Il Giorno del Ricordo, che secondo la legge istitutiva (n. 92 del 30/03/2004) si celebra ogni 10 febbraio, è una ricorrenza che ha radici profonde nella storia della nostra Nazione. Una ricorrenza di dolore per chi ha vissuto la tragedia delle foibe e dell’esodo, ma anche e forse soprattutto di doverosa memoria per le storie dei tanti “italiani due volte” (ovvero per nascita e per scelta) di Istria, Fiume e Dalmazia. Memoria che significa semplicemente tramandare la verità di quel che avvenne sul confine orientale della Penisola. Senza politica (intesa come contrapposizione di idee distinte e distanti), senza odio. Ma con amore e rispetto.
Ancora oggi purtroppo ci sono persone che, prive di dignità e di coscienza, offendono il ricordo con parole e azioni (anche della peggior specie, come distruzione di lapidi commemorative e quant’altro) che mirano a ridurre e/o a negare quanto avvenne nelle terre martoriate del nostro Confine Orientale a cavallo e dopo la Seconda guerra mondiale. Di contro però, per fortuna, c’è tanta, tantissima gente che si impegna nell’omaggio sentito e condiviso.
Impossibile, in questa sede, raccontare tutte le iniziative che, a cavallo del 10 febbraio, si sono svolte in tutta Italia: sono stati infatti numerosissimi gli appuntamenti, principalmente quelli organizzati da associazioni impegnate appunto del Ricordo (volutamente con l’iniziale maiuscola a sottolinearne l’importanza). Senza dunque voler essere esaustivi, pure citiamo alcune occasioni e circostanze che ci sono sembrate particolarmente esemplari: la prima riguarda direttamente le istituzioni. In una nota diffusa il 9 febbraio è stato reso noto che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato un decreto per la costituzione, presso la Presidenza del Consiglio, del Comitato di coordinamento per le celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. “L’organismo – si legge nel comunicato – si occupa di assicurare un’efficace e coordinata programmazione delle iniziative e delle cerimonie proposte dalle Amministrazioni in occasione della solennità civile istituita dalla legge n.92 del 30/03/2004”. Inoltre, dalle 18 del 10 febbraio all’alba del giorno successivo, Palazzo Chigi e il Colosseo sono stati illuminati con il Tricolore italiano. Inoltre, al centro della facciata della sede del Governo sarà proiettata la frase “Io Ricordo”. Sempre per quanto riguarda le istituzioni, vale anche quanto accaduto nelle scorse settimane presso la Commissione Cultura della Camera dei deputati, in cui è stata approvata una risoluzione che impegna il governo ad implementare le iniziative di carattere storico, artistico, letterario, cinematografico e scolastico per tenere viva la memoria della tragedia negata dei martiri delle foibe.
La seconda citazione la dedichiamo all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ogni anno assegna il Premio del Ricordo: nel 2023 l’ha conferito all’iniziativa “Una Rosa per Norma” (manifestazione nazionale dedicata alla giovane studentessa istriana Norma Cossetto, torturata e poi infoibata nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943; la sua storia tra l’altro è raccontata nel film “Red Land. Rosso istria” di Massimiliano Bruno) e ai suoi promotori Maurizio Federici e Silvano Olmi, quest’ultimo tra l’altro recentemente eletto presidente del “Comitato 10 febbraio” (associazione che peraltro, attraverso i tantissimi gruppi sparsi in tutta Italia, non manca di impegnarsi per il Ricordo. E non solo il 10 febbraio).
Particolarmente significative, infine, le parole di Carla Isabella Elena Cace, presidente dell’Associazione Nazionale Dalmata, che parlando all’AdnKronos ha sottolineato l’auspicio che si parli del Giorno del Ricordo anche al Festival di Sanremo, perché visto che la kermesse canora è “seguita da milioni e milioni di italiani e anche da tanti giovani e preso atto del fatto che ancora oggi solo un ragazzo su cinque sa rispondere correttamente alla domanda su cosa siano la Foibe, sarebbe un’occasione sprecata non dedicare un passaggio al Giorno del Ricordo. Sarebbe molto importante e auspichiamo che venga dimostrata questa sensibilità”. Va sottolineato che, seppure per pochi minuti, l’appello è stato accolto: sono infatti stati letti alcuni brani della biografia di Egea Haffner, la celebre “bambina con la valigia”.
Sanremo a parte, per fortuna la Rai – doverosamente, ma non era affatto scontato – ha inserito nella programmazione delle varie reti per il 10 febbraio alcuni momenti dedicati al Giorno del Ricordo. Momenti che, oltre a numerose citazioni in diverse trasmissioni, prevedono tra l’altro la messa in onda, in mattinata su Rai 1, della cerimonia, al Quirinale alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e, in prima serata su Rai 3, del docufilm “Io ricordo. La terra dei miei padri” di Michelangelo Gratton, che propone “un viaggio in barca lungo le coste istriane in compagnia dell’Ammiraglio Romano Sauro, nipote dell’eroe della Prima guerra mondiale Nazario Sauro. La narrazione – si legge nella nota della TV pubblica – si arricchisce del contributo di storici come Giordano Bruno Guerri, Gianni Oliva e Marino Micich, di testimonianze di esuli e anche degli italiani che scelsero di non abbandonare le terre dei loro padri”.