• 3 Dicembre 2024
Itinerari

Il Sannio antico è una regione storica e geografica dell’Italia meridionale, che comprende parte delle attuali regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Il suo nome deriva dal popolo dei Sanniti, che abitò queste terre tra il VII e il I secolo a.C., e che si distinse per la sua fierezza e la sua resistenza contro i Romani. Il Sannio ha una ricca e variegata storia, che ha visto il susseguirsi di diverse dominazioni e culture, tra cui quella romana, longobarda, normanna, sveva, angioina, aragonese, borbonica e napoleonica. Il Sannio ha anche una forte identità culturale, che si esprime nella lingua, nelle tradizioni, nell’arte, nella gastronomia e nel folklore.

Il Sannio ha una lunga e complessa storia vitivinicola, che risale almeno al XV secolo a.C., come dimostrano alcuni reperti archeologici e chimici, che attestano la presenza di vino sardo, una sorta di cannonau di oltre tremila anni fa. Il cannonau e l’aglianico, il vitigno più diffuso nel Sannio, hanno delle somiglianze genetiche e morfologiche, che fanno pensare a una comune origine o a uno scambio di materiale vegetale tra le due regioni. Inoltre, il vino sardo era molto apprezzato e commerciato dai Sanniti, che lo importavano dalla Sardegna attraverso i porti della Campania, e che lo usavano per le loro cerimonie e per le loro feste.

Il Sannio fu una delle prime zone d’Italia a essere coltivate a vite dai Sanniti, che ne apprezzavano le qualità organolettiche e terapeutiche, e che ne fecero un elemento fondamentale della loro dieta e della loro cultura. Il Sannio fu poi influenzato dalla viticoltura romana, che introdusse nuovi vitigni, nuove tecniche e nuovi mercati, e che ne fece una delle province più produttive e rinomate dell’Impero. Il Sannio continuò a sviluppare la sua viticoltura nei secoli successivi, grazie al contributo di diverse popolazioni e istituzioni, tra cui i Longobardi, i Normanni, i monaci benedettini, i feudatari, i borboni e i garibaldini. Il Sannio ha conservato e valorizzato la sua tradizione vitivinicola fino ai giorni nostri, grazie al lavoro di numerosi produttori, che hanno saputo coniugare la qualità e la tipicità dei vini con l’innovazione e la sostenibilità.

Il Sannio ha una conformazione prevalentemente montuosa e collinare, caratterizzata dalla presenza di diverse catene appenniniche, tra cui il Matese, il Taburno, il Terminio, il Cervialto e il Pollino. Queste montagne creano un clima vario e contrastato, che va da quello continentale a quello mediterraneo, e che influisce sulla maturazione e sulla qualità delle uve. Il Sannio è anche attraversato da numerosi fiumi, tra cui il Volturno, il Calore, il Fortore, il Sele e il Sinni, che contribuiscono a rendere il terreno fertile e ricco di minerali. Il Sannio ha una grande varietà di paesaggi e di ecosistemi, che vanno dalle zone boschive e verdi delle montagne, alle zone aride e rocciose delle colline, alle zone umide e paludose delle pianure. Il Sannio ha anche una ricca biodiversità, che ospita diverse specie animali e vegetali, alcune delle quali endemiche o rare.

Il Sannio ha una lunga e complessa tradizione vitivinicola, che si basa su una grande varietà di vitigni autoctoni, che si sono adattati alle diverse condizioni ambientali e che hanno sviluppato caratteristiche uniche e distintive. Tra i vitigni più diffusi e rappresentativi del Sannio, si possono citare l’Aglianico, la Falanghina, la Coda di Volpe, il Greco, il Fiano, il Barbera, il Piedirosso e il Bombino. Questi vitigni danno origine a diversi vini, che si distinguono per colore, profumo, sapore, corpo e struttura, e che sono protetti da diverse denominazioni di origine controllata e garantita.

