• 15 Aprile 2025
Reportage

Il Vietnam è un paese fantastico pieno di culture locali con costumi tradizionali. Questo paese, in via di sviluppo, ha la crescita economica più elevata della regione dell’Indocina, dopo Singapore. Il paese ha però anche vissuto uno dei periodi più bui, conosciuto come la guerra del Vietnam o guerra di Resistenza contro gli Stati Uniti per il popolo vietnamita.

Questo fu un conflitto armato combattuto nel Vietnam fra il 1° novembre del 1955 e il 30 aprile del 1975. Il paese venne diviso in due stati, Vietnam del Nord e Vietnam del Sud, e il conflitto si svolse prevalentemente nel territorio del Vietnam del Sud dove vide contrapposte le forze insurrezionali filocomuniste, sorte in opposizione al governo autoritario filostatunitense, e le forze governative della cosiddetta Repubblica del Vietnam, creata dopo la conferenza di Ginevra del 1954, dopo la guerra dell’Indocina contro l’occupazione francese.

Il conflitto ha visto il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti d’America nell’appoggiare il loro governo fantoccio del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un’enorme quantità di forze armate superando addirittura le500.000 unità. Nonostante questo spiegamento di forze, il governo degli Stati Uniti non riuscì a conseguire la vittoria politica e né tantomeno militare, ma subì al contrario pesanti perdite, finendo per abbandonare nel 1973 il governo del Vietnam del Sud.  In appoggio alle forze statunitensi parteciparono al conflitto anche contingenti inviati dalla Corea del Sud, Australia, Thailandia, Filippine e Nuova Zelanda. Dall’altra parte invece, intervenne direttamente in aiuto delle forze filocomuniste dell’FLN, definite Viet Cong, l’esercito regolare del Vietnam del Nord, impegnandosi in duri combattimenti contro le forze statunitensi nel corso di offensive culminate nella campagna di Ho Chi Minh nel 1975. In loro appoggio con contingenti forniture di armi ci furono anche Cina e Unione Sovietica.

Furono proprio gli accordi di Ginevra del 1954 dopo la sconfitta della Francia nei territori dell’Indocina a scontentare l’intera area e soprattutto il Vietnam che venne diviso in due stati. Il primo presidente autoproclamatosi nel Vietnam del Sud, Ngo Dinh Diem, appoggiato proprio dagli Stati Uniti, non si dimostrò democratico nel prendere il potere, controllando in maniera massiccia il referendum che fece indurre per proclamare la Repubblica. Di fronte all’ostilità di Diệm e all’aggressività delle forze militari sudvietnamite contro i nuclei vietminhancora presenti a sud, la dirigenza del Vietnam del Nord decise, all’inizio del 1957, di riprendere la lotta rivoluzionaria contro il governo del Vietnam del Sud, organizzando alcune decine di gruppi armati principalmente nelle aree impenetrabili del Delta del Mekong.

La guerra del Vietnam si è dimostrata alquanto spietata e difficoltosa negli anni per gli Stati Uniti e i suoi alleati. Questo grazie all’astuzia che i Vietnamiti usarono, con trappole nelle foreste del paese e chilometri di tunnel scavati sotto terra dove si rifugiavano i militari della resistenza dai bombardamenti e artiglieria statunitense.

La politica delineata da John Fitzgerald Kennedy nella campagna per la presidenza del 1960 riteneva indispensabile una dimostrazione di potenza politico-militare, di fronte all’indebolimento della posizione statunitense a livello mondiale e dopo lo smacco di Cuba, nel Sud-est asiatico. Questo veniva visto come un banco di prova della determinazione americana a sostenere la lotta contro la sovversione comunista. Gli sforzi del presidente Kennedy erano diretti a rafforzare economicamente, politicamente e militarmente il regime del Sud, auspicandone la trasformazione in un fiorente stato democratico in grado di fronteggiare la sfida del movimento guerrigliero Viet Cong. Gli Stati Uniti non erano propensi all’unificazione del paese visto il regime sempre più forte nel Vietnam del Nord, anche se molti vietnamiti del sud si auspicavano una tale unificazione. Infatti, gli Stati Uniti venivano già accusati di aver tradito diversi loro alleati come Chiang Kai-shek perdendo così la sua influenza in Cina e consegnarla definitivamente al regime comunista e subito dopo aver perso la Corea del Nord. Per questo motivo, anche negli anni successivi, gli USA, intensificarono sempre di più i loro sforzi in Vietnam, aumentando armi, investimenti e uomini, causando incenti danni con i loro bombardamenti. A questo si unirono anche armi chimiche causando, in quegli anni, deformazioni di animali e uomini e deformazioni di feti. Questa testimonianza è ben presente nell’attuale museo della guerra nella città di Ho Chi Minh, ex Saigon.

Proprio l’arroganza americana, presentandosi come una superpotenza mondiale, portò con il tempo alla loro sconfitta. La resistenza vietnamita fu estremamente forte e la loro astuzia con le trappole portò ad un numero elevato di vittime tra i soldati americani. Dopo 20 anni di guerra, gli USA, furono costretti a lasciare il Vietnam del Sud il 30 aprile del 1975 con la caduta di Saigon. Con la liberazione della città di Saigon e la rispettiva campagna di Ho Chi Minh diede via alla riunificazione del paese in un unico Stato Socialista guidato dal Partito Comunista del Vietnam.

Ancora oggi, anche tra i più giovani che non hanno vissuto direttamente il periodo della guerra, riferendosi agli invasori statunitensi, ricordano che: “Con il tempo abbiamo perdonato, ma non possiamo dimenticare”.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.