• 30 Ottobre 2024
Diario

Accade anche questo nei progreditissimi Stati Uniti d’America. E cioè che nell’ambito di una  lezione sull’arte del Rinascimento, agli alunni di una classe della Classical School di Tallahassee, in Florida, sono state mostrate immagini di alcuni capolavori di Michelangelo, fra cui le riproduzioni della statua del David e dell’affresco della “Creazione di Adamo” della volta della Cappella Sistina. 

Apriti cielo. È come se si fosse abbattuto un cataclisma sulla scuola. Immediatamente il presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto ha messo la preside, Hope Carrasquilla, ideatrice dell’esposizione, di fronte a due possibilità, entrambe tese ad estrometterla. La prima, le dimissioni immediate dalla carica; la seconda, il licenziamento in tronco.Senza fornire nessuna spiegazione.

La dirigente dell’istituto si è rivolta alla stampa per denunciare il grave abuso immotivato del presidente. Ha raccontato di aver subito un trattamento incomprensibile ed irriguardoso ed ha avanzato l’ipotesi che il provvedimento sia stato adottato in seguito alla esposizione agli alunni delle immagini michelangiolesche di nudo. 

Aveva  ragione. Barney Bishop, il presidente della Tallahassee Classical School, dove la storia dell’arte è parte obbligatoria del programma didattico, ha ammesso al New York Post che tre genitori avevano protestato: in due casi per non essere stati avvisati in anticipo dei contenuti “controversi” della lezione; nel  terzo la madre di un alunno ha accusato la scuola addirittura di spacciare “pornografia”,  aggiungendo di sentirsi “sconvolta” dal fatto  che suo figlio “abbia dovuto vedere quelle immagini”. Immagini ammirate da secoli in tutto il mondo, tranne evidentemente dai selvaggi.

Il presidente dell’istituto, Bishop, ha asserito che, in base al regolamento della scuola, gli insegnanti sono tenuti ad avvisare con due settimane di anticipo eventuali contenuti didattici “controversi”. “I diritti dei genitori sono di primaria importanza e questo per tutelare gli interessi di tutte le famiglie”, ha detto alla stampa. 

Insomma in nome del politically correct  Bishop ha maltrattato la povera insegnante per aver fatto vedere ciò che i ragazzi della sua scuola mai avrebbero dovuto vedere: le immagini di Michelangelo fuorvianti, evidentemente, oltre che immorali, e quanto ad immoralità negli Stati Uniti se ne intendono evidentemente, salvo scoprirsi puritani e composti osservanti della morale bigottamente tanto da immaginare di mettere le mutande alle opere di Michelangelo.  

La  preside e insegnante Carrasquilla, che lavora alla scuola da soli due anni, si è detta “veramente amareggiata” per l’accaduto. Che può suscitare una risata nei poveri di spirito, ma non fa ridere affatto. L’episodio si inserisce in quel vasto ed osceno movimento chiamato cancel culture che propugna la cancellazione del passato e la censura di tutto ciò che fuoriesce dai canoni della modernità. Peccato che la modernità che si pratica in Florida, come negli altri Stati degli Usa, sia una bufala culturale per estirpare dalla tradizione occidentale ciò che merita di essere conservato. 

Vorremmo sapere che ne pensa dell’accaduto il consiglio d’amministrazione di estrazione conservatrice. 

Autore

Giornalista, saggista e poeta. Ha diretto i quotidiani “Secolo d’Italia” e “L’Indipendente”. Ha pubblicato circa trenta volumi e migliaia di articoli. Ha collaborato con oltre settanta testate giornalistiche. Ha fondato e diretto la rivista di cultura politica “Percorsi”. Ha ottenuto diversi premi per la sua attività culturale. Per tre legislature è stato deputato al Parlamento, presidente del Comitato per i diritti umani e per oltre dieci anni ha fatto parte di organizzazioni parlamentari internazionali, tra le quali il Consiglio d’Europa e l’Assemblea parlamentare per l’Unione del Mediterraneo della quale ha presieduto la Commissione cultura. È stato membro del Consiglio d’amministrazione della Rai. Attualmente scrive per giornali, riviste e siti on line.