• 8 Settembre 2024
Editoriale

Le nostre vite sono piene di impegni, scadenze e doveri incessanti, pertanto è importante prendersi del tempo per dedicarsi a ciò che più si ama, che ci diverte e rasserena. Questo non solo ci fa sentire più felici, ma mantiene aiuta la mente a mantenersi fresca produttiva. Bisognerebbe coltivare i propri hobby e le proprie passioni sempre nonostante gli impegni continui, in modo da godere di continue energie positive, aiutandoci a vivere più consapevolmente e persino a stimolare la nostra creatività. Avere un atteggiamento positivo, sorridere, vedere il cosiddetto “bicchiere mezzo pieno” sono azioni di vita che possono influire in modo benefico sulla nostra quotidianità. Vivere il momento, lasciarsi andare alle emozioni e uscire dal guscio significa assaporare la vita in modo completamente diverso, con trasporto e sentimento. Questo sarebbe un buon inizio per riuscire a costruire la felicità a piccoli passi, rimanendo sempre con i piedi ben saldi a terra, ma lo sguardo verso nuovi orizzonti, che diventano obiettivi di stimolo, senza lasciarsi abbattere dalle sconfitte, ma imparare dalle stesse e farle divenire oggetto di esperienza positiva, imparando dagli errori e migliorarsi sempre.
Nessuno ha una ricetta di come si trova la felicità e di come si può vivere felici perché ognuno ha i propri momenti di alti e bassi, ma prediligendo alcune azioni piuttosto che altre, ognuno può crearsi il proprio mondo di felicità.
Ad esempio, seguendo gli insegnamenti di specialisti psicologi, il consiglio che emerge in modo più preponderante è quello di “vivere nel momento il più possibile, abbracciare il cambiamento, osando rischiare, senza farsi spaventare dal domani”. Pensare in modo positivo allenta lo stress, libera l’energia, migliora l’attenzione e la concentrazione, aiuta l’autostima, rinsalda la motivazione. Aggiungerei che facilita l’allegria e potenzia le difese immunitarie. Tiene svegli in noi FIDUCIA E SPERANZA, stati d’animo fondamentali per renderci dinamici, intraprendenti, attivi e creativi: ci fanno sognare, progettare, programmare, credere, agire. A mio modesto giudizio per ottenere la felicità e poter vivere felicemente occorrono due cose che ho imparato a considerare più importanti del denaro, dell’amore e del successo: la consapevolezza di sé e la serenità interiore.

Mi piacerebbe lasciare ai lettori del nostro giornale uno stimolo, un incoraggiamento nel coltivare fiducia e ottimismo in se stessi ma anche negli altri attraverso una mia piccola esperienza professionale. Premettendo che sono una cattolica che crede fortemente nelle “Dioincindenze”, ovvero nell’intervento Divino nelle nostre vite, nonostante siamo tutti responsabili delle nostre scelte e azioni, perché ognuno di noi è chiamato a saper sfruttare i doni che tutti , sia pur in maniera diversa possediamo e, saperli mettere al servizio degli altri. Facendo mio ciò che ho scritto all’inizio, sia pur con difficoltà e sacrificio, ho sempre voluto perseguire il raggiungimento del mio sogno giornalistico, creando qualcosa che valorizzasse il territorio in cui sono nata e cresciuta, stimolando, aiutando lungo il percorso chi lavorasse per raggiungere lo stesso sogno e attraverso i cosiddetti “tramiti” , ovvero persone che la Provvidenza ci invia lungo il nostro percorso di vita e di cui ho parlato nel precede articolo, il sogno di una vita è stato realizzato .

Il mio “tramite”, uno dei pilastri culturali del nostro territorio che prendendomi per mano mi sta accompagnando passo dopo passo nella mia crescita professionale e che ho avuto l’immenso onore di averlo accanto come direttore editoriale, è l’onorevole Gennaro Malgieri che insieme a sua moglie, la nostra “Babette” , mi hanno incoraggiata nel proseguire nonostante le difficoltà iniziali.

Ognuno di noi incontra “tramiti” che ci vengono inviati dalla Provvidenza per aiutarci e guidarci, nessuno è solo lungo il suo percorso di vita, basta solo saperli accogliere e comprenderne la ricchezza che si sta ricevendo , sapendo custodirli con immensa gratitudine. La gratitudine in fondo è un amplificatore per la felicità: più si è grati più si notano le mille piccole cose belle della propria vita, più si diventa felici. E più si diventa felici, più si è grati per ciò che si ha. Semplice, no? Si tratta di un vero circolo virtuoso.

Spesso chi ha un passato di grandi problemi personali, traumi o malattie gravi, è paradossalmente più portato a sviluppare la gratitudine, proprio perché più consapevole dell’importanza delle piccole cose e dello scorrere del tempo. Ad esempio, chi ha trascorso molto tempo in ospedale conosce bene la sensazione di entusiasmo e commozione nel ritrovarsi a casa propria, nel proprio letto, potendo mangiare il proprio cibo… e ne sarà molto più grato di chi dà tutto questo per scontato. Molto spesso davanti alle cose spiacevoli della vita ci sentiamo incapaci di reagire ed entriamo in una spirale negativa, che può perfino portare a vere e proprie manifestazioni patologiche come la depressione. Siamo portati a pensare che il nostro stato d’animo dipenda dagli eventi esterni e così non proviamo nemmeno a coltivare un differente stato interiore. Esistono però alcuni stati emotivi che possono essere indotti volontariamente e che hanno un’influenza positiva su come reagiamo agli eventi della vita. La gratitudine è l’esempio principale di un atteggiamento verso il mondo che ci protegge anche nelle situazioni più difficili. E non parlo ovviamente della semplice buona educazione o del dire “grazie” ma di un’autentica percezione che in qualsiasi situazione ci sia qualcosa per cui essere grati. Apritevi con fiducia e gratitudine ai “tramiti” e lottate per ciò che amate, perché il raggiungimento della felicità sia un’ambizione di tutti facilmente raggiungibile.

Autore

Giurista e pubblicista. Ha lavorato presso casa editrice e collaborato in 4 testate giornalistiche sia nel Casertano che nel Beneventano; precedentemente titolare di un blog.