• 21 Novembre 2024
Cultura

Un grande artista italo-americano, scrittore e sceneggiatore: John Fante (1909-1983) fu questo e molto di più. Fu infatti anche, come sottolineato in un recente articolo di Fernando Massimo Adonia su Barbadillo.it, una “voce allo stesso tempo poetica e politicamente scorretta”, un “cantore della Comunità italoamericana vissuta negli Stati Uniti d’America tra gli anni Trenta e i primi anni Ottanta del Novecento”. Ed a proposito di Fante in quanto simbolo di una cultura e di una nazionalità fondate sull’elemento linguistico-identitario e dunque sull’importanza della sua opera anche (e forse soprattutto) per l’Italia, valgono le parole del professor Spartaco Pupo, che su Libero  cita “l’eredità di John Fante, il suo attaccamento alle radici, la fierezza che l’orientava nella vita caotica e frenetica delle metropoli americane, la necessità costantemente espressa per l’appartenenza ai valori di un’italianità che gli permetteva di non inghiottire e difendere principi di cui non sappiamo nulla”.

Diverse, in occasione del quarantennale della scomparsa, le iniziative a lui dedicate nella nostra Italia. Tra esse il convegno che si è svolto il 13 luglio a Roma, alla Sala Tatarella della Camera dei deputati, intitolato John Fante e la strada per l’Italia. Identità, discendenza e appartenenza nell’opera di John Fante, tra l’Abruzzo e il Colorado. Organizzato da Alessandro Amorese (FdI), membro della Commissione Cultura di Montecitorio, l’appuntamento era ispirato alla figura di Fante in quanto “narratore, sceneggiatore, ma soprattutto scrittore e creatore di personaggi, italoamericani come lui. Profondamente anticomunista e anticonformista, Fante – si legge nella nota di presentazione dell’evento – ha insegnato ad almeno tre generazioni di lettori cosa significasse, ogni giorno, vivere l’appartenenza ad una comunità e ai suoi valori, senza per questo dover rinunciare ad impegnarsi alla realizzazione dei propri sogni”. I relatori sono stati il docente universitario Marco Leonardi, i giornalisti Luciano Lanna e Stenio Solinas e l’attore e regista teatrale abruzzese Stefano Angelucci Marino, il cui intervento ha ripercorso il suo lungo viaggio sull’illustre conterraneo: “nasco, vivo e cresco nella provincia abruzzese – ha detto – e il mio lavoro teatrale è costantemente alimentato dalla scrittura di John Fante”.

Spicca, inoltre, la XVIII edizione del festival Il dio di mio padre diretto da Giovanna Di Lello, che per la particolare ricorrenza prevede quest’anno due distinti momenti: il primo sarà a fine luglio (dal 28 al 30) e il secondo ad agosto (il 19 e 20). La manifestazione, organizzata per ricordare e omaggiare Fante nel Comune di Torricella Peligna che ha dato i natali al padre, muratore emigrato negli USA proprio da questo piccolo paese abruzzese, si articola in un ricco programma di appuntamenti (illustrato nel dettaglio sul sito dedicato all’iniziativa). Tra gli ospiti previsti Victoria, la figlia di Fante, lo scrittore Premio Strega Edoardo Albinati, la scrittrice Lisa Ginzburg, la giornalista e scrittrice Tiziana Lo Porto, lo scrittore Gian Marco Griffi, la scrittrice americana di origine giamaicana Charmaine Wilkerson, il giornalista Tommaso Labate, la scrittrice Giulia Alberico, l’attrice e scrittrice Daniela Poggi, il giornalista e scrittore Michele Zatta, l’attore Vincenzo Ferrera, il giornalista Fabrizio Gatti e il gruppo musicale Management.

Durante il festival, i cui appuntamenti saranno ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, si terranno tra l’altro due laboratori di scrittura e verrà proiettato il documentario “You Never Had it: An Evening with Bukowski” di Matteo Borgardt” (previsto, nell’occasione, l’intervento della giornalista Silvia Bizio, autrice dell’intervista a Charles Bukowski nel 1981 e produttrice del lungometraggio). Una delle serate, come da tradizione, sarà dedicata alla premiazione dei vincitori del Premio letterario “John Fante Opera Prima” a cui si aggiunge, per la prima volta, la sezione Cinema, in cui la giuria selezionerà un romanzo d’esordio opzionabile per il grande schermo.

Autore

Giornalista e scrittrice. Oltre ad aver curato volumi storici e raccolte di poesia (Tra le righe di Riccardo Di Giorgi, Ed. La Vela 2021), ha firmato biografie (Teseo Tesei, All'assalto della gloria, Idrovolante 2018; Adriano Visconti. Chi per la patria muor, vissuto è assai, Ritter 2019), saggi e racconti (tra essi: Dal pantano è nato un fiore. Maria Pasquinelli in Terra benedetta, Idrovolante 2020). In occasione del centenario della tumulazione del Milite ignoto a Roma, ha ideato il volume di racconti Ignoto Militi (Idrovolante 2021), realizzato insieme a Bianca Penna e ad altre autrici. Cultrice appassionata della storia d'Italia e degli Uomini e Donne che ne sono stati protagonisti, la studia con cura ed interesse e ne scrive con fini memorialistici e divulgativi.