• 9 Marzo 2025
Itinerari

Il Matese è un massiccio montuoso situato nell’Appennino centrale, diviso tra le regioni del Molise e della Campania. Questa area è conosciuta per i suoi paesaggi naturali spettacolari, ricchi di boschi, vallate, laghi, picchi montuosi e scorrimento di torrenti. La zona è famosa per la sua biodiversità e le tradizioni locali. Il Matese è anche un’importante meta per gli escursionisti e gli amanti della natura, che possono esplorare sentieri, fare trekking, andare in mountain bike e praticare altre attività all’aperto. Il massiccio ospita diversi laghi naturali e artificiali. Il Lago del Matese, che è un lago di natura carsica più alto d’Italia a 1.015 mt d’altezza ed è una popolare destinazione per il relax e il picnic. Ci sono poi altri due laghi, di origini artificiali, che appassionano gli amanti della natura, il Lago di Gallo e il Lago di Letino.

Dal punto di vista culturale, il territorio è caratterizzato da piccoli borghi e paesini che conservano tradizioni storiche e culturali uniche, rendendo la visita al Matese un’esperienza non solo naturalistica ma anche culturale. Qui vi menziono solo alcuni dei tanti borghi che esistono nell’area matesina.

Il Lago del Matese è diviso tra i comuni di Castello del Matese e San Gregorio Matese. Quest’ultimo prende il nome da un’antica chiesa benedettina, dedicata al culto di San Gregorio. Il suo territorio fu frequentato in epoca sannitica come testimoniano le tombe ritrovate in località Santa Croce ma la formazione dell’abitato risale al Medioevo quando il piccolo centro apparteneva all’Abbazia di San Vincenzo al Volturno. È stato a lungo uno dei casali di Piedimonte e la popolazione viveva prevalentemente con la pastorizia e la raccolta di legna da ardere. Nel 1742 fu richiesta l’autonomia a Piedimonte e nel 1748 ottenne l’autonomia amministrativa. Di notevole interesse storico-artistico sono i ruderi della chiesa e del monastero del IX secolo conosciuti con il nome di “Le Mura”; La Chiesa di Santa Maria delle Grazie del XVI secolo con annesso l’antica “Cappella di San Michele”; gli antichi palazzi Del Giudice, Caso (della Calcarella), Caso (della Fontana) e Villa Ginevra, sede del Municipio e non può mancare di esser menzionato le “notti dei briganti”, una rievocazione storica del brigantaggio.

Dopo il Lago del Matese troviamo Letino, ad un’altezza di 961 mt dal livello del mare. Anche il territorio comunale di Letino è stato sede di un insediamento sannita, dimostrato da testimonianze archeologiche site in località “Campo delle Secine”. Nel XVI secolo fu feudo dei baroni Della Penna, poi dei d’Aragona e successivamente dei Carbonelli. L’ ultimo feudatario fu Marco Aurelio Carbonelli, che governò sino all’abolizione del feudalesimo nel 1806. A 1.200 metri sul livello del mare sorge il Castello di Letino che domina l’abitato. Il Castello fu eretto nell’XI secolo e servì per sorvegliare la zona dell’alto Matese. Nel corso dei secoli il Castello ha subito numerose trasformazioni. La poderosa cinta muraria, di forma irregolare, è intervallata da cinque torri d’avvistamento a pianta circolare. Oggi, all’interno del Castello viene ospitato il cimitero del paese. Nei pressi del Lago di Letino troviamo le “Grotte di Cauto”, esse sono un complesso di cavità naturali.

Dal centro di Letino si può ammirare un altro lago con un isolotto centrale, il Lago di Gallo. Questo è un lago artificiale e porta il nome di un altro centro abitato del Matese, Gallo Matese. Questo è un piccolo paese arroccato tra le montagne del massiccio del Matese, con una storia difficile da ricostruire per diverse ragioni. Infatti, non esistono documenti che attestino con esattezza la data dei primi insediamenti nella zona di Gallo Matese ma si è notato che la prima testimonianza di vita umana nella zona risale a molti secoli fa. Nel 1154 questo borgo si chiamava Gualdum ed era feudo di Riccardo, conte di Fondi. In questo periodo Gallo Matese era stato dichiarato “Feudum Unius Milites”, questo significava che vi era l’obbligo di fornire un contingente militare di dodici soldati e di dodici inservienti in occasione di attività militari, cosa che avvenne per la prima crociata. Intorno al 1860 e 1861 il Matese fu scosso dai moti insurrezionali dei briganti e si tennero numerosi scontri nel territorio di Gallo Matese, nella località Campo Figliuolo dove gli insorti sconfissero una compagnia di bersaglieri. Nel 1877 ci furono tentativi insurrezionali più importanti, per concezione e per risultati propagandistici, attuato nella zona del Matese da un gruppo di aderenti alla Federazione italiana dell’Associazione internazionale dei lavoratori, detto in seguito “Banda del Matese”. Il centro storico ha antiche case in pietra locale, fra le quali si incontrano due stupende chiese, San Simeone e la Ave Gratia Plena. Troviamo anche il Palazzo dei Signori di Bojano del XVIII secolo, purtroppo abbandonato, in pietra calcarea. Nella parte più alta di Gallo vi sono i resti di una Torre cilindrica medioevale. Fra le bellezze naturali ci sono i boschi di faggio, le grotte carsiche della zona e lo strapiombo Pesco Rosso in località Vallelunga e, ovviamente, il Lago di Gallo.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.