• 12 Dicembre 2024
Religione

Otto dicembre e la corsa ad addobbare l’albero di Natale. Si vestono gli abeti più grandi di luci e di colori, le più grandi città del mondo sono un pullulare di scintillii che danno ufficialmente il via alle festività più attese. Il 22 Novembre una grossa gru ha issato in piazza San Pietro l’abete rosso proveniente dalla valle di Ledro nel Trentino, alto ben 29 metri e del peso di 5 tonnellate, è stato scelto seguendo criteri ecologici per garantire il ricambio naturale del bosco per i prossimi anni; dunque, non abbattendo un albero qualunque, ma uno di quelli che non contrastavano con   l’equilibrio della natura. E sarà proprio per la giornata dell’Immacolata che il grande dono al Papa sarà illuminato per dare inizio al periodo religioso maggiormente sentito. Simbolo esso, sia pagano che religioso, accompagna da sempre la fantasia dei bambini, legato alla figura di Santa Claus e i regali che lascia la notte di Natale sotto l’albero in ogni casa e alla figura di Gesù Bambino con il presepe classico che viene accuratamente esposto nelle chiese e nelle abitazioni per rievocare la nascita di Gesù.

Il Natale è come vivere una fantastica magia, una sensazione che accompagna per un periodo di circa un mese ogni essere umano predisposto al bene. Nelle scuole i bambini si preparano per la tradizionale recita e per i canti natalizi, saggi di danza, feste di quartiere, eventi che legano le diverse comunità e stanno a rallegrare un periodo dell’inverno, destinato alla luce, dal giorno in cui nacque Gesù illuminando il mondo con una stella cometa. Storia che si rinnova ogni anno e che è capace ancora di inondare i cuori più duri di tanto amore intenerendoli e rendendoli migliori.

A New York il grande albero di Natale alto circa venti metri viene addobbato a metà novembre con oltre 8 chilometri di luci e accese durante una cerimonia pubblica del Rockefeller Center il 4 Dicembre. In tanti film natalizi americani si vede questo maestoso abete che riflette le sue luci colorate sulla pista di pattinaggio del Rockefeller. In ogni capitale i mercatini di Natale sono la chiave vincente per rendere unico questo periodo di festività. Le strade si riempiono di casettine di legno e bancarelle che espongono manufatti artigianali, libri, gioielli e tante leccornie. Passeggiare fra i colori e le note che riempiono ogni stradina di musiche dai ritornelli allegri e contagiosi è il perfetto dipinto che rappresenta il Natale.

Anche Parigi incanta nel periodo natalizio, passeggiare lungo gli Champs Elysées significa lasciarsi abbagliare da luci e da vetrine meravigliose fino in cima all’Arco di Trionfo, anche qui   tutta la strada risulta essere un susseguirsi di piccoli chalet in legno ricchi di dolciumi, souvenir, giochi. Notre Dame, Saint Germain de Pres, Champs de Mars offrono i più bei mercatini di Natale parigini, per non parlare del parco divertimenti più amato dai bimbi, Disneyland Paris dove i sogni possono essere donati incartati di pura fantasia per rendere unico un soggiorno indescrivibile in questo straordinario periodo dell’anno. Una tappa consigliata per chi ama la magia del Natale è una crociera sulla Senna a bordo dei Bateaux Mouches con musica di sottofondo e menù prelibatissimi.

Londra è ricca per tutto il mese di dicembre di importanti eventi presieduti da grandi star dello spettacolo, Oxford Street si accende di luci e l’albero di Trafalgar Square con i cori che intonano i canti natalizi sembrano fotogrammi di film d’incanto. Tantissimi gli spettacoli che dall’Immacolata si distribuiscono in tutta Londra, a Covent Garden, Regent Street and St James’s, St Christofer’s Place, ogni strada appare come una bellissima scena di una qualche fiaba tutta da raccontare.

In tutto il mondo ci si prepara a festeggiare il Natale e anche noi nelle nostre piccolissime realtà del Sannio ci diamo da fare per impreziosire questo bellissimo momento. Si riprende il vecchio albero rigorosamente finto dal soppalco o dai ripostigli che sopravvive da oltre trent’anni, appare ogni volta sempre più spelacchiato ma resiste e poi sarebbe un peccato buttarlo via, ormai ci siamo affezionati. Nelle scatole le palline rosse, quelle lucide, quelle dorate grandi ricamate e quelle più piccine a forma di stelline. Poi nella scatola di velluto la pallina di vetro acquistata tanti anni addietro e legata ad un evento molto particolare, quella con il presepe dentro e le campanelline della collezione, l’angelo con le grandi ali dorate e con il vestito bianco, i fiori rossi di stoffa e quelli dorati, le luci dal colore caldo e in un attimo la magia crea l’atmosfera che viene benedetta dal giorno che ricorda il concepimento di Maria, proclamata da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata dal peccato originale: è un dogma della Chiesa. In quasi tutto il mese di dicembre ci si sente tutti stranamente più buoni, peccato che questa sorta di acquisita bontà sia spesso destinata a svanire insieme all’albero di Natale riportato in soffitta!

