La Thailandia è uno Stato del Sud-Est Asiato e la sua vera denominazione è il Regno della Thailandia. Verso gli anni ‘80 ha avviato un processo di industrializzazione diventando uno dei paesi più potenti del Sud-Est Asiatico. Il suo punto di forza, specie negli ultimi anni, è stato il settore turistico. In questo paese si possono ammirare maestosi templi buddisti e gigantesche statue dedicate proprio a Buddha. Famosa in tutto il mondo è la statua The Big Buddha, situato all’interno del monastero Wat Muang ed è alta 92 metri. Oltre ai fantastici templi Bhuddisti, questo paese, ha valorizzato tutti i suoi siti storici ereditati dal Regno di Sukhotai al Regno di Ayutthaya, passando dal Regno di Thonburi fino al Regno di Rattanakosin.
La politica in Thailandia non può essere denominata democratica in quanto, dal 2014 è governata dalla dittatura militare nonostante il paese è una monarchia parlamentare con un parlamento bicamerale. La popolazione non vive in maniera repressiva in quanto la dittatura militare non sopprime, come sono solite fare le dittature, i propri cittadini. Infatti, l’attuale costituzione precisa che i diritti umani, la dignità, la libertà ed uguaglianza delle persone debbono essere protetti e, aggiunge, una vasta gamma di diritti specifici in settori come la giustizia penale, l’istruzione, la religione, la non discriminazione e la libertà di espressione. Ovvio che, come tutte le dittature, non sempre il rispetto della costituzione è veritiera.
Era il 2012 che misi piede in questo paese per la prima volta, anche se italiano e cresciuto con i principi di non discriminazione e di libertà come il mondo occidentale mi resi ben conto che noi dobbiamo ancora imparare a mettere in atto quello che diciamo. Nel vedere molti giovani lavorare anche nei servizi pubblici, sicuramente la popolazione thailandese è molto più giovane della nostra, trovare donne in diversi settori lavorativi, anche se hanno ancora problemi di integrazione totale ma la loro percentuale è superiore alla nostra come occupazione e questo già la dice molto. Quello che più mi ha sorpreso è stato vedere transessuali lavorare sia allo sportello bancario sia come guida turistica.
Un altro fattore mi ha portato a stupirmi di un paese come la Thailandia. Il 26 dicembre del 2004 l’intera area del Sud-Est asiatico fu colpito da un devastante tsunami che coinvolse anche paesi dell’Africa. Dal 2004 al 2012 sono trascorsi solo 8 anni e nel mettere piede in zone come Phuket non ci sono più tracce di quella devastazione. Non solo l’area turistica come Phuket ma intere aree del sud non turistiche non ci sono più tracce. Come possiamo paragonare lo stesso con il nostro bel paese passando dal terremoto dell’Aquila a quello di Amatrice. Purtroppo ci sono ancora famiglie dell’Irpinia lasciate nell’abbandono dal terremoto dell’80.
La Thailandia stupisce come paese, come ricostruzione ma anche nel suo popolo conosciuto al mondo con l’appellativo “popolo del sorriso”.