In questo articolo vorrei sottolineare il concetto di amore tanto ampio e seppur apparentemente semplice, alquanto complesso oserei dire, citando due grandi Santi che hanno dedicato Inni bellissimi sul concetto di Amore.. Sant’Agostino e San Paolo.
Inno di Amore di Sant’Agostino:
Se tacete, tacete per amore.
Se parlate, parlate per amore.
Se correggete, correggete per amore.
Se perdonate, perdonate per amore.
Sia sempre in voi la radice dell’amore, perché solo da questa radice può scaturire l’amore.
Amate, e fate ciò che volete.
L’amore nelle avversità sopporta, nelle prosperità si modera, nelle sofferenze è forte, nelle opere buone è ilare, nelle tentazioni è sicuro, nell’ospitalità generoso, tra i veri fratelli lieto, tra i falsi paziente.
È l’anima dei libri sacri, è virtù della profezia, è salvezza dei misteri, è forza della scienza, è frutto della fede, è ricchezza dei poveri, è vita di chi muore.
L’amore è tutto.
Uno scriba, fine teologo e attento studioso delle sacre Scritture, porge una domanda a Gesù: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?“. Si trattava di una “quaestio” ricorrente nelle scuole rabbiniche, con cui si cercava di scoprire quale fosse il comandamento che racchiude tutti gli altri e, pertanto, permette di capire fin dove è consentito osare, fin dove si estende il confine sottile tra peccato e non peccato. Gesù ribalta la prospettiva e parla di amore!
È come se dicesse: non vi preoccupate di ciò che dovete o non dovete fare, o fino a che punto potete o non potete osare, amate e basta!
Amate Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza; e amate il prossimo come voi stessi. Questi due comandamenti, che poi sono uno solo con due polarità, riassumono e completano la Legge, cioè tutta la volontà del Signore su ciascuno, momento per momento della sua vita. L’amore per il Signore, dunque, non si accontenta di obbedire ai comandamenti ma va oltre. Come afferma S. Agostino: “La misura dell’amore è amare senza misura“.
Don Tonino Bello parlando di quel “senza misura” scrive: “È un latino semplice, che vuol dire amore senza limite. Anzi, per essere più fedeli alle parole, bisognerebbe tradurre così: amore senza moderazione, smodato, sregolato… senza freni, senza ritegno“. Amare smisuratamente il Signore significa riconoscere il suo volto in quello degli altri (un familiare, un amico, ma anche uno sconosciuto… e addirittura un nemico) e semplicemente amarlo!
Inno d’Amore di San Paolo
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l’amore,
sarei come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l’amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l’amore,
niente mi gioverebbe.
L’amore è paziente,
è benigno l’amore;
non è invidioso l’amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L’amore non avrà mai fine.
Per poter comprendere a pieno il significato della parola amore, iniziamo dalla sua etimologia: “amare” deriva dal latino, con questa parola veniva indicato il trasporto quasi involontario, incontrollabile e passionale, verso un’altra persona. Un sentimento quasi animalesco, legato più al corpo che alla mente: per l’amore intellettuale veniva usato il termine “diligere”. Ai giorni nostri, il significato di amare si è evoluto. Potremmo affermare significa accettare la persona che amiamo così com’è, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Tuttavia anche questa definizione è discussa: pretendere di cambiare chi si ama significa non amarlo del tutto? O è possibile desiderare un cambiamento nella persona amata in maniera disinteressata, auspicare cioè un cambiamento che porti quella persona ad essere più felice nel suo esclusivo interesse? In questo senso, è molto più esauriente la definizione secondo cui ci si innamora di qualcuno per la sua unicità.Amare significa anche scegliere in libertà: scegliere una persona, decidere di stare con lei rinunciando agli altri, accettando i suoi difetti e standogli vicino nei momenti di gioia e in quelli di dolore o di difficoltà.
Anzi è proprio nei momenti difficili che ci si rende conto più facilmente di amare qualcuno: il segnale più facile da riconoscere è la nostra disponibilità a rinunciare a qualcosa in favore dell’altro, della sua felicità. Dunque significa anche dare e non parliamo di regali costosi: dare attenzioni, principalmente, dedicarsi all’altro anche nelle piccole cose e tutti i giorni. Incontrare una persona che attraverso la sua presenza riesce a mostrarti una parte della tua vita a te sconosciuta è davvero un dono. Dire “ti amo” è anche dire che senza questo amore la vita che vivo è una vita che manca. Senza questa presenza non posso trovare la consapevolezza di ciò che sono, perché una parte di me rimane velata, ma viene svelata da questo amore. Anche per Dio è stato così: ci ha amato donandoci ciò che non aveva, diventando Carne e diventando presenza. Ecco perché l’amore di Dio può svelare la nostra vita e renderla finalmente “completa”.