I bambini scrivono la loro letterina che consegneranno al Babbo Natale di turno nei vari punti di raccolta, affidando desideri e sogni. Le nonne si preparano a spendere parte della loro modestissima pensione per preparare i biscottini tradizionali e gli ingredienti per il pranzo di vigilia e Natale. Il coro della parrocchia si ritrova agli ultimi appuntamenti per le prove dei canti per la messa di Natale, i fiorai consegnano centinaia di stelle natalizie infiocchettate di nastro rosso, i ristoranti mostrano Menù per bacchetti festosi a prezzi coscienziosi, il barbiere del paese è pieno di barbe e capelli da tagliare, tutti vogliono essere ben presentabili durante le feste. Le vetrine si svuotano con i genitori che in democratico accordo con Babbo Natale concordano la spesa minore per regalare parte dei desideri dei loro bambini. Panettoni, pandoro, torroni, mostaccioli, croccanti e roccocò riempiono i vassoi nelle credenze delle case calde e accoglienti. La legna che riscalderà le serate in famiglia scoppiettando nei caminetti è già stata scaricata e riposta nella legnaia, l’olio nuovo padroneggia in dispensa, impreziosirà ogni cibo servito ai commensali insieme al novello, l’ottimo vino delle nostre terre. Ancora pochi giorni e le scuole chiuderanno concedendo la pausa agli alunni che ogni anno si augurano di non dover trascorrere tutte le vacanze a studiare. In realtà questo è un tema che scotta e che trova motivo di conflitto in merito. I bambini dovrebbero vivere il Natale in serenità, riposando e arricchendosi di tradizioni con la lettura (obbligata) di un libro, con al massimo un compito scritto dove si descriva come siano state le vacanze. In effetti sono tanti i bimbi che con i genitori si spostano dalle loro città recandosi dai nonni e sempre più spesso poi per un viaggio nella settimana del Capodanno. Non è sempre possibile avere il tempo di mettersi a studiare portandosi libri e quaderni. Cari insegnanti, per quest’anno   concedete ai vostri adorati alunni e soprattutto alle famiglie, delle vacanze senza urla e minacce per fare i compiti, almeno per le feste della bontà!

E così da sempre, da quest’oggi si dia inizio al periodo più amato di tutti e da tutti, inspiriamo pazienza ed espiriamo buoni propositi, un respirare che porti al bene. Per tutti coloro che questo Natale potrebbe invece presentarsi triste, per la perdita di una persona cara, ricordate che non è lontana ma abita nei vostri cuori e si rallegrerà delle vostre gioie. Per coloro che stanno in guerra il desiderio più grande è che “i cattivi” si lascino toccare la coscienza dallo spirito natalizio e che mettano fine alla morte inflitta con egoismo e caparbietà. Questo pianeta e questa umanità sono il bene più prezioso finché avranno vita, evitiamo di perderci in conflitti e dispute, in gelosie ed invidie. Cerchiamo di capire quanto breve sia il tempo da poter trascorrere con chi amiamo e che soprattutto non conosciamo il giorno della nostra scadenza, proviamo per una volta a non posticipare nulla, a vivere ogni giorno intensamente nel bene e non provocando dolore e angherie. Bisogna lavorare per vivere ma non vivere prettamente per lavorare. Concediamoci quella passeggiata, quel viaggio, quel vestito tanto desiderato, quella carezza non data, quel ti voglio bene non detto. Ma soprattutto condividiamo un sorriso, non costa nulla ma vale tantissimo e non solo a Natale!

Autore

Carmela Picone nasce nel 1969 a Solopaca , in provincia di Benevento. Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Classica, leggendo Pirandello scopre la passione per il teatro. Partecipa e vince un concorso letterario con La Libroitaliano Editore e vede le sue poesie pubblicate in un’antologia. Scrive il romanzo “Gocce d’Amore” che ottiene immediato successo tanto da interessare un regista romano che chiede all’autrice di scrivere una sceneggiatura tratta dal proprio libro per la progettazione di un film. Nel 2021 scrive “La poesia delle parole semplici” una silloge pubblicata dalla Atile Editore. Le passioni restano la scrittura, i viaggi ,la recitazione e la pittura . Ama molto viaggiare, scoprire nuove culture, ammirare nuovi paesaggi e far tesoro delle emozioni che ne scaturiscono dopo ogni luogo ammirato. La sua ambizione più grande resta quella di promuovere il territorio nel quale è nata, e dove oggi s’impegna nel sociale per tenere vive le tradizioni e per portare alla conoscenza di tutti la meraviglia e i tesori della sua terra. piccola perla del Sannio.