• 23 Novembre 2024
Cultura

Il Sannio Rinascimentale fu un periodo di rinascita artistica, culturale e religiosa che si sviluppò nel Sannio, la regione montuosa dell’Italia meridionale, tra il XV e il XVI secolo. Per comprendere meglio le caratteristiche e le ragioni di questo fenomeno, è necessario ricostruire il contesto storico in cui si inserì, che fu segnato da diversi eventi politici, militari e religiosi, che influenzarono il destino del Sannio e dell’Italia.

Il Sannio, dopo la fine del Ducato di Benevento nel 1077, passò sotto il dominio di vari popoli e dinastie, che ne fecero parte del Regno di Napoli, uno dei più grandi e potenti stati dell’Europa medievale e moderna. Il Regno di Napoli fu fondato dai Normanni nel 1130, e poi passò agli Svevi nel 1194, agli Angioini nel 1266, agli Aragonesi nel 1442 e infine agli Spagnoli nel 1504. Il Sannio, come il resto del Regno, fu coinvolto nelle lotte e nelle guerre che questi popoli e dinastie dovettero affrontare per difendere o espandere il loro dominio, sia contro i nemici interni, come i baroni ribelli, sia contro i nemici esterni, come il Papato, l’Impero, la Francia e l’Impero Ottomano.

Tra gli eventi più importanti e drammatici che segnarono la storia del Sannio e del Regno di Napoli, possiamo ricordare le Guerre d’Italia, una serie di conflitti che coinvolsero le maggiori potenze europee per il controllo della penisola italiana tra il 1494 e il 1559. Queste guerre portarono distruzione, saccheggi, epidemie e carestie nel Sannio e nel Regno, ma anche stimoli e innovazioni culturali, grazie ai contatti con le altre realtà europee. Possiamo ricordare anche la Rivoluzione Napoletana del 1647, una rivolta popolare che scoppiò a Napoli contro il governo spagnolo, guidata dal popolano Masaniello, e che si estese anche al Sannio, dove i contadini si sollevarono contro i nobili e i feudatari. Questa rivolta fu repressa nel sangue dalle truppe spagnole, ma lasciò un segno profondo nella memoria e nella cultura del Sannio e del Regno. Possiamo ricordare infine la Riforma Protestante e la Controriforma Cattolica, due movimenti religiosi che si svilupparono in Europa tra il XVI e il XVII secolo, e che ebbero ripercussioni anche nel Sannio e nel Regno. La Riforma Protestante fu una critica e una rottura con la Chiesa cattolica, promossa da teologi come Lutero, Calvino e Zwingli, e che diede origine a nuove confessioni cristiane, come i Luterani, i Calvinisti e gli Anabattisti. La Controriforma Cattolica fu una risposta e una riforma della Chiesa cattolica, promossa da papi come Paolo III, Pio IV e Sisto V, e che si basò su tre elementi principali: il Concilio di Trento, l’Inquisizione e i Nuovi Ordini Religiosi, come i Gesuiti, i Cappuccini e i Teatini.

Questo fu il contesto storico in cui si sviluppò il Sannio Rinascimentale, un periodo di rinascita artistica, culturale e religiosa, che vide la nascita e lo sviluppo di alcuni personaggi illustri, che contribuirono alla storia e alla cultura del Sannio e dell’Italia.

Questi personaggi furono esponenti di vari campi del sapere e dell’arte, come la pittura, la poesia, la filosofia, la medicina e la santità. Vediamo chi furono questi personaggi, e quali furono le loro opere e le loro idee.

Giovanni da Nola (1490-1558) fu uno dei maggiori esponenti della scultura rinascimentale napoletana, e uno dei più originali e innovativi artisti del suo tempo. Nato a Nola, una città del Sannio, si trasferì a Napoli, dove studiò con i maestri Antonello Gagini e Andrea da Salerno. La sua arte si caratterizzò per la fusione di elementi classici, gotici e manieristi, e per la ricerca di un’espressività intensa e drammatica. Tra le sue opere più famose, possiamo citare il Monumento funebre di Galeazzo Pandone nella Cattedrale di Venafro, il Monumento funebre di Ferdinando d’Aragona nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, il Monumento funebre di Isabella di Chiaromonte nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, il Compianto sul Cristo morto nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Nola, e il San Bruno nella Certosa di San Martino a Napoli.

