L’antica Capua, definita da Cicerone l’altra Roma, per numero di abitanti nel II sec. A.C., Santa Maria Capua Vetere è stata per molti secoli capitale dell’arte Campania, famosa per la ricchezza e l’elegante stile di vita delle sue classi dirigenti. I romani l’apprezzavano per la sua cavalleria, e il suo ruolo egemone fondato su un importante peso politico, oltre che economico, culturale e religioso.
Il nome della città deriva da Kapys, nipote di Enea, che secondo i greci e latini era stato allattato da una cerva dal manto bianco vissuta per più di mille anni nel santuario di Diana tifatina.
Prima sotto il dominio etrusco e poi sannita, la città ebbe un grande sviluppo, tanto da eguagliare il numero degli abitanti di Roma, ma ciò segnò un arretramento della sua autonomia e una profonda insoddisfazione che sfociò nel 216 dopo la battaglia di Canne, nell’alleanza con Annibale che durò fino al 211 quando Capua si arrese a Roma senza condizioni.
Solo con Cesare e poi Augusto la città prosperò. Sul suolo di quella che era stata una tra le più gloriose metropoli campane, sorse un nuovo, piccolo centro che prese il nome dalla cappella di Santa Maria dedicata alla Vergine. Nel 1862 per sottolineare le antiche radici, fu cambiato il centro urbano nel nuovo, aggiungendovi Capua Vetere, cioè Capua antica.
Tra le varie attività vanta anticamente la produzione di unguenti, vasi di bronzo, alle statuette di argilla e alle terrecotte architettoniche. I reperti archeologici testimoniano popolazioni di origine villanoviana, stanziate nel territorio di Capua antica già a partire dal IX secolo A. C. , l’anno preciso della sua fondazione il nome del suo fondatore sono stati nel corso dei secoli materia di discussione e ancora oggi la questione non vede d’accordo tutti gli storici. Tra gli autori più antichi ricordiamo Catone nelle Origines che vuole Capua fondata 260 anni prima della sua conquista da parte dei romani, mentre Petercolo la vede collocata nell’800 a.c. secondo le ride di Virgilio, invece la città sarebbe stata fondata da un troiano fuggito con Enea in Italia, di nome Capi, dopo la guerra con rutilò di turno.
Nel IV sec. A .C., quando era probabilmente la più grande città d’Italia, divenne oggetto delle mire dei Sanniti che la posero sotto assedio e contestualmente venne coinvolta nel processo di espansione di Roma.
Nel corso del III sec A.C., la città face capo alla tribù falerna, rimanendo fedele a Roma, alla quale dal 312 a.c., fu messa in collegamento diretto tramite la via Appia. A lungo riluttante al dominio romano, poté tuttavia conservare le proprie istituzioni, la propria lingua e i propri costumi, ma sempre sotto la soggezione capitolina, cosicché in seguito alla sconfitta di Canne la fazione popolare inclinò verso Annibale offrendo rifugio e rifornimenti alle sue truppe nel 213-211 a.c.
Durante la seconda guerra punica, divenne uno degli avamposti privilegiati di Annibale, l’esercito cartaginese occupò la città e fece diventare centro militare e politico da cui lanciare scorrerie nell’Italia meridionale, alla ricerca di alleati contro Roma, durante quest’epoca Capua battè autonomamente moneta, dando luogo a una propria monetizzazione. Dopo la partenza di Annibale, nel 211 a. C., la città fu definitivamente conquistata dai romani e molti senatori campani, inclusi quelli capuani, si tolsero la vita con il veleno piuttosto che cadere prigionieri nelle mani del nemico.
I romani punirono i capuani di averli traditi a causa di Annibale, rendendo schiave le donne e imprigionando i mariti, confiscando i loro beni, gran parte dei terreni occupati ritornarono ai privati capuani già nel 173 A.C. Il suo anfiteatro, secondo per dimensioni solo al Colosseo, fu sede della scuola dei gladiatori, e punto di partenza della rivolta guidata da Spartaco nel 73 a.c. ; la presenza cristiana fu molto precoce tanto che divenne importante sede vescovile già nei primi secoli.
Dopo la caduta dell’impero romano fu devastata in parte come altri centri dell’ Italia, dalle invasioni visigote e vandaliche. Solo verso la fine del XVIII secolo questo si fusero insieme nel borgo di Santa maria maggiore, frazione di Capua, che divenne nel 1861 comune autonomo e poco dopo cambiando nome divenne l’odierna Santa Maria Capua Vetere.
Con una storia di oltre 18 secoli, Capua è stata città osca, etrusca, sannita e romana, divenendo , nel periodo di massimo splendore, una delle città più grandi del mondo, ospitando uno dei musei più importanti del sud Italia, con le sue collezioni uniche al mondo, fondato nel 1870 dal canonico Gabriele Iannella ed inaugurato nel 1874; il museo è diviso in due reparti: archeologico e Medievale con annessa Biblioteca. La cittadina di Capua oggi conserva intatto il suo vecchio fascino, con chiese e cattedrali che dominano l’architettura locale e il monumentale teatro Garibaldi inaugurato nel 1896, in stile tardo-neoclassico, progettato dall’architetto Antonino Curriculum, definito per la sua bellezza, “il piccolo San Carlo di Napoli”, ed ha visto esibirsi, nel tempo, artisti di fama mondiale, come Arturo Toscanini ed Enrico Caruso.