• 4 Dicembre 2024
Editoriale

Nel medioevo, pressappoco attorno al VII secolo i Longobardi contendevano il territorio italiano ai Bizantini ed avevano l’esigenza di collegare il Regno di Pavia ai ducati meridionali attraverso una strada più sicura che valicava l’Appennino  Mons Longombardorum,(attuale Passo della Cisa) dirigendosi verso Lucca . Questo percorso prese il nome di “Via di Monte Bardone”, dall’antico nome appunto da Mons Langobardorum.

Quando i Franchi dominarono dopo i longobardi, anche la Via di Monte Bardone cambiò il nome in Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”. Si ebbe un grosso incremento di traffico lungo la suddetta via legato al commercio, al passaggio degli eserciti ma anche dei pellegrini.
Difatti tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, il pellegrinaggio assunse molta   importanza. I luoghi di culto  della Cristianità erano Roma, Santiago de Compostella e Gerusalemme e la Via Francigena divenne la strada di fede da percorrere per raggiungere con più facilità tali luoghi attraverso a degli itinerari ben precisi. Infatti, i pellegrini del Nord percorrevano la Via per dirigersi a Roma, proseguendo poi lungo la Via Appia verso la Puglia, dove s’imbarcavano verso la Terrasanta.  I pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni in Liguria, dove s’imbarcavano verso i porti francesi o per proseguire verso la Spagna. Il pellegrinaggio presto incrementò il “cammino sulla via Francigena” che divenne un canale di comunicazione per la realizzazione dell’unità culturale. Grazie ai diari di viaggio, e in particolare agli appunti, dell’arcivescovo britannico Sigerico, possiamo ricostruire l’antico percorso della Francigena. Nel 990, dopo essere stato ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, l’Abate facendo ritorno in Inghilterra  annotò su due pagine manoscritte le 79 tappe in cui si fermò a pernottare. Il diario di Sigerico, custodito al British Museum, viene tuttora considerato la fonte itineraria più preziosa e veritiera, tanto che spesso si parla di “Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico”.
 L’uso crescente della Francigena come via non solo di pellegrinaggio ma anche di commercio portò allo sviluppo di molti villaggi lungo il percorso. 
Si trasportavano verso i mercati del nord Europa merci come seta e spezie provenienti dall’oriente e venivano poi scambiate, in genere nelle fiere, con i panni di Fiandra. Nel XIII secolo i traffici commerciali crebbero a tal punto che si svilupparono numerose strade alternative alla Via Francigena, perdendo così la sua caratteristica di unicità e creandosi numerosi itinerari di collegamento tra il nord e Roma, così da Via Francigena divenne Via Romea.
Inoltre acquisì importanza Firenze così che la linea tracciata Bologna-Firenze fece dimenticare il Passo della Cisa decretando la fine dell’antico percorso.

Le antiche vie francigene oggi ricoprono oltre 3200 km di percorso dall’Inghilterra alla Puglia e sono una straordinaria esperienza spirituale e culturale che attraversano anche il Sannio risaltandone ogni bellezza.  Le tappe segnate sulla mappa dell’AEVF  (Associazione Europea Vie Francigene)  che riguardano il nostro Sannio sono : Faicchio, San Salvatore Telesino, Telese Terme, Solopaca, Vitulano, Foglianise, Castelpoto, Benevento, Paduli, Sant’Arcangelo Trimonte e Buonalbergo. Ma facciamo tappa a Solopaca…Provenendo dal lago per metà di Telese e per metà di Solopaca, saliamo per Via Sannitica raggiungendo Piazza Vittoria, si prosegue lungo l’antica e suggestiva strada lastricata di Via Iannone, direzione Casa delle Fate, su, verso  Cerzito, Ciesco dei Corvi, Vallone oscuro, si arriva al confine con Vitulano, sotto la grotta dell’Angelo( rifugio dei briganti e dei soldati in tempo di guerra). Si raggiunge Vitulano/ Foglianise per poi arrivare alla stazione ferroviaria dove la vecchia linea è ora pista ciclabile che finisce a Benevento in contrada Pantano, raggiungendo così  in questo percorso la rotonda dei Pentri proprio sotto la statua di Padre Pio. Una volta la via Francigena era la via latina da Capua a Benevento   che passava a sinistra del fiume calore fino a “Ponte Rutto”, vicino alla stazione ferroviaria di Vitulano per poi ripercorrere la ciclabile attuale.

