Passiamo molto tempo a fare in modo che i nostri figli siano educati ed attrezzati ad affrontare la vita, per realizzare sé stessi, i loro desideri, i loro sogni, ma questo non vale per la sessualità. Andiamo in fibrillazione nel momento in cui si parla di educazione sessuale perché reputiamo che i bambini non siano pronti per ricevere questo tipo di educazione. Ma siamo noi ad avere confusione.
I bambini sono curiosi e si pongono domande e hanno molte curiosità, sono gli adulti che hanno difficoltà a parlare di sessualità. E si mostrano imbarazzati, evasivi parlando di sesso o sessualità, soprattutto se ci sono bambini nei dintorni. Il messaggio che inviamo, in questo modo è l’idea che sia qualcosa di poco pulito sporco da tenere nell’ombra, da nascondere. I bambini afferreranno tutte le informazioni che arriveranno alle loro orecchie, senza distinguere se l’informazione è scientifica, scherzosa o inventata, rischiando di avere una conoscenza lacunosa e stravagante.
Per non parlare poi, della conoscenza affidata alla visione della pornografia. I bambini sono bombardati da messaggi sessuali episodici, frammentari, scoordinati, decontestualizzati, brutti e violenti, provando difficoltà nella loro elaborazione, non possedendo mezzi per valutare e affrontare tutte queste informazioni si rischia che si costruiscano un’immagine distorta della sessualità.
Attraverso una buona educazione sessuale noi permettiamo loro di far cadere pregiudizi e paure. Un percorso educativo parla loro di relazioni, di distanze relazionali, di sensazioni, di emozioni, di contatti piacevoli e spiacevoli, di parti intime e private, di rispetto di sé e degli altri, di quanto il corpo sia un alleato prezioso e come attraverso esso si possano vivere esperienze di soddisfazione e di identità di genere. “La sessualità non è soltanto un impulso biologico, ma può essere intesa come un’energia vitale presente a tutte le età, che crea relazioni e che permette all’individuo di provare tenerezza, calore, sicurezza, estasi, passione e desiderio”. Ed ancora “La sessualità è strettamente legata alla sensualità e viene vissuta con tutti i sensi: il tatto, la vista, il gusto, l’olfatto e l’udito. Essa, tuttavia, ha anche aspetti psichici e interpersonali ed è strettamente legata all’identità globale di una persona” (ASPI, 2010).
Si evidenzia che la “sessualità” non è riconducibile unicamente ad un rapporto sessuale, è essenziale e naturale e spinge l’individuo di qualsiasi età a scoprire esperienze piacevoli da vivere con tutti i sensi. Lo sviluppo psicosessuale del bambino si caratterizza attraverso le fasi da Freud individuate, che permettono lo sviluppo psicosessuale. Da queste si evince una complessità dello sviluppo sessuale del bambino, influenzato non solo da fattori biologici ma anche psicologici ed esterni. Non dobbiamo dimenticare, che contemporaneamente ad uno sviluppo psicosessuale, che consiste nell’impulso che spinge a ricercare sensazioni ed emozioni appaganti sia in autonomia, sia in contatto con gli altri, di aumentare l’affettività, lo sviluppo affettivo che regola le relazioni, attiva il meccanismo delle emozioni e sensazioni instaurando così una relazione sana. Sviluppo di questa dimensione si riflette e si modifica nel ciclo di vita dell’individuo ed è influenzato da vari fattori. Ricordiamo che la prima relazione che il bambino ha, la instaura con la madre nei suoi primi mesi di vita, e se riceve cure adeguate, se avviene una buona sintonizzazione madre – figlio, con molta probabilità instaurerà una vita sociale affettiva positiva e appagante. In tutto questo anche l’ambiente dove vive il bambino influenza e caratterizza lo sviluppo psicosessuale; è l’adulto con i suoi atteggiamenti, le sue parole, i suoi gesti a fare da modello per il bambino per un sano sviluppo della sfera sessuo-affettiva, rispondendo alle curiosità in maniera efficace, adeguata ai suoi bisogni e alle sue curiosità. Educare non è trasmettere informazioni di carattere biologico, ma un intreccio di un progetto didattico flessibile, di attività ludiche e di atteggiamenti. Le tematiche da trattare sono molteplici il corpo, il piacere, la procreazione, le relazioni, i ruoli di genere, le emozioni e i sentimenti.
B. Wermuth identifica in modo chiaro le finalità alle quali dovrebbe aspirare un percorso di educazione sessuale efficace: “L’educazione sessuale dovrebbe permettere ai bambini di sviluppare un atteggiamento positivo e di fiducia nei confronti del proprio corpo e della propria sessualità, come pure di mantenere le capacità di fare scelte consapevoli e responsabili per sé stessi e nella relazione con gli altri. In questo modo, l’educazione sessuale crea i presupposti affinché questi bambini una volta adulti sappiano fissare dei limiti, essere tolleranti e possano convivere con i diversi orientamenti sessuali di altre persone”. Quindi l’educazione sessuale è parte integrante dell’intera educazione ed insieme richiamano: conoscenza, rispetto, integrazione.