Giovanni Pontano (1429-1503) fu uno dei più importanti umanisti e letterati del Rinascimento italiano, e uno dei più influenti politici e diplomatici del Regno di Napoli. Nato a Cerreto Sannita, una città del Sannio, si trasferì a Napoli, dove divenne segretario e consigliere dei re Ferrante I e Alfonso II. La sua opera letteraria si distinse per la varietà e la ricchezza dei generi e dei temi, che spaziarono dalla poesia lirica alla poesia didascalica, dalla poesia epica alla poesia elegiaca, dalla prosa storica alla prosa filosofica, dalla prosa dialogica alla prosa autobiografica. Tra le sue opere più famose, possiamo citare le Eridanus, una raccolta di poesie dedicate al fiume Po, le Hendecasyllabi, una raccolta di poesie amorose, le Baiae, una raccolta di poesie dedicate alle terme di Baia, le Lepidina, una raccolta di poesie dedicate alla sua seconda moglie, le Tumuli, una raccolta di poesie funebri, le Urania, una raccolta di poesie astronomiche, e le Charon, una raccolta di poesie dialogiche sull’aldilà.

Tommaso Campanella (1568-1639) fu uno dei più originali e profondi pensatori del Rinascimento, e uno dei più audaci e sfortunati rivoluzionari del suo tempo. Nato a Stilo, una città del Sannio, entrò nell’ordine dei Domenicani, ma si scontrò presto con l’Inquisizione, che lo accusò di eresia, magia e ribellione. La sua filosofia si basò su una visione panteistica e naturalistica della realtà, che riconosceva in Dio la causa e il fine di tutte le cose, e che si proponeva di riformare la scienza, la politica e la religione, secondo i principi della ragione, della libertà e dell’amore. Tra le sue opere più famose, possiamo citare la Filosofia realis, una sintesi del suo sistema filosofico, la Metafisica, una trattazione delle questioni fondamentali dell’essere e del conoscere, la Monarchia di Spagna, una critica della politica spagnola nel Regno di Napoli, la Monarchia del Messia, una profezia della venuta di un re universale e pacifico, la Città del Sole, una descrizione di una società ideale e utopica, e l’Ateismo trionfato, una confutazione delle tesi degli atei e dei materialisti.

Tommaso da Villanova (1488-1555) fu uno dei più venerati e caritatevoli santi del Rinascimento, e uno dei più riformatori e zelanti arcivescovi del suo tempo. Nato a Fuenllana, una città della Spagna, entrò nell’ordine degli Agostiniani, e poi fu nominato arcivescovo di Valencia, dove si dedicò al servizio dei poveri, dei malati, dei carcerati e dei bisognosi. La sua santità si manifestò nella sua umiltà, nella sua povertà, nella sua preghiera, nella sua penitenza, nella sua predicazione e nella sua beneficenza. Tra le sue opere più famose, possiamo citare le Meditationes, una raccolta di riflessioni spirituali, le Sermones, una raccolta di prediche su vari argomenti religiosi, e le Epistolae, una raccolta di lettere indirizzate a vari destinatari, come il papa, il re, i vescovi, i religiosi e i laici.

Tommaso da Villanova si sentiva legato al Sannio e si definiva “Sannita Hispanus”, cioè “Sannita Spagnolo”, per evidenziare il suo legame con la regione e con i suoi abitanti. Tommaso ebbe dei rapporti con il Sannio perché visitò alcune città della regione, come Benevento, Salerno e Napoli, dove predicò e operò dei miracoli, e dove conobbe e influenzò alcuni personaggi illustri del Sannio Rinascimentale, come Tommaso Campanella, Giovanni da Nola e Giovanni Pontano.

Questi furono alcuni dei personaggi illustri che fecero parte del Sannio Rinascimentale, un periodo di rinascita artistica, culturale e religiosa, che arricchì la storia e la cultura del Sannio e dell’Italia. Ma quali furono le opere d’arte e di architettura che testimoniarono il fervore creativo di questo periodo?

Il Sannio Rinascimentale fu un periodo di rinascita artistica, culturale e religiosa, che vide la nascita e lo sviluppo di alcune opere d’arte e di architettura, che testimoniano il fervore creativo e il patrimonio culturale della regione. Queste opere furono realizzate da artisti locali o da artisti provenienti da altre parti d’Italia o d’Europa, che portarono nel Sannio le novità e le influenze del Rinascimento. Vediamo alcune delle opere più importanti e significative.

