Durante la mia residenza negli Stati Uniti, nel 2008 ebbi l’onore di collaborare con i patrioti statunitensi del Partito Repubblicano che sostenevano la candidatura alla Casa Bianca del rappresentante congressuale del Partito Repubblicano per il XIV distretto del Texas, Ron Paul.
Ron Paul era un medico, un attivista, un autore e un politico che aveva servito come rappresentante del Texas al Congresso per diversi mandati, dal 1976 al 2013, con alcune interruzioni. Era noto per le sue posizioni libertarie, costituzionaliste e anti-interventiste, che lo distinguevano dalla maggior parte dei suoi colleghi repubblicani. Nel 2008, Ron Paul si candidò per la seconda volta alla presidenza degli Stati Uniti, dopo averlo fatto nel 1988 come candidato del Partito Libertario. La sua campagna si basava sul motto “Hope for America” e si proponeva di portare un messaggio di libertà, pace e prosperità, basato sui principi del liberalismo classico e della scuola austriaca di economia.
Tra i temi principali della sua campagna, vi erano la difesa della Costituzione, la fine delle guerre, la riduzione delle tasse e delle spese pubbliche, la riforma del sistema sanitario e la protezione dei diritti individuali. Ron Paul si opponeva anche all’esistenza della Federal Reserve, alla politica estera aggressiva degli Stati Uniti, alla guerra alla droga, alla legge Patriottica e ai programmi di sorveglianza di massa. Ron Paul era sostenuto da una base di elettori appassionati e fedeli, soprattutto tra i giovani, i veterani, i libertari e i conservatori costituzionali. Tuttavia, incontrò anche molta resistenza e ostilità da parte dei media mainstream, del partito repubblicano e dell’establishment politico, che lo consideravano un candidato marginale e inadatto.
La mia collaborazione con i sostenitori di Ron Paul consisteva nel partecipare a eventi, manifestazioni, raccolte fondi e iniziative di sensibilizzazione per diffondere le sue idee e incoraggiare le persone a votare per lui. Ero affascinato dalla sua visione economica e politica, che mi sembrava coerente, logica e basata su una solida conoscenza della storia e della teoria. Mi interessava in particolare il suo approccio alle politiche monetarie, che ritenevo fosse cruciale per il benessere e la stabilità della nazione. Ron Paul era infatti un esperto di economia monetaria e un sostenitore della moneta forte, dell’oro e del supercomputer.
Un aspetto fondamentale della visione economica di Ron Paul era la sua critica alla Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, che aveva il potere di creare e gestire la moneta nazionale. Ron Paul riteneva che la Federal Reserve fosse responsabile dell’inflazione, delle crisi economiche, del debito pubblico e della corruzione. Secondo Ron Paul, la Federal Reserve agiva in modo arbitrario, opaco e non democratico, favorendo gli interessi di una ristretta élite finanziaria a scapito della maggioranza dei cittadini. Ron Paul proponeva quindi di abolire la Federal Reserve e di restituire al Congresso il controllo della moneta, come previsto dalla Costituzione.
Ron Paul era anche un sostenitore del ripristino dello standard dell’oro, cioè di un sistema monetario in cui la moneta è legata al valore dell’oro e può essere convertita in oro su richiesta. Ron Paul riteneva che lo standard dell’oro fosse il modo migliore per garantire la stabilità del valore della moneta, prevenire l’inflazione e limitare il potere dei governi e delle banche di manipolare la moneta. Ron Paul sosteneva che lo standard dell’oro era stato abbandonato nel 1971 dal presidente Nixon per permettere agli Stati Uniti di finanziare le loro guerre e i loro deficit con la stampa di moneta senza copertura.
Tuttavia, Ron Paul era anche consapevole delle difficoltà pratiche e politiche di reintrodurre lo standard dell’oro. Per questo, aveva elaborato un’idea alternativa e innovativa: sostituire la Federal Reserve con un supercomputer. Il supercomputer avrebbe avuto il compito di gestire la politica monetaria in modo automatico, seguendo una regola matematica che determinava la quantità di moneta da creare o distruggere in base a vari indicatori economici. Il supercomputer avrebbe eliminato il fattore errore umano dalla politica monetaria, stabilizzando il valore della moneta e garantendo la trasparenza e l’accountability del sistema finanziario.
Il mio punto di vista personale è che, sebbene non mi veda d’accordo con Ron Paul sul ripristino dello standard dell’oro, che mi sembra una soluzione anacronistica e inefficace, mi veda completamente d’accordo sul supercomputer per la gestione della creazione e gestione monetaria. Penso che il supercomputer sia una proposta geniale e rivoluzionaria, che potrebbe risolvere molti dei problemi causati dalla Federal Reserve e dalle sue politiche monetarie discutibili. Sarei curioso di sapere come funzionerebbe il supercomputer e quali sarebbero i suoi vantaggi e i suoi svantaggi rispetto al sistema attuale. Inoltre, a differenza di Ron Paul, personalmente sostengo la necessità di indipendenza delle banche centrali, che dovrebbero però essere soggette a stretta vigilanza politica.
