Senza dubbio è stato emozionante vedere tre finali europee con le squadre italiane anche se perse tutte e tre a testa alta. Il problema del nostro calcio è un altro in questi ultimi anni. Non riusciamo più a qualificarci ai mondiali con le ultime due edizioni con la nostra assenza e la colpa non si può certamente darla solo all’allenatore in quanto nella realtà non ha più giocatori. Roberto Mancini, il ct della nazionale, è sempre più costretto a cercare giocatori di origine italiana ma che sono nati e cresciuti altrove. La responsabilità di questa decadenza è senza dubbio della serie A stessa e delle società calcistiche che vi partecipano. Le società calcistiche italiane non puntano più sui giovani calciatori italiani, forse per loro non fa moda questa caratteristica, fa molto più scoop fare il colpaccio con un nome straniero. Così abbiamo perso quel bacino di possibili campioni nostrani.
Le percentuali di giocatori stranieri nei club per ogni campionato porta proprio alla nostra serie A primeggiare in Europa. La responsabilità di questa decisione di marketing distruttiva per la nostra nazionale è senza dubbio delle società calcistiche stesse ma con la complicità della Figc e della stessa Lega che non rimedia a tale scempio.
Altri complici di questa scelta del non onorare i giovani italiani sono i giornalai del marketing che non hanno elogiato abbastanza la nostra nazionale under 20. Esempio palese lo è stato un TG1 delle 20:00 della domenica dell’11 giugno, stessa data di una storica finale per la nostra nazionale, che non si è degnato di un solo servizio per questi ragazzi. Ragazzi che non giocano nella massima serie italiana ma solo nella serie B, in quanto la A non ha abbastanza giocatori giovani italiani per affrontare un percorso del genere per la nazionale.
A fronte di questo processo di decadimento fa ridere il sentir dire che dal prossimo anno la nostra serie A all’estero sarà conosciuta come “ seria A Made in Italy”. Sorvoliamo sul nome che è di dicitura inglese e non italiana ma perché il governo pensa di stanziare 10 milioni di euro, come ha dichiarato lo stesso ad della Lega Calcio De Siervo, alla serie A per questa dicitura che alla fine di italiano ha poco?
La serie B, invece, cerca di valorizzare i giovani nostrani in quanto dalla prossima stagione saranno dati contributi ai club che manderanno in campo giovani italiani Under 21 e Under 23.
Qui parte una lunga osservazione ed esame di coscienza per un calcio orientato al marketing straniero invece di valorizzare e crescere i nostri talenti.