Il Sannio antico comprende diverse aree geografiche e vitivinicole, che si differenziano per clima, terreno, esposizione e altitudine, e che conferiscono ai vini delle peculiarità e delle sfumature diverse. Tra le aree più importanti è doveroso menzionare la provincia di Benevento, che è il cuore del Sannio, e che ospita una grande varietà di vitigni e di denominazioni. Tra i vini più famosi, si possono citare l’Aglianico del Taburno DOCG, un vino rosso robusto e corposo, che si produce sulle pendici del massiccio del Taburno, la Falanghina del Sannio DOC, un vino bianco fresco e fruttato, che si produce in diverse sottozone, tra cui la Sannio, il Sant’Agata dei Goti, il Solopaca e il Taburno, la Coda di Volpe DOC, un vino bianco delicato e profumato, che si produce in diverse sottozone, tra cui la Sannio, il Sant’Agata dei Goti, il Solopaca e il Taburno, e il Barbera del Sannio DOC, un vino rosso morbido e vellutato, che si produce in diverse sottozone, tra cui la Sannio, il Sant’Agata dei Goti, il Solopaca e il Taburno.

La zona di Irpinia, che si trova nella provincia di Avellino, e che vanta tre denominazioni di origine controllata e garantita. Tra i vini più prestigiosi, si possono citare il Taurasi DOCG, un vino rosso intenso e tannico, che si produce con uve Aglianico coltivate in diverse sottozone, tra cui il Taurasi, il Lapio, il Luogosano e il Montemarano, il Greco di Tufo DOCG, un vino bianco minerale e aromatico, che si produce con uve Greco coltivate in diverse sottozone, tra cui il Tufo, il Montefusco, il Prata di Principato Ultra e il Santa Paolina, e il Fiano di Avellino DOCG, un vino bianco elegante e persistente, che si produce con uve Fiano coltivate in diverse sottozone, tra cui il Lapio, il Montefredane, il Candida e il Summonte.

La Basilicata, che confina con il Sannio, e che condivide con esso alcuni vitigni e alcune tradizioni vitivinicole. Tra i vini più rappresentativi, si può citare l’Aglianico del Vulture DOC, un vino rosso potente e complesso, che si produce con uve Aglianico coltivate sulle pendici dell’omonimo vulcano spento, in diverse sottozone, tra cui il Rionero in Vulture, il Barile, il Rapolla e il Venosa.

Il Molise, che confina con il Sannio, e che fa parte della stessa area geografica e culturale. Tra i vini più tipici, si può citare il Biferno DOC, un vino che può essere rosso, bianco o rosato, e che si produce con uve Montepulciano, Aglianico, Trebbiano, Bombino e Malvasia, coltivate nella zona del fiume omonimo, in diverse sottozone, tra cui il Campobasso, il Termoli, il Larino e il Trivento.

La Puglia, che confina con il Sannio, e che fa parte della stessa area geografica e culturale. Tra i vini più tipici, si può citare il Castel del Monte DOC, un vino che può essere rosso, bianco o rosato, e che si produce con uve Nero di Troia, Bombino Nero, Aglianico, Bombino Bianco, Chardonnay e Pampanuto, coltivate nella zona dell’omonimo castello, in diverse sottozone, tra cui l’Andria, il Corato, il Minervino Murge e il Trani.

La denominazione Sannio DOC, che è una delle più importanti e complesse della Campania e comprende vini bianchi, rossi e rosati, prodotti con diverse varietà di uve autoctone, tra cui l’Aglianico, la Falanghina, la Coda di Volpe, il Greco, il Fiano, il Barbera, il Piedirosso e lo Sciascinoso. La denominazione Sannio DOC si estende su una vasta area collinare a nord di Napoli, a cavallo tra le province di Benevento e Avellino, e include cinque sottozone: Guardia Sanframondi o Guardiolo, Sant’Agata dei Goti, Solopaca, Solopaca classico e Taburno. La denominazione Sannio DOC è stata creata nel 1997, e il suo disciplinare impone che le uve provengano da vigneti collinari, dove il clima è ideale per la coltivazione di uve di alta qualità.

