• 2 Luglio 2024
Editoriale

Sotto un manto di stelle, in una serata di gelido Dicembre, quando le strade si preparano al Natale e qualche fiocco di neve appare inatteso sulle cime dei monti della catena del Taburno, intanto che fumano i timidi caminetti dietro le finestre appannate, si avvia lentamente un vecchio tremolante. Tre cani randagi, a cui fa capo il meticcio adottato  dal paese con il nome di Miguel,  lo seguono passo dopo passo, scodinzolando ad ogni suo gesto di carezza. Il vecchio non è del luogo, si trova di passaggio nelle stradine del borgo sannita, non ha mangiato e il suo stomaco pare contenere dei gatti che miagolano, destando curiosità ai tre vagabondi pelosetti.  È scesa la sera ed il freddo pizzica sulla pelle,nella carne. Il vecchio si ferma nella piazza ai piedi della statua raffigurante il Santo di Pietralcina,si siede sul muretto e tira fuori dallo zaino un tozzo di pane duro. Miguel e i suoi due fedeli amici di sventura lo guardano,hanno fame anche loro,ma si limitano a sedersi e a guardarlo con gli occhi pieni di attesa. Il vecchio,guarda il pezzo di pane raffermo, guarda i tre cani seduti davanti a lui, divide in quattro piccoli pezzi e li distribuisce,tre pezzi ai randagi ed un pezzo per lui.  Cade la notte sul vecchio, non ha un cartone per coprirsi, non un riparo, ma i tre cani sanno come ricambiare I tre bocconi di briciole, si stringono a lui, riscaldandolo con il  calore dei loro corpi.

Di certo i cani non avranno visto soddisfatta la loro fame,così come anche il vecchio,ma tutti hanno assaporato il significato di altruismo, fratellanza, partecipazione, aiuto, disponibilità, unione, comunanza, accordo, sostegno, appoggio. In una parola: Solidarietà .

Non tutti conoscono il vero significato di questo termine che deriva dal latino: solidus ,solido.

Solidi legami non hanno bisogno di labili manifestazioni ma di solide dimostrazioni, esplicite e dirette, fatte nella quotidianità, nelle piccolezze,prive di falsità, preconcetti, ipocrisie e fantasiose bugie. La più letale distruzione dei sentimenti attraversa le lame di lingue pungenti che in modo gratuito affilano coltelli verbali, capaci di incidere la parola fine anche al più stretto legame.

Nella vita, si è  avvezzi  a sentirsi esseri superiori, ad autoconvincersi di avere sempre ragione, di anteporre alle idee degli altri le proprie convizioni, accusando , sbraiterando, inveendo contro gli uni e gli altri senza sentire motivazioni o spiegazioni. Si è molto più propensi a distruggere che ad aiutare a  costruire. Navigando in mare aperto avremmo detto di essere tutti sulla stessa barca, qui siamo tutti sulla stessa terra ferma, una terra che da un momento all’altro potrebbe tremare e travolgerci ora qui ora più distante da noi. Ma tutti potremmo essere travolti, l’importante è non restare fermi a leccarsi le ferite dispiacendosi quasi di non aver visto altri feriti quanto noi. Quelle briciole di pane, hanno dimostrato cos’è la vera solidarietà, non di avere tutto il pane ma essere grati di averne ottenuto minuscole briciole. Natale è alle porte, sono tanti gli esempi dai quali attingere per  imparare, insegnare poi a reagire con sentimento e umiltà. L’umiltà è parte integrante della solidarietà.  Ma attenzione, sono sentimenti, talmente delicati,che se traditi,se feriti, se offesi, difficilmente riacquistano fiducia. Come un bicchiere di cristallo che va in frantumi, impossibile attaccarne i pezzi, impossibile poter bere ancora dopo averli ricomposti.