Il suddetto tratto di via Francigena che passa da Solopaca attraversando le zone boschive lascia negli animi l’incanto di posti meravigliosi dove la natura riesce a fondersi con la spiritualità di chi percorre passo dopo passo la strada della storia di Fede e di Cultura. Un diamante che brilla nonostante il nome del paese lasci pensare al poco sole. In realtà i raggi caldi nutrono la terra e baciano i vigneti coltivati dalla passione dei solopachesi, che riescono a inebriare i viaggiatori del tempo con i loro vini, con la Falanghina regina del Sannio e non solo, lungo la via non possono non gettare lo sguardo sul Monte delle Rose e come Pellegrini di Fede non possono astenersi dal far visita al Santuario della Madonna del Roseto, Rosa Mistica e Stella che Illumina la Via al pellegrino cristiano. Maria Incoronata di dodici stelle, Maria che posa il Suo Sguardo su ogni passo, su ogni filo d’erba, su ogni sorriso, su ogni respiro di chi percorre la lunga via verso la Fede. Solopaca che accoglie tutti fra i piccoli vicoli del borgo, nelle storiche chiese con antichi e preziosi arazzi, fra i cortili dal profumo di storia, sotto i portoni di pietra dai quali nobili e plebei videro oltrepassare eventi. Solopaca dei Ceva Grimaldi, dell’imponente Palazzo Ducale. Solopaca del Ponte Regina Maria Cristina di Savoia, moglie del Re Ferdinando di Borbone. Solopaca di miti e leggende, di janare e vecchi briganti.  Sulla Via Francigena troverete lo splendore di antiche terre, di paesaggi da scoprire, di splendidi tramonti che variano dal rosa al giallo, da ammirare dalle vette del Taburno guardando ad ovest del Matese. La storia insegna e narra a volte di cenni che possono apparire noiosi a leggerne ma ciò che resta è il sapere che la stessa storia porta alla conoscenza di cosa siamo e di quali tesori possediamo e che spesso non siamo capaci di rivalutare. L’attuale Via Francigena inserita dall’AEVF come itinerario europeo che include il nostro paese ed il nostro Sannio porta ad oggi tantissimi pellegrini stranieri con zaino in spalla e passione nel cuore alla scoperta di meraviglie a volte da noi dimenticate non per incuria ma per ignoranza. Il Sannio vi invita a scoprire la Via Francigena che lo percorre, Solopaca vi accoglie a percorrere la via del gusto, della cultura e della Fede! Siate dunque i Benvenuti nell’esperienza extrasensoriale che vi avvolgerà e vi farà vivere l’emozione di un viaggio oltre ogni aspettativa.

Autore

Carmela Picone nasce nel 1969 a Solopaca , in provincia di Benevento. Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Classica, leggendo Pirandello scopre la passione per il teatro. Partecipa e vince un concorso letterario con La Libroitaliano Editore e vede le sue poesie pubblicate in un’antologia. Scrive il romanzo “Gocce d’Amore” che ottiene immediato successo tanto da interessare un regista romano che chiede all’autrice di scrivere una sceneggiatura tratta dal proprio libro per la progettazione di un film. Nel 2021 scrive “La poesia delle parole semplici” una silloge pubblicata dalla Atile Editore. Le passioni restano la scrittura, i viaggi ,la recitazione e la pittura . Ama molto viaggiare, scoprire nuove culture, ammirare nuovi paesaggi e far tesoro delle emozioni che ne scaturiscono dopo ogni luogo ammirato. La sua ambizione più grande resta quella di promuovere il territorio nel quale è nata, e dove oggi s’impegna nel sociale per tenere vive le tradizioni e per portare alla conoscenza di tutti la meraviglia e i tesori della sua terra. piccola perla del Sannio.