• 4 Dicembre 2024
Reportage

L’autunno è ormai prossimo e l’estate trascorsa ha arricchito coloro i quali hanno avuto modo di viaggiare. E’ sempre bello custodirne i fotogrammi nella mente, i profumi, i suoni. Sempre più spesso ci serviamo del digitale e non stampiamo le foto da rilegare negli album e il più delle volte per un errore o per un semplice problema di rete in un click tutto va perduto! Ciò che mai andrà perso è sicuramente il ricordo che indelebile si fissa come un tatuaggio nel cuore.

Condividere le emozioni provate davanti alla vista di paesaggi unici porta a riflettere, il mondo è stupendo ma ancora di più è fare poi ritorno nel posto che per ognuno si chiama Casa!

Le montagne, compagne di viaggio

Lasciando le catene montuose del Taburno e del Matese, abituati ad ammirare i boschi di Camposauro, di Bocca della Selva , ad ascoltare i racconti! e le storie delle janare di Benevento  e passare dal fiume Calore per trovarsi in mare aperto su una nave di oltre 180 tonnellate di stazza è  come sentirsi una goccia d’acqua spaesata  nell’ immenso oceano.

Le onde si increspano dinanzi ai tuoi occhi e l’orizzonte è unione fra cielo e salsedine. La grandezza dell’Atlantico racchiude storie e leggende, tesori e misteri, tempeste e naufragi. Stiamo entrando scivolando lentamente nelle insenature dei grandi Fiordi Norvegesi, dove le montagne baciano le acque dell’oceano.

Verdi pareti fatte di boschi che si perdono inchinandosi sulle rive del mare, strade che sfidano l’orizzonte come il ponte dell’Atlantic Route e che nascondono segreti di vecchi vichinghi e di piccoli Troll delle montagne ed ancora fate delle cascate che incantano ancora oggi i turisti con i loro canti e le loro magiche movenze. Ogni cosa qui ha il profumo delle rose, le quali nonostante le vette innevate crescono rigogliose nei villaggi come Molde, dove la fanciulla statuaria mostra le rose dorate fra danze di fontane e sorrisi donati con meraviglia dai passanti.

Una favola da vivere

Dal punto panoramico di Varden si possono ammirare 87 vette e molte di esse innevate. Infinite le isole che padroneggiano rendendo suggestivo l’intero paesaggio, una vera favola da raccontare come nei vecchi libri di fiabe norvegesi scritte nell’Ottocento da Peter Christen Asbjorsen “…di montagne sopra e sotto il suolo terrestre, di foreste di betulle e boschi di rame, d’argento e d’oro…” Leggendo di queste fiabe viene spontaneo  soffermarci a pensare che circa mille anni fa, un popolo composto da contadini, commercianti e pescatori , i famosi Vichinghi, abitanti nei villaggi dei paesi nordici  riuscirono a raggiungere anche l’Italia attraversando l’atlantico su piccole e deboli imbarcazioni con la durata di mesi e mesi in mare, ci fa comprendere la caparbietà che avevano nella volontà di esplorare nuove terre e commerciare nonché saccheggiare  e ad  oggi, noi ci imbarchiamo su enormi e lussuose navi per conoscere la loro storia e il tutto in una sola   settimana!

Giungiamo ad Alesund che si presenta come una cartolina, una cittadina fatta di antiche casette di legno alternate alla modernità dell’Art nouveau .

Alesund fu ingoiata dalle fiamme di devastanti incendi che la ridussero in polvere, fu ricostruita seguendo le nuove correnti architettoniche provenienti dalla Francia e ad oggi si caratterizza per il vecchio ed il nuovo che creano insieme un’armonia storica dei tempi.  

