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Siamo uomini e donne fatti di carne e di ossa. Abbiamo il dono del tatto, dell’olfatto, del gusto, dell’udito e della vista. Sono questi i 5 sensi grazie ai quali viviamo attraverso di essi sperimentando la vita. Siamo esseri perfetti nelle imperfezioni. Siamo persone intelligenti nelle nostre ignoranze. Parliamo delle lingue che ci accomunano e siamo in grado di impararne delle sconosciute.
Ci chiamiamo umani e grazie a Intelletto, capacità di apprendere e voglia di realizzare, di costruire, di crescere ci fa distinguere dagli animali. Ogni uomo e donna cerca in ogni modo di seguire dei percorsi nella propria esistenza su questo pianeta, impiegando le proprie forze con sacrifici per costruire un futuro degno di essere ricordato. Il modo più bello, ovviamente sempre in base alla scelta di vita di ognuno, sta nel preporsi degli obiettivi familiari e professionali. Crearsi una famiglia, riceverne il dono dei figli, accudirli fin dal primo vagito, insegnando loro dai primi passi alle prime prove da affrontare nel quotidiano vivere. Avere la grazia di diventare nonni e assistere al miracolo di poter provare quanto amore si sente stringendo le manine dei figli dei propri figli, solo chi ne ha l’esperienza può capire quanta emozione!
Per chi decide di dedicare la propria vita alle varie carriere, a percorsi dove non necessariamente si crea una famiglia, la soddisfazione arriva in altri modi ma pur sempre con sacrifici e dedizione. Solo chi ozia, chi ruba, chi vive da parassita cibandosi del sangue delle proprie prede, ecco, questi sono esempi di esseri senza senso, esseri che usano gli occhi per guardare in modo distorto, che sentono ciò che vogliono sentire, che non sanno usare il tatto in nessuna forma, che annusano odori che non appartengono ai profumi della vita e per questo incapaci di gustarla appieno.
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Viviamo in un momento attraversato da tormenti che attanagliano il modo di vivere di ognuno, che mettono alla prova ogni giorno le persone, che portano a dover pensare prima di fare ogni passo, che bisogna aspettarsi che qualcuno possa colpire senza una precisa ragione. Ci sono le guerre che tengono in ostaggio anime; eppure, c’è chi gioca a spostare pedine usando angeli per avere in cambio demoni. Sul palcoscenico il protagonista è sempre colui che fa da filo conduttore in tutta la storia e che quando è una brutta storia da rappresentare è quello che muove i propri burattini affinché possa restare celato per non farsi scoprire. Ma alla fine, il bene prevale sempre sul male e il protagonista malsano sarà sopraffatto nel finale e messo allo scoperto dalle stesse marionette senza coscienza e senza intelligenza, che proprio vivendo nell’ignoranza non riescono a camminare da soli senza essere manovrati. Ed è così che un antico proverbio accomuna persone senza spina dorsale, alla funzione della scelta di usare una forchetta per mangiarne il brodo. Il mondo è un pianeta che gira e che a volte si perde qualcuno troppo impegnato a correre controsenso. Sono quelli che si sentono vittime della loro stessa meschinità, sono quelli che si atteggiano a giudicare chi con tanto studio e sacrificio è riuscito a realizzarsi, sono quelli invisibili nella società che prendono il nome di Nessuno, ma che nulla ha a che vedere con la storia di Ulisse!