• 21 Dicembre 2024
Itinerari

Il palazzo dei Gaetani dell’Aquila di Aragona domina maestoso nel quartiere medievale di Piedimonte Matese, un tempo Piedimonte d’Alife. Nonostante sia da anni in malinconico abbandono, praticamente disabitato e privo di manutenzione, per la sua posizione e la sua grandiosità è certo la più imponente testimonianza storica e architettonica di un antico centro che un tempo era di enorme importanza dell’area matesina.

Il palazzo continua a testimoniare i fasti di una delle più antiche e rilevanti famiglie italiane, imparentata con le più nobili casate del Regno, che vanta nella sua secolare storia pontefici, vicerè, letterati e scienziati.

Nella sua secolare evoluzione il palazzo ducale ha accolto ospiti illustri e subito saccheggi, raccolto le rendite feudali e distribuito arte, cultura e letteratura ma anche leggende e storie d’amore.

Palazzo Gaetani, un tempo munito di torri e di merli, è l’edifizio storico di più vasta mole che vanti Piedimonte Matese. Su di esso circolano ancora strane e misteriose leggende. Si dice che fu teatro di drammi, avvenimenti paurosi e di amori violenti. Oggi l’antico palazzo ha perduto la sua suggestiva caratteristica in quanto trascurato e poco apprezzato per la sua immensa storia che ha dato al proprio paese.

Il palazzo Ducale dei Gaetani dell’Aquila di Aragona risalirebbe, secondo una tradizione locale, al periodo normanno. Purtroppo di quel periodo oggi non resta più nulla a causa delle numerose ristrutturazioni avvenute nel XV, XVI e XVII secolo che ne hanno modificato drasticamente l’aspetto originario di fortezza trasformandolo in uno splendido palazzo signorile.

Esso sorge alla base dell’antica via che portava agli altopiani del Matese, in una posizione strategica poiché non solo ne controllava gli accessi, ma dominava tutta la valle dove sorgono Piedimonte e Alife. Se sia stato un castello che, successivamente, con diverse ristrutturazioni, sarebbe diventato un palazzo è ancora oggetto di studi in quanto non si hanno prove di mure e torri nella città di Piedimonte Matese e né tanto meno nel centro storico.

Il castello subì un primo assedio nel 1228 da parte del cardinale Pelagio e un secondo assedio, nel 1437 dalle truppe del cardinale Vitelleschi che era agli ordini della casata degli Angiò. Gli studiosi ribadiscono che il castello fu ricostruito tra il 1300 e il 1400 e dopo l’incendio degli spagnoli del 1504 fu ulteriormente ampliato. Nella prima parte del ‘700 sarà Niccolò Gaetani, Principe di Piedimonte, a operare numerose trasformazioni al palazzo, distruggendo tutta l’architettura degli antichi tempi. In questo palazzo trasformato, Niccolò Gaetani chiamò architetti, scultori e decoratori napoletani, che fecero dei portali interni in alabastro, volte di stucco, quadri ed affreschi. Un salone a primo piano contiene, infatti, una serie di ritratti dei più insigni antenati di Casa Gaetani e in altre sale vi si trovano quadri religiosi e profani, affreschi riproducenti episodi storici, mitologici e scene campestri, e tele di fiori, frutta e cacciagione.

Dal portale principale si accede nell’atrio, al cui centro si erge un’artistica fontana in travertino, formata da una vasca da cui si eleva una colonna con largo bacile in alto e da un aggruppamento di quattro aquile reali, uscenti dalla vasca medesima. A destra dell’atrio vi è lo scalone a due rampe che immettono in un porticato dal quale si accede al primo piano dal lato destro, e al secondo, dal lato sinistro.

Purtroppo questo maestoso e nobile palazzo è in stato di abbandono anche se negli ultimi anni si è parlato spesso di ristrutturarlo ma ancora non si vede l’avvio di nessun tipo di iter per i lavori. Non valorizzare, per Piedimonte Matese, una struttura, un pezzo di storia, come il palazzo ducale e il centro storico, anch’esso in stato di degrado, abbandono e spopolamento, non da onore al paese stesso e ai suoi abitanti.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari all'Università della Sapienza di Roma. Collaborato con RadioSapienza, web tv e giornali web. Direttore della Biblioteca Comunale Safina di Gioia Sannitica. Sono stato presidente del Comitato Sviluppo e Territorio. Appassionato di viaggi internazionali e scrittura pubblicando un primo libro, un giallo ironico, in formato ebook, i segreti di filetto. Il libro è il primo capitolo su 4. Appassionato di storia, soprattutto locale.