L’Italia è ricca di borghi affascinanti, ognuno con la sua storia, cultura e bellezza uniche. Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse per la riscoperta di questi borghi, che offrono un’alternativa interessante al turismo di massa.
Ma dietro a questa bellezza si cela spesso una realtà più complessa: molti di questi borghi hanno infatti visto declinare la propria popolazione ed economia, rischiando l’abbandono e il disfacimento dell’identità che li contraddistingue.
Nello stesso momento le grandi città italiane stanno fronteggiando sfide significative come la cementificazione massiva, la mancanza di aree verdi, l’inquinamento e uno stile di vita sempre più frenetico.Ciò ha generato un crescente desiderio di riscoprire la pace e la semplicità dei borghi, portando l’avvio di programmi e iniziative per risvegliarne l’antico splendore.
L’obiettivo è trasformarli in luoghi vibranti e accoglienti per chi li abita e li visita, conservando nel contempo il loro ricco patrimonio culturale.
I borghi infatti offrono un ritmo di vita più lento e un’atmosfera tranquilla per chi ricerca una vita più semplice e a contatto con la natura.
La valorizzazione dei borghi italiani rappresenta un’opportunità importante per il Paese, non solo per il recupero del patrimonio storico, artistico e culturale, ma anche per lo sviluppo economico e sociale di aree interne spesso marginalizzate. Tuttavia, alcune problematiche ostacolano questo processo e richiedono interventi mirati e soluzioni innovative.
Lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione, accentuato negli ultimi decenni, ha portato alla diminuzione dei residenti nei borghi, con una concentrazione di anziani e una carenza di giovani. Questo fattore crea un circolo vizioso che impoverisce il tessuto sociale e riduce la vitalità dei borghi. Le soluzioni a questo potrebbero essere:
– Incentivi economici per l’incremento demografico, come sgravi fiscali e contributi per chi trasferisce la residenza nei borghi;
– Creazione di posti di lavoro attraverso lo sviluppo di nuove attività economiche e il sostegno alle imprese locali;
– Potenziamento dei servizi essenziali, come scuole, ospedali e infrastrutture digitali, per rendere i borghi più attrattivi per le famiglie;
Anche la mancanza di infrastrutture adeguate come strade, trasporti pubblici e connessione internet può essere visto come un ostacolo al ripopolamento. Bisogna quindi attuare dei miglioramenti nelle infrastrutture, trovare soluzioni innovative per la mobilità in alternativa alla carenza del trasporto pubblico e potenziare la digitalizzazione anche per facilitare l’accesso informatico e gli adempimenti burocratici.
Non dimentichiamo però che anche il turismo, laddove diventi “di massa” ed incontrollato, può portare ad una perdita proprio dell’autenticità che caratterizza questi meravigliosi posti.Quindi sì ad un turismo sostenibile che rispetti le comunità e ad una regolamentazione del flusso turistico.
Un punto di svolta importante è stato l’istituzione del Piano nazionale Borghi,con l’obiettivo di sostenere la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei centri a rischio spopolamento o abbandonati. Sono previste due linee d’azione con 421 milioni di euro destinati a 21 borghi individuati da regioni e province autonome e 580 milioni di euro destinati a 229 borghi selezionati tramite avviso pubblico rivolto ai comuni.
– Il primo obiettivo è stato il rilancio economico e sociale dei borghi caratterizzati da un avanzato stato di abbandono e declino. Ciascuna regione o provincia autonoma ha individuato il borgo scelto,sulla base delle candidature proposte dalle varie realtà territoriali, a cui inviare l’investimento di 20 milioni di euro per un totale di 21 interventi sul territorio nazionale;
– Il secondo obiettivo invece mira alla “rigenerazione culturale” intesa come tutela del patrimonio, rilancio occupazionale e contrasto allo spopolamento. Sono state tantissime le candidature presentate dai comuni;
Il piano prevede quindi un investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro per finanziare progetti di recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, di sviluppo di attività economiche e di potenziamento dei servizi.
Oltre al Piano Nazionale Borghi, sono diverse le misure a disposizione per la valorizzazione dei piccoli centri:
– Contributi a fondo perduto per la ristrutturazione di edifici e la realizzazione di nuove attività economiche.
– Incentivi fiscali per favorire gli investimenti nei borghi
– Bandi per la presentazione di progetti di sviluppo locale
- Formazione ed assistenza tecnica per gli enti locali e per le imprese.
- Nonostante le numerose iniziative in corso e le misure a sostegno, la valorizzazione dei borghi è ancora una sfida aperta e complessa. C’è bisogno ancora di facilitare le procedure per l’accesso ai finanziamenti, pratiche ancora complesse e che non rendono semplice l’accesso alle risorse necessarie.
E’ necessario coinvolgere attivamente le comunità locali nella progettazione e nella realizzazione dei progetti creando sinergie tra soggetti pubblici e privati che operano sul territorio.Nonostante le sfide siano numerose, le opportunità per la valorizzazione sono ancora tante. I borghi rappresentano un modello di sviluppo sostenibile e un’occasione per migliorare la qualità della vita in un’ottica di promozione del patrimonio locale e di attività economiche compatibili con l’ambiente.
Cosa possiamo fare per i borghi d’Italia? Esplorare i borghi è il primo passo per immergersi nella loro storia, cultura e bellezza unica, acquistare prodotti tipici locali per riscoprire la genuinità dei sapori, dei prodotti fatti a mano, dei profumi che rievocano in noi tempi passati ma non del tutto dimenticati.
Possiamo partecipare ad eventi e manifestazioni promuovendo anche sui social media e altri canali di comunicazione le attività dei borghi.
Insieme, è possibile giocare un ruolo fondamentale nel plasmare un futuro radioso per i
borghi , trasformandoli in luoghi vivaci e accoglienti per le generazioni presenti e future. Possiamo trasformare i borghi italiani in luoghi dinamici, attrattivi, centri di vita, ma ne saremo capaci?