Flaam, un’esperienza unica

Si continua a navigare accanto a pendii ripidi che sembra quasi che ci cadano prepotentemente negli occhi. Le imponenti montagne del Sognefjord sono al nostro fianco fino a raggiungere il pittoresco porto di Flåm. Un’esperienza unica che segna ogni tratto sensoriale. Le cascate sorprendono con il loro suono, con il modo di cadere donandosi, dalle pareti rocciose al mare, silenziosamente calmo, come se accettasse quel meraviglioso dono di acque fresche e cristalline. La maestosità di questi fiordi in ogni foto scattata regna con solennità e come un prezioso diamante risplende alla luce del sole che timido si inoltra fra le insenature.

Flåm è cio’ che si può identificare come Spettacolo della Natura in tutti i sensi, risulterebbe riduttivo cercare di descriverne la reale bellezza. Bisogna vivere il passaggio di Naerøyfjord . di Aurlandsfjord, fino a raggiungere Gundvangen il villaggio nel comune di Aurland. Proseguendo verso Naeroydalen si vive la magica valle dalle cime fiabesche e dalle fragorose cascate, lo spettacolo al quale si partecipa in modo naturale lascia all’immaginario di ognuno la libertà di sognare! Paesaggi che fanno trattenere il fiato, che restano nello specchio degli occhi prendendo poi posto nel cuore come immagine da conservare per l ‘eternità storica.

Con il cuore in gola

Il viaggio verso la Norvegia racchiude l’emozione che, come in un selfie, imprigiona un momento eccezionale che inaspettato fa sentire il cuore in gola e resta per sempre dentro come attestato di possibile dinanzi a ciò che si riteneva bellezza impossibile.

Il nostro pianeta presenta scenari unici girovagando in lungo e largo attraverso i paralleli terrestri, palcoscenici che dominano con scene di vita, di cultura, di etnie, di colori, di profumi, di musica e di tradizioni. La realtà naturalistica che va dal Sannio al Matese è ovviamente molto distante dagli scenari paesaggistici norvegesi, dalle temperature con clima nettamente diverso durante tutto l’anno, dalle risorse della terra ,dalla differenza di troppe ore fra il giorno e la notte ma una cosa è in comune per accorciare le distanze, tutti dal Sannio Matese ai Fiordi Norvegesi restano incantati davanti allo spettacolo che le montagne con i loro colori offrono, siano essi i fiordi e siano le vette che si rispecchiano nel lago del Matese.

Viaggiare rende ognuno protagonista nel mondo, si diventa spugne capaci di assorbire ogni nozione che il pianeta impartisce. Attingere è lo scopo primario di chi ama viaggiare senza soffermarsi sulla comodità del luogo, del mezzo di trasporto, sul chiasso che potrebbe infastidire. Il segreto sta nell’estraniarsi dalle incongruenze che potrebbero crearsi godendo appieno del grande rapporto fra curiosità e scoperta come un abbraccio fra due avversari che sanno apprezzare la vittoria dinanzi allo spettacolo del mondo.

Autore

Carmela Picone nasce nel 1969 a Solopaca , in provincia di Benevento. Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Classica, leggendo Pirandello scopre la passione per il teatro. Partecipa e vince un concorso letterario con La Libroitaliano Editore e vede le sue poesie pubblicate in un’antologia. Scrive il romanzo “Gocce d’Amore” che ottiene immediato successo tanto da interessare un regista romano che chiede all’autrice di scrivere una sceneggiatura tratta dal proprio libro per la progettazione di un film. Nel 2021 scrive “La poesia delle parole semplici” una silloge pubblicata dalla Atile Editore. Le passioni restano la scrittura, i viaggi ,la recitazione e la pittura . Ama molto viaggiare, scoprire nuove culture, ammirare nuovi paesaggi e far tesoro delle emozioni che ne scaturiscono dopo ogni luogo ammirato. La sua ambizione più grande resta quella di promuovere il territorio nel quale è nata, e dove oggi s’impegna nel sociale per tenere vive le tradizioni e per portare alla conoscenza di tutti la meraviglia e i tesori della sua terra. piccola perla del Sannio.