Un’altra fonte di ispirazione per le idee politiche e monetarie di Ron Paul era il Premio Nobel per l’economia Friedrich Hayek, uno dei più influenti economisti e filosofi del XX secolo. Hayek era nato in Austria nel 1899 e aveva studiato economia e diritto a Vienna, dove era entrato in contatto con la scuola austriaca di economia, una corrente di pensiero che enfatizzava il ruolo dell’imprenditorialità, della concorrenza, della conoscenza e del mercato nel processo economico. Hayek era stato anche un allievo e un collaboratore di Ludwig von Mises, uno dei maggiori esponenti della scuola austriaca e un maestro di Ron Paul.
Hayek aveva sviluppato una vasta e originale opera, che spaziava dall’economia alla politica, dalla psicologia alla filosofia, dalla storia alla sociologia. Tra le sue opere più famose, vi era La via della schiavitù, pubblicata nel 1944, in cui Hayek metteva in guardia contro i pericoli del socialismo e del totalitarismo, sostenendo che la pianificazione centralizzata e la coercizione statale minacciavano la libertà individuale e la democrazia. Hayek proponeva invece una società basata sullo stato di diritto, sulla proprietà privata, sul libero mercato e sulla cooperazione spontanea tra gli individui.
Hayek aveva anche formulato importanti contributi alla teoria economica, in particolare alla teoria del ciclo economico, alla teoria della moneta e alla teoria dell’ordine spontaneo. Hayek aveva dimostrato come le politiche monetarie espansive e le manipolazioni del tasso di interesse da parte delle banche centrali provocassero distorsioni e disequilibri nel sistema economico, portando a boom e bust artificiali. Hayek aveva anche sottolineato come il mercato fosse un meccanismo di scoperta e di coordinamento delle informazioni frammentarie e locali, che nessuna autorità centrale poteva possedere o gestire. Hayek aveva infine concepito il mercato come un ordine spontaneo, cioè un ordine che emerge dal comportamento volontario e razionale degli individui, senza bisogno di un disegno o di una direzione esterna.
Le idee di Hayek hanno avuto una grande influenza nel plasmare le idee politiche e monetarie di Ron Paul, che ha trovato supporto e collaborazione anche tra i libertari statunitensi. Ron Paul ha infatti ripreso e difeso i principi del liberalismo classico e della scuola austriaca di economia, criticando il socialismo, il keynesismo, l’interventismo e il monetarismo. Ron Paul ha anche adottato una visione dinamica e evolutiva dell’economia, riconoscendo il ruolo dell’imprenditorialità, della concorrenza, della conoscenza e del mercato nel processo di crescita e di innovazione. Ron Paul ha infine promosso una società basata sulla libertà, sulla responsabilità, sulla cooperazione e sullo stato di diritto.
In conclusione, possiamo dire che le idee di Ron Paul e di Hayek sono ancora oggi di grande valore e attualità, soprattutto in un contesto di crisi economica, sociale e politica. Le loro proposte di riforma del sistema monetario, di riduzione dell’intervento statale, di difesa della libertà individuale e di promozione della cooperazione spontanea sono basate su una solida conoscenza della storia e della teoria economica, e offrono una visione alternativa e sfidante rispetto alle altre correnti di pensiero. La mia opinione personale è che la visione economica e politica di Ron Paul e di Hayek sia coerente, logica e persuasiva, e che meriti di essere conosciuta e approfondita da chiunque si interessi di questi temi. Credo che il supercomputer sia una proposta geniale e rivoluzionaria, che potrebbe risolvere molti dei problemi causati dalla Federal Reserve e dalle sue politiche monetarie discutibili.
Le idee di Ron Paul e di Hayek sono ancora oggi di grande valore e attualità, soprattutto in un contesto di crisi economica, sociale e politica, che riguarda non solo gli Stati Uniti, ma anche l’Europa e l’Unione Europea. Infatti, anche in Europa si sono levate molte critiche alla Bce, la banca centrale dell’eurozona, per la sua politica monetaria ritenuta troppo restrittiva, troppo opaca e troppo influenzata dagli interessi dei paesi più forti, come la Germania e la Francia. Le critiche promosse dai conservatori europei sono simili a quelle dei conservatori statunitensi, che accusano la Bce di provocare inflazione, crisi, debito e corruzione, e di minare la sovranità nazionale e la democrazia. Forse Ron Paul avrebbe dato la soluzione a tutti i problemi connessi alle politiche monetarie dell’intero blocco NATO, proponendo di sostituire la Bce con un supercomputer, che avrebbe gestito la moneta in modo automatico, trasparente e imparziale, garantendo la stabilità del valore della moneta e la cooperazione tra i paesi. Questa è una proposta che merita di essere discussa e valutata, anche se potrebbe incontrare molte resistenze e ostacoli da parte dell’establishment politico e finanziario.