I vini del Sannio antico sono il frutto di una tradizione vitivinicola millenaria, che ha saputo valorizzare la ricchezza e la diversità dei vitigni autoctoni, adattati alle diverse condizioni ambientali della regione. Si distinguono per le loro caratteristiche organolettiche, che li rendono unici e inconfondibili. I vini rossi, come l’Aglianico, il Taurasi e il Barbera, hanno un colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei o granati, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna, pepe, vaniglia e tabacco, un sapore secco, caldo, tannico e persistente, un corpo pieno e una struttura equilibrata. I vini bianchi, come la Falanghina, il Greco, il Fiano e la Coda di Volpe, hanno un colore giallo paglierino brillante, con riflessi verdognoli o dorati, un profumo floreale e fruttato, con note di mela, pera, pesca, agrumi e fiori bianchi, un sapore fresco, sapido, armonico e delicato, un corpo leggero e una struttura fine. I vini rosati, come il Biferno e il Castel del Monte, hanno un colore rosa cerasuolo vivace, con riflessi aranciati o violacei, un profumo fragrante e fruttato, con note di fragola, lampone, melograno e rosa, un sapore morbido, fresco, gradevole e piacevole, un corpo medio e una struttura armonica.

I vini del Sannio antico sono il risultato di una sapiente e attenta produzione, che si basa su tecniche di coltivazione, di vinificazione e di affinamento che rispettano la qualità e la tipicità dei vini, e che si adeguano alle innovazioni e alla sostenibilità. Sono tutti vini protetti da diverse denominazioni di origine controllata e garantita, che ne certificano l’origine, la composizione e la qualità. Le denominazioni di origine controllata e garantita del Sannio sono: Aglianico del Taburno DOCG, Taurasi DOCG, Greco di Tufo DOCG, Fiano di Avellino DOCG, Aglianico del Vulture DOC, Falanghina del Sannio DOC, Coda di Volpe DOC, Barbera del Sannio DOC, Biferno DOC e Castel del Monte DOC. Ogni denominazione ha delle specifiche norme di produzione, che stabiliscono i vitigni ammessi, le zone di produzione, le rese massime, i metodi di vinificazione, i gradi alcolici minimi, i tempi di affinamento e le caratteristiche organolettiche dei vini.

I vini del Sannio sono anche espressione di una cultura e di una storia, che li hanno resi parte integrante della gastronomia e del turismo della regione. Essi sono infatti legati a diverse vicende storiche e leggendarie, che ne hanno influenzato la diffusione e la fama, come il mito di Volturno, la leggenda di Alfi e Alfia, la curiosità di Catone il Censore, la battaglia delle Forche Caudine, la battaglia del Volturno e il mito di Padre Pio. I vini del Sannio sono anche abbinati a diversi piatti tipici e prodotti locali, che ne esaltano i sapori e le qualità, come la pizza fritta, la polenta con le salsicce, i cavatelli con la mollica, il baccalà alla beneventana, la zuppa di fagioli e cicoria, il torcinello, il bocconotto e il mostacciolo. I vini del Sannio sono infine protagonisti di diverse iniziative e manifestazioni, che ne promuovono la conoscenza e la valorizzazione, come la Mostra Nazionale dei Vini del Sannio, il Festival del Vino e dei Prodotti Tipici del Sannio, la Strada del Vino Sannio e il Sannio Wine Tour, la Festa dell’Uva di Solopaca.

Autore

Rinaldo Pilla è un traduttore e libero professionista nato a Torino, ma originario del Sannio e attualmente risiede a Fermo, nelle Marche. Ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella di Napoli per poi conseguire una laurea presso la Nottingham Trent University e successivamente un master in sviluppo e apprendimento umano dopo il suo rimpatrio dagli Stati Uniti. È un autore molto prolifico, che vanta una vasta e approfondita produzione letteraria sul tema dell’antichità, con particolare attenzione al periodo del I secolo d.C. e alla storia e alla cultura dei Sanniti, un popolo italico che si oppose e si alleò con Roma. Tra le sue opere, si possono citare romanzi storici, saggi, racconti e poesie, che mostrano una grande passione e una grande competenza per il mondo antico, e che offrono al lettore una visione originale e coinvolgente di quei tempi e di quei personaggi. Questo autore è considerato uno dei maggiori esperti e divulgatori dell’antichità, e in particolare del Sannio, una regione storica che ha conservato molte testimonianze e tradizioni della sua antica civiltà.