Il Palazzo Sanseverino a Benevento fu costruito tra il XV e il XVI secolo, e fu la residenza dei principi di Salerno, dei duchi di Maddaloni e dei marchesi di San Marco. Il palazzo è un esempio di architettura rinascimentale, con elementi gotici e barocchi, e conserva al suo interno affreschi, stucchi, arazzi e mobili di grande valore. Tra gli affreschi, spiccano quelli della Sala dei Venti, che rappresentano le divinità e le allegorie dei venti, e quelli della Sala dei Fasti, che rappresentano le gesta e le imprese dei membri della famiglia Sanseverino. Tra gli arazzi, spiccano quelli della Sala delle Stagioni, che rappresentano le quattro stagioni, e quelli della Sala delle Arti, che rappresentano le sette arti liberali.

La Chiesa di Santa Sofia a Montesarchio fu costruita nel XVI secolo, e fu la cappella privata dei conti di Montesarchio. La chiesa è un esempio di architettura rinascimentale, con elementi romanici e bizantini, e conserva al suo interno dipinti, sculture, reliquiari e paramenti sacri di grande valore. Tra i dipinti, spiccano quelli della Cappella del Rosario, che rappresentano i misteri del rosario, e quelli della Cappella della Madonna, che rappresentano la vita e la gloria della Vergine. Tra le sculture, spiccano quelle della Cappella del Crocifisso, che rappresentano il Cristo crocifisso e i santi Pietro e Paolo, e quelle della Cappella di San Nicola, che rappresentano il santo patrono di Montesarchio e i suoi miracoli.

Il Castello di Limatola a Limatola fu costruito tra il XV e il XVI secolo, e fu la fortezza dei conti di Caserta, dei duchi di Sessa e dei principi di Stigliano. Il castello è un esempio di architettura rinascimentale, con elementi medievali e barocchi, e conserva al suo interno sale, camere, torri, cortili e giardini di grande valore. Tra le sale, spiccano quelle della Sala del Trono, che rappresenta il potere e la maestà dei signori del castello, e quella della Sala delle Armi, che rappresenta la forza e la difesa dei signori del castello. Tra le camere, spiccano quelle della Camera Nuziale, che rappresenta l’amore e la fertilità dei signori del castello, e quella della Camera delle Dame, che rappresenta la bellezza e la grazia delle signore del castello.

Il Santuario di Montevergine a Mercogliano fu costruito tra il XV e il XVI secolo, e fu il luogo di culto della Madonna di Montevergine, patrona del Sannio. Il santuario è un esempio di architettura rinascimentale, con elementi romanici e barocchi, e conserva al suo interno dipinti, mosaici, icone e reliquie di grande valore. Tra i dipinti, spiccano quelli della Cappella del Tesoro, che rappresentano le storie e i miracoli della Madonna di Montevergine, e quelli della Cappella di San Guglielmo, che rappresentano la vita e le virtù del fondatore del santuario. Tra i mosaici, spiccano quelli della Cappella Maggiore, che rappresentano il Cristo Pantocratore e la Madonna con il Bambino. Tra le icone, spicca quella della Madonna di Montevergine, che rappresenta la Vergine nera con il Bambino, e che è oggetto di grande devozione e venerazione.

Queste furono alcune delle opere d’arte e di architettura che fecero parte del Sannio Rinascimentale, un periodo di rinascita artistica, culturale e religiosa, che arricchì la storia e la cultura del Sannio e dell’Italia.

Autore

Rinaldo Pilla è un traduttore e libero professionista nato a Torino, ma originario del Sannio e attualmente risiede a Fermo, nelle Marche. Ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella di Napoli per poi conseguire una laurea presso la Nottingham Trent University e successivamente un master in sviluppo e apprendimento umano dopo il suo rimpatrio dagli Stati Uniti. È un autore molto prolifico, che vanta una vasta e approfondita produzione letteraria sul tema dell’antichità, con particolare attenzione al periodo del I secolo d.C. e alla storia e alla cultura dei Sanniti, un popolo italico che si oppose e si alleò con Roma. Tra le sue opere, si possono citare romanzi storici, saggi, racconti e poesie, che mostrano una grande passione e una grande competenza per il mondo antico, e che offrono al lettore una visione originale e coinvolgente di quei tempi e di quei personaggi. Questo autore è considerato uno dei maggiori esperti e divulgatori dell’antichità, e in particolare del Sannio, una regione storica che ha conservato molte testimonianze e tradizioni della sua antica civiltà.