Il termine che indica uno scorretto regime alimentare è detto malnutrizione, durante il secolo scorso, in particolar modo durante le guerre mondiali, la malnutrizione per gran parte delle popolazioni era carente e pertanto denutrita, negli ultimi tempi invece si è assistito ad un’importante crescita di soggetti con sovrappeso ed obesità (malnutrizione per eccesso).
Per obesità si intende una condizione in cui il soggetto presenta un eccessivo accumulo di grasso corporeo in relazione alla massa magra in termini sia di quantità assoluta, sia di distribuzione in punti precisi del corpo.
Uno strumento valido per poter valutare l’obesità di un soggetto è dato dalla correlazione fra il BMI (indice di massa corporea) e circonferenza vita o fianchi a seconda del sesso.
Secondo i dati dell’OMS il 59% degli adulti europei e quasi 1 bambino su 3 (29% dei maschi e 27% delle femmine) è in sovrappeso o è affetto dall’obesità, ormai considerata una vera e propria malattia, mentre negli USA questa condizione interessa più di 1 persona su 3, arrivando al 39,8% degli adulti americani. Dati in aumento se si pensa che nel 2016 si parlava del 36,5% per la stessa categoria di persone, ma era ancora inferiore anni addietro. Nel 2000 la stessa percentuale si aggirava intorno ai 31%.
L’obesità ha anche un costo economico abbastanza rilevante, il CDC americano (“Centers for Disease Control and Prevention”) ha stimato che siano pari a 147 milioni di dollari all’anno le spese sanitarie totali negli USA come conseguenza dell’obesità: per individuo parliamo di circa 1400 dollari all’anno.
Dunque, è possibile affermare che l’obesità nei paesi industrializzati è cresciuta moltissimo, anche tra i bambini ed i soggetti più giovani, infatti circa un terzo dei bambini europei tra i 7 e i 9 anni affronta una condizione di sovrappeso oppure obesità, il tutto agevolato da abitudini errate come uno stile di vita sedentario e la possibilità di trovare junk food.
Ma come siamo messi a livello mondiale? Secondo uno studio “The double burden of malnutrition” più di un terzo dei Paesi a basso e medio reddito presenta forme miste di malnutrizione ovvero sia di denutrizione che malnutrizione per eccesso (45 su 123 Paesi negli anni ’90 e 48 su 126 Paesi negli anni 2010), in particolare nell’Africa sub-sahariana, nell’Asia meridionale e nell’Asia orientale e nel Pacifico.
Nei paesi poveri o in via di sviluppo cosa è cambiato? Parlando di obesità anche questa risulta cresciuta, dagli anni 90 ad oggi risulta raddoppiata, tuttavia è possibile affermare che obesità e povertà sono correlate, infatti chi si nutre con alimenti che costano meno ha più probabilità di ingrassare e di ammalarsi, perché si nutre di alimenti con pochi nutrienti e troppe calorie, inoltre resta comunque alto il livello di denutrizione specialmente per bambini e ragazzi.
Arriviamo ora al paradosso del cibo, infatti citando quanto emerso dal 4° Forum internazionale su alimentazione e nutrizione, organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition su quasi 8 miliardi di individui nel mondo ci sono 868 milioni di persone che non hanno abbastanza cibo e 1,5 miliardi che invece sono obese o in sovrappeso, senza considerare che circa un terzo della produzione alimentare mondiale va sprecata: ogni anno si perdono 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che finisce spesso tra gli altri rifiuti e viene prodotto del gas serra.
Concludendo, nonostante i grandi progressi tecnologici degli ultimi decenni, ancora resta molto da fare per rendere la Terra un posto migliore per tutti.