• 9 Marzo 2025
Editoriale

La svolta politica negli Stati Uniti con l’elezione di Donald Trump è stata molto importante anche per le speranze del movimento conservatore in Occidente. In questa direzione si inquadra la nomina del vice di Trump, James David Vance. Abbiamo apprezzato con molta attenzione la sua prima “uscita” politica del mese scorso a Monaco di Baviera. Ora apprendo che Vance oltre ad essere cattolico conservatore, ha come punto di riferimento culturale lo studioso e politologo, Rod Dreher, l’autore del pamphlet, “L’Opzione Benedetto”. Ci offre una dettagliata informazione Gianfranco Amato su Lanuovabussola (Il vicepresidente degli USA. Le radici culturali cristiane di J. D. Vance, 28.2.25, lanuovabq.it). “L’opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano” è diventato un libro che alcuni definiscono un manifesto dei conservatori. E’ stato scritto da Dreher nel 2018 (trovate la recensione nel mio blog). La tesi di fondo del testo è semplice: in un mondo come il nostro, molto simile a quello che vide la fine dell’Impero Romano con l’arrivo dei barbari, è necessario fare come Benedetto da Norcia, separarsi dall’Impero per poter ritrovare le proprie origini, radici e identità, così da poter essere in prospettiva “sale della terra” non insipido. Il libro di Dreher “ha avuto un discreto successo a livello planetario nel mondo conservatore, a cui Dreher si è rivolto consigliando di abbracciare l’esilio dalla cultura dominante e costruire una controcultura resiliente basata sulle virtù cristiane”. Dal 2021, Dreher si è trasferito principalmente in Ungheria, dove è diventato una specie di consigliere intellettuale nel governo di Viktor Orbán.

“Quello tra Vance e Dreher non è semplicemente un rapporto tra autore e lettore. I due sono stretti amici dal 2016, cioè da quando lo stesso Dreher divenne uno dei primi sostenitori di Elegia Americana, il libro scritto da Vance sulla destra, definendolo «uno dei migliori libri» che avesse mai letto, e realizzando una coraggiosa intervista con Vance per la rivista politica The American Conservative. Mentre Vance ricambierà il favore all’amico nell’agosto del 2023, sponsorizzando pubblicamente l’ultimo libro di Dreher, intitolato “La resistenza dei cristiani – Manuale per fedeli dissidenti”. I due sono amici al punto che Dreher nel 2019 ha partecipato alla cerimonia del battesimo di Vance nella fede cattolica, celebrata da padre Henry Stephan, un domenicano, presso il Priorato di Santa Gertrude (St. Gertrude Priory), a Cincinnati. Anche di questo evento Dreher è autore di una intervista a Vance, uscita sempre sulla rivista The American Conservative. Alla domanda di Dreher sul perché avesse deciso di diventare cattolico, Vance ha risposto di essersi convinto che proprio il cattolicesimo sia l’autentica risposta alla sua ricerca della fede, non tanto in una prospettiva intellettuale, ma semplicemente osservando il fatto che le persone per lui più significative nella sua vita erano proprio cattoliche. Si è trattato di un incontro con una testimonianza di vita più che di un ragionamento intellettuale. Sempre nell’intervista Vance ha spiegato perché ha scelto, come patrono, sant’Agostino. Intanto perché le Confessioni del grande santo d’Ippona lo avevano commosso. Un altro motivo è che proprio un capitolo del De civitate Dei di sant’Agostino gli è apparso incredibilmente rilevante ora che pensa alla politica anche in una prospettiva culturale di ampio respiro. Per quanto riguarda, l’attuale crisi della Chiesa, il vicepresidente degli Stati Uniti, nella citata intervista resa all’amico Rod Dreher, ha espresso un’idea chiara: «Una delle cose che amo del cattolicesimo è che è molto antico. Guarderei la questione in una prospettiva temporale molto più ampia. Le cose sono oggi più scoraggianti rispetto alla metà del XIX secolo? O rispetto al Medioevo? O rispetto a quando la Chiesa aveva un secondo Papa ad Avignone? Non credo. La speranza della fede cristiana non è radicata in una conquista a breve termine del mondo materiale, ma nel fatto che essa è vera e che, a lungo termine, con varie fasi, le cose si risolveranno».

Vance è convinto che è necessario un’azione politica coerente con la dottrina sociale della Chiesa. Un insegnamento che dovrebbe guidare ogni cattolico, ma anche chi non crede. E aggiunge: «Parte della sfida del conservatorismo sociale per la vitalità nel XXI secolo è che non può limitarsi a questioni come l’aborto, ma deve avere una visione più ampia dell’economia politica e del bene comune». Vance è convinto che la conversione al Cristianesimo è un processo che dura sempre e bisogna lavorare molto per tentare di essere una persona migliore.

Autore

Nato a RODI MILICI (ME) nel 1955 è stato insegnante di Scuola Primaria nel messinese jonico e nell’hinterland Milanese. Militante di Alleanza Cattolica da lungo tempo. Appassionato cultore di storia, studioso e ricercatore possiede una biblioteca di 2100 volumi.Fin da giovane è stato protagonista animatore e redattore del periodico IL CAMPANILE, della Parrocchia "S. Bartolomeo" di Rodì negli anni 1972-74. Collabora con diversi giornali online, tra questi Il Corriere del Sud, Imgpress.it, Ilsudonline.it, Culturelite.it, Destra.it, Il Cattolico.it, Corrierejonico.it, Civico20news.it. Inoltre collabora con Sugarcoedizioni e EdizioniCantagalli per lo studio e le recensioni di libri. Da 1991 al 2000 ha collaborato con Raj Stereo Sound di S. Alessio (ME) conducendo e animando trasmissioni quotidiane socio-culturali e politiche, ha curato rassegne stampa cartacee collaborando con l'associazione "Tradizione Ambiente e Turismo" Da qualche anno cura un blog personale online di studio e di ricerca