Angelo di Alife per sfuggire alle razzie romane. Solo nel I secolo a.C. i romani riuscirono a conquistare Alife e successivamente fondarono la nuova città interno alle attuali mura romane ancora esistenti.
Dopo la caduta dell’impero romano e nel primo periodo medievale, la città di Alife, come gran parte del territorio matesino, conobbe un periodo molto duro e di intense lotti tra i vari signori longobardi e invasioni. Questo portò agli abitanti di Alife a rifugiarsi più in alto, fondando gli attuali centri di Piedimonte Matese e Castello del Matese.
A partire dal X secolo fino all’XI secolo la città ritornò a fiorire e a crescere di prestigio. Avendo comunque alti e bassi nel tutto il periodo medievale a causa di lotte tra i vari signori.
Oggi la città di Alife è il secondo centro principale, dopo Piedimonte Matese, nell’alto casertano del versante matesino. Il centro storico si trova interamente circondato dalle vecchie mura romane ancora intatte con le quattro porte d’ingresso. All’interno le mura si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta, cattedrale della diocesi Alife-Caiazzo, costruita verso gli inizi del 1100 inglobando un’altra struttura religiosa già esistente. Nel corso degli anni ha avuto diversi rifacimenti specialmente dopo il terremoto verso la fine del 1600.
Appena fuori le mura vi è presente il Mausoleo degli Acilii Glabriones, imponente struttura funeraria attribuita proprio a questa nobile famiglia alifana. Purtroppo non ci sono certezze in quanto scomparse molte iscrizioni che potevano dar modo di risalire al proprietario di questo monumento funerario.
Sempre fuori dalle mura è stato riportato alla luce anche l’antico anfiteatro romano che per secoli era scomparso. Nel territorio alifano sono disseminati anche diversi sepolcri di epoca romana.