• 21 Novembre 2024
Itinerari

La Basilica dell’Addolorata è un importante luogo di culto cattolico situato nel comune di Castelpetroso, in provincia di Isernia e appartenente all’arcidiocesi di Campobasso- Boiano.

Si decise di costruire il santuario negli anni novanta del XIX secolo, il progetto in stile neogotico venne affidato a Giuseppe Gualandi di Bologna. I lavori procedettero a rilento a causa di problemi economici e delle due guerre mondiali, consacrato nel settembre del 1975 dal vescovo di Boiano-Campobasso Alberto Carinci. Il 21 Settembre del 2013, il santuario è stato elevato alla dignità di Basilica minore da Papa Francesco, il quale l’ha visitata il 5 luglio 2014 incontrando i giovani di Abruzzo e Molise, affidando l’orfanotrofio, sorto accanto alla Chiesa,  alle serve del Signore e della Vergine di Matera’, mentre le cure pastorali e liturgiche ai frati minori conventuali di Abruzzo e Molise. Tale Luogo di culto fu progettato in seguito alle apparizioni della Vergine Maria del 1888 a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana in località Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, in seguito al riconoscimento di tale fenomeno, papa Paolo VI ha proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise il sei dicembre 1973, ribattezzata la “piccola Lourdes” del Molise.

La slanciata struttura neogotica e il bianco delle pietre fanno emergere la chiesa dal verde dei boschi circostanti e catturano lo sguardo dei visitatori. L’edificio è stato costruito vicino al luogo dell’apparizione della Madonna nel 1888, raggiungibile attraverso il sentiero della Via Mattia che risale la montagna. La pianta della chiesa è una autentica allusione al culto di Maria, rappresentando nella parte centrale un cuore trafitto da sette spade, i sette dolori di Maria, costituiti dalle sette cappelle. Divenuto uno dei luoghi di culto e pellegrinaggio più importanti del Centro Italia, il santuario di Castelpetroso viene visitato ogni anno da centinaia di fedeli ma anche dai turisti giunti in Molise per un viaggio alla scoperta di questa affascinante regione. Il Santuario consta principalmente di una basilica intitola alla Vergine Addolorata, dove si svolgono messe, cerimonie e funzioni religiose e, di un sentiero che, partendo dal tempio, permette di raggiungere a piedi il luogo delle apparizioni e la sorgente miracolosa. Il fulcro della visita al Santuario è la Basilica Minore dell’Addolorata, estesa su ben 2800 metri quadrati, mentre l’intero santuario è esteso su una superficie di 10.000 metri quadrati, con una grande cupola di colore verde brillante, che è alta circa 52 metri ed è sorretta da una base di forma ottagonale. Il Santuario è dotato di facciata compresa fra due torri campanarie a pianta quadrata, trisezionata con cuspide triangolare e quadrifora centrale; in basso figura un trittico di portali strombati decorati con lunette musive ritraenti Gesù in croce fra Maria e Giovanni, l’Annunciazione e l’Incoronazione di Maria. Gli interni sono decorati da pregevoli opere del Trevisonno che hanno come oggetto figurato i sette dolori della Madonna e mosaici di vario tipo. Alle sue spalle, lungo il sentiero, completamente recintato, è stata immessa una statua in bronzo che rappresenta l’apparizione a Bibbiana.

Autore

Laureata in Giurisprudenza e pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti. Ha lavorato presso casa editrice e collaborato in 4 testate giornalistiche sia nel Casertano che nel Beneventano. Proprietaria e direttrice resposanbile della Testata giornalistica “Sannio Matese Magazine”, registrata presso il tribunale di Benevento, che ha come obiettivo informare, formare e valorizzare il territorio a cui è particolarmente legata del Sannio e del Matese. Presidente dell’Associazione Incanto, da lei stessa fondata, volta alla realizzazione di eventi culturali, sociali, editoriali, mirante principamente a collaborare con le scuole trattando temi socialmente delicati tramite la sensibilizzazione, attraverso il suo format da lei stesso idealizzato “Love Life”.