Non elargiamo sorrisi di plastica per l’effetto di buonismo natalizio. Non abbracciamo per far apparire una parte di noi che in realtà è finta. Non raccontiamo storie che in un primo momento potrebbero conquistare, ricordiamoci che quando finiscono le argomentazioni in formato “racconto” poi si arriva al momento in cui si appare per ciò che si è dentro, nella vera identità.  Ed è allora che si svuotano gli involucri di cartapesta e appare la sola carta di giornale riciclata. Impariamo ad essere solidi ogni giorno, evitiamo di forzare le emozioni, smettiamola di vomitare rancori, di restare attaccati a ciò che non è  altro che la nostra fantasia. Ascoltiamo non solo con le orecchie di chi non ha voglia di sentire, proviamo a leggere attraverso gli sguardi,le azioni,il tempo dedicato, i momenti spesi per aiutare gli altri. Impariamo dall’altruismo, senza coprire gli occhi per rifiutare di vedere. Di certo se il vecchio mendicante non ha un tetto non è colpa dell’umanità intera, i cani hanno trascorso la notte riscaldando il suo corpo non facendo ritorno al loro solito rifugio,dove la gente del posto aveva portato da tempo vecchie  coperte per riscaldarli, dimostrando cosi una solida manifestazione di aiuto.

La mancanza di empatia porta alla distruzione della solidarietà. L’incomunicabilita’ è la zoppia che si  trascina fino a far perdere le tracce della condivisione.

Siate vecchi viandanti e siate randagi, riponete la discrepante rabbia negli sfiatatoi della macchina del tempo e ripulite gli animi dalla mancanza delle certezze improbabili e discutibili. Srotolate il tappeto di sensazioni e spazzatene di quelle prive di ragioni. Tendete la mano verso chi vi ha sempre aiutato e ricordate che la stessa mano spingerà nel dirupo o salverà in base alla vostra decisione. Poi quando avrete deciso di non salvare ma di far precipitare non predicate sermoni di bugie celate da argomenti falsamente eruditi.  Ho conosciuto un esempio solido di persona che ha fatto proprio il termine di Solidarietà,  un medico, che vive la propria vita mettendola a disposizione per combattere il cancro al seno. Questo medico visita gratuitamente,nel tempo libero,dopo le proprie ore lavorative centinaia di donne, con l’intento di prevenire l’insorgere del mostro che cova la propria malvagità silenziosamente. Questo Senologo sta salvando migliaia di vite umane, mettendosi a disposizione in cambio di nulla. Eccellenza Campana il Dott. Carlo Iannace ha salvato anche me, ha firmato con una cicatrice la propria manifestazione solidale, che come un marchio a fuoco mi ha segnato l’anima. Se avessimo chiaro il concetto di solidarietà non ci sarebbero uomini che uccidono le donne, non ci sarebbero le guerre per lembi di terra, non ci sarebbe la povertà,  né l’avarizia che distrugge ogni attimo di gioia.

Solidale il vecchio viandante,  solidali i cani, solidale il medico. Solidale il bue e l’asinello che riscaldarono il Bimbo nella mangiatoia. Se solo riuscissimo a comprendere che dal nulla prende forma la più grande manifestazione d’amore…

Autore

Carmela Picone nasce nel 1969 a Solopaca , in provincia di Benevento. Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Classica, leggendo Pirandello scopre la passione per il teatro. Partecipa e vince un concorso letterario con La Libroitaliano Editore e vede le sue poesie pubblicate in un’antologia. Scrive il romanzo “Gocce d’Amore” che ottiene immediato successo tanto da interessare un regista romano che chiede all’autrice di scrivere una sceneggiatura tratta dal proprio libro per la progettazione di un film. Nel 2021 scrive “La poesia delle parole semplici” una silloge pubblicata dalla Atile Editore. Le passioni restano la scrittura, i viaggi ,la recitazione e la pittura . Ama molto viaggiare, scoprire nuove culture, ammirare nuovi paesaggi e far tesoro delle emozioni che ne scaturiscono dopo ogni luogo ammirato. La sua ambizione più grande resta quella di promuovere il territorio nel quale è nata, e dove oggi s’impegna nel sociale per tenere vive le tradizioni e per portare alla conoscenza di tutti la meraviglia e i tesori della sua terra. piccola perla del Sannio.