• 4 Luglio 2024

Dal 6 al 10 dicembre è tornata a Roma,‘ Più Libri più Liberi ’, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria. Si è svolta nella location scenografica de ‘La Nuvola’ all’ EUR, ospitando 594 espositori da tutta Italia. Come ogni anno, anche per questa ventiduesima edizione, è stato scelto un tema : Nome, Cose, Città, Animali. Un gioco per bambini, dando così risalto alla parte ludica della lettura, al gioco, alla spensieratezza nel trovare mondi paralleli; un metaverso, in cui le persone possono rifugiarsi o semplicemente lasciandosi abbracciare da semantiche parole, dove ogni individuo può  divertirsi nel dare il significato più profondo ed intimo.

Entrando nella struttura ideata da Fuksas, sembra che si attraversi un portale dimensionale che ti trasmigra in una realtà quasi surreale, lasciando indietro il mondo fatto di tangibile concretezza. Vi è un simbiotico connubio tra la struttura che ospita l’evento, moderna, fatta di vetro, di ferro, di acciaio e gli espositori pieni di libri, carta, inchiostro; un profumo di pensieri, in un contrasto così forte, che inebria le menti dei visitatori.

Viaggiando tra i vari standisti, eteree nuvole di parole, sembrano evaporare da quelle pagine stampate, mescolandosi con le persone, attratte come calamite da migliaia di volumi esposti come divinità nelle loro nicchie. Il tempo e lo spazio si annullano in quel pot – pourri di letture e di eventi. Ritroviamo incontri di personaggi letterari, autori, giornalisti, che sono lì per portare la loro voce, i loro pensieri, la loro anima, come testimonianza di una editoria che, se pur priva di lustro nome, riesce ad omaggiare il pubblico con preziosi gioielli letterari, diamanti grezzi di rara bellezza. Percorrendo questa struttura architettonica, osservo le persone all’interno, che vagano, come pellegrini tra i loro piccoli santuari. Non c’è chiasso, né voci alte, sembra di stare in un tempio, dove il religioso lettore immerge la sua osservante meditazione nelle pagine di libri sconosciuti.

L’immagine che offre questa manifestazione, è quella di un Iperuranio metafisico, dove gli scrittori trasformano le idee in magnificenza, attraverso la forza della parola. È d’obbligo però sottolineare delle piccole discrasie organizzative, che possono essere migliorate con la prospettiva di facilitare la visita dei cittadini all’  interno della fiera. La prima cosa che salta agli occhi è la guida cartacea che si trova all’  ingresso del percorso, poco affine ai ‘ non addetti ai lavori’, un po’  troppo farraginosa e poco esplicita. Una dislocazione diversa degli stand delle case editrici andrebbe, secondo me, ragguagliato per tematiche, per argomentazione e non messi lì quasi alla rinfusa, creando un po’ di disorientamento nei visitatori.

L’ universalità della cultura, non ha colore politico, non si veste di ideologie predominanti, ma la versatilità del sapere deve essere sempre al centro di ogni obiettivo culturale, dove i libri restano i protagonisti. Eventi culturali, svolti per questa finalità, in un paese come l’Italia, in cui non si vendono libri, sarebbe un passo importante per sensibilizzare le persone, i bambini alla lettura, rimarcando l’importanza della libertà come espressione di libero pensiero, di libere parole, di autonomia da stereotipate logiche.

Di come possiamo svincolarci dall’ovvio, dall’  omologazione, rendendo l’unicità delle idee la vera forma di indipendenza e di autodeterminazione. Il sapere, la conoscenza sono procreatori della sovranità  dell’individuo in quanto essere pensante e i libri sono lo strumento, il mezzo per arrivare ad essa. Sostenere la cultura in ogni sua espressione è il vincolo che ci lega nel divenire cittadini del mondo e dello scibile. Ricordarsi che l’ignoranza, cioè la non conoscenza, spesso o quasi sempre conduce l’essere umano alla dissolutezza, alle catastrofi, alla indegna concupiscenza verso ciò che rende schiavi e incatenati , pronti dunque a barattare la propria individualità con la massificazione. Rendiamoci liberi dalle verità assolute, cerchiamo di non essere soggiogati da opinioni imposte, la pluralità del sapere  rompe le catene dell’ imperizia. Volare alto non è difficile come ci  ricorda Pirandello ne Il Fu Mattia Pascal : “I libri pesano tanto: eppure chi se ne ciba, e se li mette in corpo, vive tra le nuvole”

Autore

Nata a Solopaca in provincia di Benevento. Da sempre impegnata nel sociale a 360 gradi, appassionata di cinema e di teatro, ha fondato il gruppo teatrale "Ad Majora" per il quale ha scritto nove commedie, di cui sei portate in scena. Ha collaborato con varie associazioni culturali locali come "Associazione non solo anziani" e "Koinè".